Distribuzione gratuita di pipe per fumare crack: la strategia dell’amministrazione di Bologna fa infuriare il centrodestra
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Ridurre il consumo della ‘droga ninja’ attraverso la distribuzione gratuita di ‘pipe’ per fumare crack: è la strategia che l’amministrazione di Bologna ha deciso di mettere in campo per combattere una delle sostanze stupefacenti più diffuse ai nostri giorni. Una decisione che ha messo in allarme e scatenato le forze del Centro destra, non solo a parole, ma passando direttamente ai fatti.
DESTRA MINACCIA DENUNCE ED ESPOSTI: FDI, LEGA, FI E CIVICI IN RIVOLTA
La scelta del Comune non è andata giù a partiti come Fratelli d’Italia e Lega e, anzi, ha acceso la miccia delle polemiche, da Bologna fino a Roma. La distribuzione di materiale sterile a chi fa consumo abituale di stupefacenti è una pratica consolidata da decenni tra le misure di riduzione del danno. Ma il centrodestra è in subbuglio per la decisione, nell’ambito di un progetto del Comune di Bologna, di dispensare pipe ai consumatori di crack.
Contro l’amministrazione e il sindaco Matteo Lepore, da Fdi, si sono scagliati i parlamentari Marco Lisei e Galeazzo Bignami. A loro si aggiunge l’eurodeputato Stefano Cavedagna. “Follia Lepore. Infatti, il Comune di Bologna ha fatto sapere che a breve inizierà a distribuire pipe in alluminio per inalare cristalli di cocaina. Siamo di fronte al ‘Comune spacciatore’, punta il dito Lisei. E ancora: “Denunciamo Lepore e la Giunta per incitazione al consumo e allo spaccio di droghe”, afferma Cadevagna, sottolineando che la mossa “pare una vera e propria istigazione a delinquere”. E dunque “bloccheremo con ogni mezzo questa follia che vede la giunta Lepore comportarsi più come uno spacciatore che come tutore della legalità. Dopo la denuncia per istigazione a delinquere andremo anche alla Corte dei Conti”, avverte l’eurodeputato.
Dalla Lega prende posizione la vicesegretaria Silvia Sardone: la scelta del Comune “rappresenta un punto di non ritorno. Pd e compagni chiariscono, una volta per tutte, che non hanno alcuna intenzione di combattere la diffusione della droga e di fermare gli spacciatori”. Distribuire pipe per il crack “non è riduzione del danno- afferma poi Davide Bergamini, commissario provinciale del Carroccio a Bologna- è legittimazione dello spaccio”.
Sempre dalla Lega, l’europarlamentare Anna Cisint e il consigliere comunale Matteo Di Benedetto annunciano che “presenteremo un esposto in Procura e al prefetto per portare all’attenzione delle autorità preposte questa decisione”. Dal punto di vista politico, invece, “presenteremo una interrogazione in Comune e una al Parlamento europeo per verificare la compatibilità con la normativa europea. Non è accettabile che si utilizzino risorse pubbliche per dargli gli strumenti per drogarsi alle persone”. Infine, lo stesso leader Matteo Salvini interviene nel dibattito: “Pipe per il crack distribuite dal Comune di Bologna, a spese dei contribuenti? Questa è follia”. Lo afferma via social il vicepremier. “La droga è morte- aggiunge Salvini- e fa schifo. Va fermata, non incentivata”.
Per Fi, oltre al parlamentare Maurizio Gasparri, interviene il consigliere comunale Nicola Stanzani: “Sentir parlare di riduzione del danno, quando si tratta di contrasto alla droga, ci suona piuttosto stretto e avvilente”; c’è allora da chiedersi “cosa hanno da proporre i nostri servizi sociali a queste persone una volta intercettate”. Distribuire pipe per crack “non è prevenzione”.
DALLE PAROLE AI FATTI, FDI DAI CARABINIERI
Come preannunciato 12 ore prima, si traducono in una formale denuncia le proteste di Fdi contro la distribuzione di pipe per il crack da parte del Comune di Bologna. “Questa mattina assieme al senatore Marco Lisei abbiamo presentato immediatamente denuncia contro i responsabili della decisione di distribuire pipe per il consumo di crack, chiedendo alle autorità competenti di intervenire senza esitazione per verificare le ipotesi di istigazione a delinquere e favoreggiamento dell’uso di sostanze stupefacenti”, riferisce in una nota l’europarlamentare Stefano Cavedagna, che sui social si mostra anche in foto davanti a una stazione dei Carabinieri.
“Abbiamo chiesto anche il sequestro preventivo degli strumenti per interrompere sul nascere l’ipotetica commissione dei reati”, aggiunge il meloniano. “La salute e la sicurezza dei cittadini non possono essere sacrificate in nome di scelte ideologiche che, oltre a incentivare l’uso di droga- afferma Cavedagna- mettono a rischio i più fragili e complicano il lavoro delle forze dell’ordine”.
Dalla Lega, invece, il consigliere comunale Matteo Di Benedetto conferma che “presenteremo un esposto in Procura e al prefetto. Ho chiesto all’amministrazione gli estremi degli atti posti come fondamenta di queste scelte per indicare chiaramente le criticità da un punto di vista normativo e di diritto amministrativo”. Aggiunge il leghista: “Vogliamo che il sindaco Matteo Lepore e la sua maggioranza facciano un passo indietro. Chiedo ai consiglieri comunali di maggioranza di prendere una posizione netta e chiara”.
Non attacca frontalmente il Comune, intanto, la consigliera regionale Valentina Castaldini di Fi. La forzista fa sapere di aver richiesto, insieme al capogruppo Pietro Vignali, la convocazione di un’udienza conoscitiva in commissione sul tema crack: “Si riaccendono i riflettori su un tema che troppe volte la politica ha dimenticato. Oggi è responsabilità di tutti, maggioranza e opposizione, fare un passo avanti e capire quali risposte vengono date alle tante situazioni di fragilità e di dramma che circondano il mondo della tossicodipendenza”. Nell’udienza conoscitiva, quindi, “ho chiesto di coinvolgere i direttori delle Ausl, i rappresentanti dei Comuni, le associazioni attive nella lotta contro la tossicodipendenza e i servizi che si occupano di consumo di sostanze e riduzione del danno”, continua Castaldini: occorre capire “se il terzo settore e tutti gli attori coinvolti stanno operando in rete. È evidente che i tagli alla sanità toccano ogni ambito: proprio per questo è fondamentale stabilire come affrontare adeguatamente anche questa emergenza sociale”. Lepore “faccia un passo indietro e apra al confronto con l’opposizione”, chiede la Democrazia cristiana dell’Emilia-Romagna attraverso i vicesegretari regionali Giovanni Morgese e Giorgio Cavazzoli.
PD: “DALLA DESTRA UN ATTACCO VIOLENTO, MA IL COMUNE TUTELA LA SALUTE PUBBLICA”
Il Pd di Bologna difende il Comune per la scelta di distribuire pipe per il crack ai consumatori abituali di questa sostanza: “Non propaganda, ma salute pubblica. Bologna sta dalla parte delle persone”, è la posizione espressa dalla Federazione dem.
“In questi giorni la destra sta strumentalizzando la scelta del Comune di distribuire pipe sterili per chi consuma crack. Un attacco violento- continua il Pd- che prova a dipingere il sindaco Matteo Lepore e l’amministrazione come delinquenti. La realtà è ben diversa: qui non c’è ideologia, ma salute pubblica e responsabilità”. Lo dimostrano “tre fatti concreti”, rimarcano i dem. Per cominciare, “l’uso di materiale sterile riduce i rischi sanitari, come già avvenuto trent’anni fa con le siringhe sterili per chi usava eroina”, sottolinea il Pd. Inoltre, “molti consumatori hanno ridotto i consumi dopo aver utilizzato i kit forniti”, aggiungono i dem, segnalando infine che “grazie a questo strumento, più persone hanno preso coscienza della propria condizione e hanno chiesto aiuto, aumentando gli accessi ai Sert”. Tutto questo senza dimenticare che si tratta, sottolinea il Pd, “di una delle azioni possibili all’interno della ‘riduzione del danno’, pratica prevista nei Livelli essenziali di assistenza da una legge nazionale e sono strumenti che salvano vite, riducono i danni e aprono percorsi di cura”. L’unico obiettivo, conclude il Pd, “è chiaro: tutelare la salute delle persone, anche quelle più marginali, avvicinandole, sostenendole senza giudicarle, orientarle e, se ne manifestano la volontà, accompagnandole verso un percorso di uscita dalle dipendenze. Bologna non si piega alla propaganda urlata della destra: sceglie la responsabilità, sceglie la vita, sceglie la salute”.
ASSOCIAZIONE COSCIONI: “ALTRE CITTÀ SEGUANO L’ESEMPIO”
Mentre le forze politiche del centrodestra gridano allo scandalo, l’associazione Luca Coscioni difende il Comune di Bologna per la decisione di distribuire alcune centinaie di pipe per il crack ai consumatori abituali di questa sostanza. L’associazione si congratula infatti con l’assessora Matilde Madrid e con l’amministrazione per “aver finalmente dimostrato cosa significhi applicare, cioè rispettare, quanto di livello essenziale di assistenza c’è nelle politiche di riduzione del danno. Politiche che, pure riconosciute da otto anni come Livelli essenziali di assistenza (Lea), rarissimamente vengono messe in atto nella loro complessità”.
Per l’associazione “va dato quindi atto a Bologna di aver predisposto una serie di servizi alle persone che fanno uso di sostanze illecite per aiutarle nelle difficoltà reali e potenziali che tale uso può comportare. Non si tratta quindi di condonare o istigare l’uso; si tratta di affrontare laicamente una realtà facendo tesoro di quando da decenni viene chiamato riduzione del danno e che l’Italia continua non solo a non applicare ma anche a disconoscere in sede di Nazioni unite. Auspichiamo che quanto prima anche altre città facciano sì che Bologna non sia l’eccezione ma la conferma di una regola“.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)