Prosegue l’assedio di Israele: a Gaza 289 palestinesi morti di fame, 115 sono bambini


A Gaza 289 palestinesi morti di fame in poche ore. L’ex Capo di Stato maggiore delle forze di difesa israeliane, Gantz, suggerisce a Netanyahu di creare un governo unitario temporaneo per liberare gli ostaggi

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Si intensificano gli attacchi israeliani a Gaza City. Nella mattina di domenica, secondo quanto scrive Al Jazeera citando fonti mediche, sono morte 11 persone mentre cercavano cibo. A nulla sembrano servire le proteste continue delle famiglie degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas che hanno provato a bloccare strade e autostrade in tutto il Paese per chiedere la fine dell’invasione di Gaza. Nella serata di sabato, i manifestanti si sono schierati anche sotto le case dei ministri del governo. Alzano la voce per chiedere una strategia diversa affinché i loro cari escano in vita dalla loro prigionia.

A tal proposito, l’ex Capo di Stato maggiore delle forze di difesa israeliane, leader dell’alleanza israeliane Blu e BiancoBenny Gantz, ha invitato il premier Benjamin Netanyahu, il leader dell’opposizione Yair Lapid e il presidente del partito di destra Israel Beitenu, Avigdor Liberman, a formare un governo unitario temporaneo della durata di sei mesi. Liberman ha affermato di non voler “partecipare ad alcuna manovra”.

Nella Striscia di Gaza, intanto, gli effetti della carestia si fanno sentire. Munir al-Bursh, direttore del Ministero della Salute nell’enclave, ad Al Jazeera ha riferito che “289 persone, tra cui 115 bambini, sono morte di fame a Gaza”.

A GAZA IL 97% DELLE SCUOLE DANNEGGIATE

Su X, invece, l’Unrwa – l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi – scrive che il 97% delle scuole a Gaza è stato danneggiato: “Il sistema educativo di Gaza è sull’orlo del collasso totale, con quasi tutti gli edifici scolastici danneggiati durante la guerra. Le recenti immagini satellitari di @Unosat mostrano che più di 9 scuole su 10, tra cui quelle dell’Unrwa, avranno bisogno di una ricostruzione completa o di lavori importanti per tornare a funzionare. Le scuole devono essere protette in ogni momento”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)