Orticaria cronica refrattaria: ecco i trattamenti sistemici più efficaci


Orticaria cronica spontanea refrattaria agli antistaminici, tre farmaci si distinguono per efficacia e profilo di sicurezza: omalizumab, remibrutinib e dupilumab

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Nuovi dati di letteratura suggeriscono che, nei pazienti con orticaria cronica spontanea (CSU) refrattaria agli antistaminici, tre farmaci si distinguono per efficacia e profilo di sicurezza: omalizumabremibrutinib e dupilumab. Una recente metanalisi pubblicata sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, condotta da un team guidato da Alexandro W. L. Chu della McMaster University, Canada, ha valutato 42 trattamenti sistemici in 93 studi, fornendo una comparazione diretta tra le opzioni terapeutiche disponibili. I risultati, parte dell’aggiornamento delle linee guida della AAAAI, ACAAI e JTFPP, rafforzano le evidenze cliniche sull’efficacia e la tollerabilità di questi agenti biologici.

Efficacia e sicurezza dei trattamenti di prima linea oltre gli antistaminici 
Omalizumab, un anticorpo monoclonale anti-IgE già approvato da tempo per la CSU, si conferma il trattamento di riferimento in caso di fallimento della terapia con antistaminici ad alto dosaggio. Anche a basse dosi o con somministrazione meno frequente rispetto allo standard (300 mg ogni 4 settimane), mantiene una buona efficacia con un profilo di sicurezza favorevole.

Remibrutinib, inibitore orale della tirosin-chinasi di Bruton (BTK), si è rivelato altamente efficace in numerosi outcome clinici rilevanti per i pazienti, tra cui angioedema, qualità del sonno, e qualità di vita correlata all’orticaria e all’angioedema. Nonostante non sia ancora approvato dalla Fda per indicazioni dermatologiche, i dati preliminari suggeriscono un buon equilibrio tra efficacia e tollerabilità. Rachel Meltzer, direttrice della Pruritus Clinic del Brigham and Women’s Hospital e docente alla Harvard Medical School, ha sottolineato il potenziale del remibrutinib come opzione orale promettente, soprattutto in alternativa a trattamenti iniettabili come omalizumab.

Dupilumab, già utilizzato per dermatite atopica e poliposi nasale, ha mostrato un miglioramento significativo di pomfi e prurito, anche se i dati su angioedema e qualità di vita sono meno conclusivi. Il farmaco è stato approvato nell’aprile 2025 per il trattamento della CSU e potrebbe rappresentare un’opzione terapeutica preferenziale in presenza di comorbidità allergiche, come rinite con poliposi nasale o dermatite atopica.

Altre opzioni terapeutiche e profili di rischio
La metanalisi ha valutato numerosi altri farmaci immunosoppressori e immunomodulanti, tra cui ciclosporina, azatioprina, dapsone, idrossiclorochina, micofenolato, sulfasalazina e vitamina D. Sebbene alcuni di essi mostrino potenziali benefici clinici, il loro utilizzo è limitato dal rischio di eventi avversi. In particolare, la ciclosporina è risultata tra i trattamenti più efficaci ma anche tra i più associati a effetti collaterali significativi.

Farmaci come benralizumab, quilizumab e tezepelumab non sembrano differire significativamente dal placebo, anche se le evidenze disponibili sono ancora incerte.

Considerazioni sulle comorbidità e personalizzazione della terapia
Gli autori sottolineano l’importanza di considerare le comorbidità nella scelta del trattamento per la CSU. Ad esempio, omalizumab può essere preferito nei pazienti con allergie alimentari concomitanti, mentre dupilumab potrebbe essere indicato nei soggetti con rinite cronica con poliposi nasale o dermatite atopica.

Una revisione sistematica per orientare la pratica clinica
Questa è la prima revisione sistematica che valuta in modo comparativo i benefici e i rischi di tutti i trattamenti disponibili per la CSU, applicando metodologie robuste e standardizzate. Oltre ai sintomi cutanei di pomfi e prurito, sono stati considerati endpoint centrati sul paziente come la presenza di angioedema, la qualità del sonno e la qualità di vita, misurati con strumenti validati quali il 7-day Urticaria Activity Score, il Chronic Urticaria Quality of Life Questionnaire e l’Angioedema Quality of Life Questionnaire.

In sintesi, la gestione dell’orticaria cronica spontanea refrattaria agli antistaminici si sta arricchendo di nuove opzioni terapeutiche efficaci e sicure. Omalizumab mantiene il suo ruolo centrale, ma l’arrivo di remibrutinib e l’estensione delle indicazioni per dupilumab offrono alternative promettenti per una gestione sempre più personalizzata della malattia.

Bibliografia
Chu AWL, Oykhman P, Chu X, Rayner DG, Bhangal S, Dam A, et al. Comparative efficacy and safety of biologics and systemic immunomodulatory treatments for chronic urticaria: Systematic review and network meta-analysis. J Allergy Clin Immunol. 2025. doi:10.1016/j.jaci.2025.06.004. leggi

Zuberbier T, Aberer W, Asero R, Abdul Latiff AH, Baker D, Ballmer-Weber B, et al. The EAACI/GA²LEN/EDF/WAO guideline for the definition, classification, diagnosis and management of urticaria. Allergy. 2018;73(7):1393-1414. doi:10.1111/all.13397. leggi