Lotta all’obesità: Amgen punta sulla molecola sperimentale MariTide (maridebart cafraglutide), attualmente in fase III di sviluppo
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A differenza di quanto accade per i concorrenti nel settore dei farmaci anti-obesità, Amgen sembra guardare con relativa tranquillità alla questione del compounding, ovvero la produzione galenica non autorizzata di versioni generiche di farmaci già approvati. Secondo quanto dichiarato dal CEO Bob Bradway durante la conference call sui risultati del secondo trimestre, questo fenomeno che ha suscitato forti reazioni da parte di Eli Lilly e Novo Nordisk, rappresenta “un problema meno diretto” per la pipeline di Amgen.
Il motivo risiede nella natura stessa della molecola sperimentale MariTide (maridebart cafraglutide), attualmente in fase III di sviluppo. Si tratta infatti di un anticorpo, e non di un peptide o di una piccola molecola: secondo le normative statunitensi, le formulazioni biologiche non possono essere legalmente commercializzate in forma composta senza una specifica approvazione da parte della Fda. “Il nostro anticorpo non sarà oggetto di compounding come lo sono stati altri prodotti peptidici o di piccole dimensioni molecolari”, ha chiarito Bradway. Questo distingue nettamente MariTide dalle terapie rivali basate su analoghi del GLP-1, frequentemente soggette a riproduzione galenica.
MariTide: meccanismo d’azione e vantaggi clinici
MariTide è un farmaco sperimentale progettato per il trattamento dell’obesità e delle patologie cardiometaboliche correlate. La molecola è un agonista duale del GLP-1 e del GIP legato a un frammento di anticorpo Fc, con una lunga emivita che consente la somministrazione mensile o anche meno frequente. Questa peculiarità rende il trattamento potenzialmente più gestibile per i pazienti e interessante per i clinici.
I dati presentati a giugno all’American Diabetes Association (ADA) e contemporaneamente pubblicati sul New England Journal of Medicine hanno mostrato risultati promettenti: una riduzione media del peso corporeo di circa il 20% a 52 settimane, senza evidenza di plateau, e un miglioramento clinicamente rilevante dei parametri cardiometabolici, inclusi i livelli di emoglobina glicata (HbA1c). Inoltre, la tollerabilità gastrointestinale – spesso una criticità per gli agonisti del GLP-1 – è stata ottimizzata attraverso un regime di titolazione graduale articolato in tre fasi.
Secondo Jay Bradner, vicepresidente esecutivo della ricerca e sviluppo, questa strategia di incremento progressivo della dose è stata adottata nei trial di fase III proprio per garantire un miglior profilo di tollerabilità, senza compromettere l’efficacia. Il reclutamento procede a ritmo sostenuto, grazie anche all’elevato interesse di pazienti e ricercatori.
Quattro studi di fase III in corso
Attualmente MariTide è al centro di quattro studi clinici di fase III, ciascuno orientato a valutare il potenziale terapeutico in contesti clinici distinti.
Il programma, denominato Maritime, comprende uno studio rivolto a persone affette da obesità o sovrappeso senza diabete di tipo 2, che dovrebbe coinvolgere 3.500 partecipanti.
Denominato MARITIME-1, lo studio ha una data di lettura primaria prevista per l’inizio del 2027, secondo ClinicalTrials.gov.
L’altro studio, denominato MARITIME-2 recluterà 999 persone affette da obesità o sovrappeso con diabete di tipo 2, con una lettura prevista anch’essa all’inizio del 2027, secondo il database federale.
L’endpoint primario per entrambi gli studi misurerà la variazione percentuale rispetto al basale del peso corporeo a 72 settimane. Entrambi gli studi sono controllati con placebo e testeranno tre diversi dosaggi di MariTide.
Oltre a questi studi già in corso sulla gestione cronica del peso, due nuovi trial sono stati avviati recentemente:
• MARITIME-CV, che indaga l’impatto della terapia sugli esiti cardiovascolari in adulti con obesità o sovrappeso affetti da malattia cardiovascolare aterosclerotica;
• MARITIME-HF, focalizzato sulla riduzione del rischio cardiovascolare e degli eventi di scompenso in pazienti con obesità e insufficienza cardiaca a frazione di eiezione conservata o lievemente ridotta.
È atteso inoltre per il quarto trimestre il readout dello studio di fase II su pazienti con diabete di tipo 2, con e senza obesità, che fornirà ulteriori dati sull’efficacia metabolica del farmaco.
A completare il programma, Amgen prevede di avviare a breve anche uno studio sull’apnea ostruttiva del sonno, ampliando il raggio di azione potenziale del trattamento oltre la sola perdita di peso.
Strategie commerciali e prospettive future
Sebbene Murdo Gordon, vicepresidente esecutivo delle operazioni commerciali globali, abbia ribadito l’interesse dell’azienda verso lo sviluppo di formulazioni orali, ha anche precisato che MariTide resta il “prodotto di punta” nel portfolio anti-obesità. L’azienda, secondo Bradway, resta aperta a future collaborazioni o acquisizioni nel settore, ma punta a consolidare la propria posizione con una molecola che offre vantaggi distintivi, sia dal punto di vista farmacologico sia normativo.
La combinazione tra innovazione molecolare, strategia di sviluppo clinico articolata e mancanza di vulnerabilità al compounding potrebbe rendere MariTide una delle opzioni più solide per affrontare la crescente pandemia globale di obesità. Le prossime letture degli studi in corso saranno cruciali per confermare se il profilo terapeutico osservato finora si manterrà anche su larga scala.
Bibliografia
Jastreboff AM, Ryan DH, Bays HE, Ebeling PR, Mackowski MG, Philipose N, et al. Once-Monthly Maridebart Cafraglutide for the Treatment of Obesity — A Phase 2 Trial. N Engl J Med. Published online June 23, 2025. doi:10.1056/NEJMoa2504214. leggi
U.S. Food and Drug Administration (FDA). Compounding and the FDA: Questions and Answers. leggi