“La Grande Brera” per “Italia. Viaggio nella bellezza” e Bergamo stasera su Rai Storia


“La Grande Brera” – con la voce narrante di Edoardo Sylos Labini e firmato da Amalda Ciani Cuka per la regia di Marzia Marzolla – in onda lunedì 25 agosto alle 21.10 su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza”

cronache dalla storia

Ottocento anni fa era solo uno spiazzo erboso chiamato “braida”, adiacente alla vecchia città. Oggi, il nome di Brera è sinonimo in tutto il mondo di creatività e di cultura, e da oltre due secoli è sede di prestigiose istituzioni come la Pinacoteca di Brera, la Biblioteca Nazionale Braidense e l’Accademia di Belle Arti, attorno alle quali ruota l’identità di uno dei più celebri quartieri di Milano. Brera è l’anima creativa della città del design, un luogo che nel tempo ha saputo coltivare l’arte per trasformarsi in mito. Un luogo e una storia che Rai Cultura racconta nello speciale “La Grande Brera” – con la voce narrante di Edoardo Sylos Labini e firmato da Amalda Ciani Cuka per la regia di Marzia Marzolla – in onda lunedì 25 agosto alle 21.10 su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza”.

Era il 1975 quando il sovrintendente Franco Russoli, riprendendo con vigore l’impegno che era già stato di Fernanda Wittgens, formulò la proposta della “Grande Brera”, soprattutto dopo l’acquisizione nel 1972 di Palazzo Citterio, per soddisfare le esigenze non solo di sviluppo della Pinacoteca, ma anche di aggiornamento del patrimonio con l’arte moderna e contemporanea. Oggi il sogno è diventato realtà, proprio nel cuore del quartiere, a Palazzo Citterio, che è pronto a raccontare un altro capitolo dell’arte.

Nel programma intervengono il Direttore Generale di Pinacoteca di Brera, Biblioteca Nazionale Braidense, Palazzo Citterio e Museo del Cenacolo Vinciano Angelo Crespi, il Vicedirettore di Pinacoteca di Brera, Chiara Rostagno, ed esperti come Giovanni Agosti, Flavio Caroli, Maria Cristina Bandera, Anna Mariani, Giulia Raboni, Marco Carminati, Mario Cucinella, Marina Gargiulo e Andrea Carini.

A seguire, sospesa tra cielo e terra, domina la Pianura Padana e – avvolta da mura – nasconde secoli di arte e di bellezza. È Bergamo la protagonista dell’appuntamento con “Storie delle nostre città”, in onda lunedì 25 agosto alle 22.10 su Rai Storia. Non vi sono notizie certe sulla sua fondazione, ma in epoca romana Bergamo diviene un fiorente municipio. Della città romana non rimangono grandi tracce, se non un’eredità in termini urbanistici nel tracciamento delle vie principali. Dopo la fine dell’Impero, Bergamo passa nel 568 sotto il dominio dei Longobardi per poi trasformarsi, dopo la sconfitta dei Longobardi nel 774, in Contea franca, retta per anni da una serie di vescovi-conti, che determineranno le sorti della città sino al 1098, anno di nascita del Comune di Bergamo.

Divenuto libero comune, la città conquista l’autonomia sancita dalla vittoriosa battaglia di Legnano del 1176 contro l’imperatore Federico Barbarossa. Questi sono anche gli anni in cui a Bergamo si costruiscono il palazzo del Comune e la grande chiesa di S. Maria Maggiore, che diedero alla città bergamasca l’aspetto medievale che la caratterizza ancora oggi. Il periodo dell’autonomia comunale nella città di Bergamo si protrae sino alla fine del Duecento, quando la città bergamasca cade sotto l’influenza del Ducato di Milano. In questo periodo si costruirono in particolare la Cittadella e la Rocca, simboli del potere visconteo su Bergamo.

Dopo periodi di cruenti e sanguinose guerre interne, Bergamo viene annessa alla Repubblica di Venezia nel 1428, il cui dominio porta finalmente al territorio bergamasco pace e prosperità. La città conosce un nuovo periodo di splendore culturale e artistico, divenendo teatro di una crescente presenza di attività economiche e incrementi insediativi. Il governo della Serenissima ricostruisce la città vecchia, edificando una nuova cinta muraria, il Palazzo Comunale e Piazza Vecchia. Da ricordare, inoltre, la costruzione delle famose mura bastionate, un’opera gigantesca che stringe ancora oggi la città alta. Con la caduta nel 1797 della Repubblica di Venezia, Bergamo passa sotto il dominio di Napoleone e della Repubblica Cisalpina. Dopo la breve dominazione francese, il territorio di Bergamo è annesso al dominio austriaco, entrando a far parte del Regno Lombardo-Veneto. La città di Bergamo ha anche un ruolo determinante durante il Risorgimento. Infatti, forse a causa della mal sopportata dominazione austriaca, è la città che dà il più numeroso contributo di volontari alla Spedizione dei Mille, organizzata da Garibaldi nel 1860.