Isatuximab amplia le indicazioni per il mieloma multiplo in Europa


Isatuximab amplia le indicazioni in Europa per il mieloma multiplo: in combinazione con VRd nei pazienti candidabili a trapianto

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La Commissione Europea ha approvato una nuova indicazione per isatuximab (nome commerciale Sarclisa), anticorpo monoclonale anti-CD38 sviluppato da Sanofi. Il farmaco potrà ora essere impiegato in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone (schema VRd) per la terapia d’induzione di pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi (NDMM) eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali.

Con questa approvazione, isatuximab amplia ulteriormente il suo utilizzo nella pratica clinica europea, raggiungendo quattro indicazioni autorizzate, comprese due nel setting di prima linea. Il farmaco si affianca così a daratumumab, altro anticorpo anti-CD38 ampiamente utilizzato nei pazienti con mieloma multiplo. Entrambe le molecole agiscono legandosi all’antigene CD38 espresso sulla superficie delle plasmacellule neoplastiche, promuovendo la citotossicità cellulare dipendente da anticorpi (ADCC), la fagocitosi e la morte cellulare diretta.

Studio GMMG-HD7: migliorata la negatività alla MRD e la sopravvivenza libera da progressione
L’approvazione si basa sui risultati di GMMG-HD7, uno studio di Fase 3 a due bracci, randomizzato e multicentrico, condotto in Germania su 662 pazienti con NDMM candidabili al trapianto. Nella prima parte dello studio, tutti i partecipanti hanno ricevuto tre cicli di terapia d’induzione con VRd, con o senza isatuximab. Dopo questa fase, tutti i pazienti sono stati sottoposti a intensificazione con trapianto autologo, seguita da una seconda randomizzazione per valutare l’efficacia di isatuximab in fase di mantenimento.

I risultati di questa prima parte hanno mostrato che la combinazione isatuximab -VRd ha raggiunto l’obiettivo primario di negatività alla malattia minima residua (MRD) dopo induzione, con un vantaggio statisticamente e clinicamente significativo rispetto al solo schema VRd. In particolare, il 53,1% dei pazienti trattati con isatuximab -VRd ha mantenuto la negatività alla MRD anche dopo il trapianto, contro il 38% del braccio di controllo. Questo risultato si è tradotto in un prolungamento della sopravvivenza libera da progressione (PFS), indipendentemente dalla terapia di mantenimento successiva.

Una terapia che si consolida in tutte le linee di trattamento
Con questa nuova indicazione, isatuximab conferma il suo posizionamento strategico nel trattamento del mieloma multiplo lungo tutto il percorso terapeutico. Oltre alla recente approvazione per pazienti candidabili al trapianto, il farmaco è già autorizzato in Europa per pazienti con NDMM non candidabili al trapianto, grazie ai risultati dello studio IMROZ. In aggiunta, isatuximab è approvato anche nel trattamento di pazienti con mieloma recidivato o refrattario (RRMM), in combinazione con pomalidomide e desametasone o con carfilzomib e desametasone, sulla base degli studi ICARIA-MM e IKEMA.

Attualmente isatuximab è approvato in oltre 50 Paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone e Cina. Sanofi sta inoltre sviluppando una formulazione sottocutanea del farmaco, con l’obiettivo di migliorarne la somministrazione e competere con daratumumab/faspro (daratumumab + ialuronidasi), disponibile nella stessa modalità dal 2020.

Le prospettive: mantenimento e nuove formulazioni
I dati completi della seconda parte dello studio GMMG-HD7, che prevede la valutazione della sopravvivenza libera da progressione dopo la fase di mantenimento con isatuximab più lenalidomide, sono attesi nei prossimi mesi. Secondo Olivier Nataf, responsabile globale dell’oncologia per Sanofi, questa approvazione rappresenta un passo significativo verso l’obiettivo di rendere isatuximab accessibile al maggior numero possibile di pazienti affetti da mieloma multiplo, indipendentemente dallo stadio o dalla possibilità di trapianto.

L’azienda ha anche sviluppato una nuova formulazione sottocutanea di isatuximab, somministrata tramite un dispositivo indossabile chiamato enFuse. Questa modalità consente una somministrazione automatica e hands-free, migliorando il comfort del paziente rispetto all’infusione endovenosa. Lo studio clinico IRAKLIA ha dimostrato che la formulazione SC è non inferiore a quella endovenosa in termini di efficacia e sicurezza. I pazienti trattati con la versione SC hanno riportato meno reazioni sistemiche e una maggiore soddisfazione. Secondo qiuanto comunicato dall’azienda, le richieste di autorizzazione negli Stati Uniti e nell’Unione Europea sono previste per la prima metà del 2025.

Bibliografia
Comunicato Sanofi. Sanofi’s Sarclisa approved in the EU for the treatment of transplant-eligible newly diagnosed multiple myeloma. leggi

Facon T, Dimopoulos MA, Leleu XP, et al.; IMROZ Study Group. Isatuximab, Bortezomib, Lenalidomide, and Dexamethasone for Multiple Myeloma. PMID: 38832972. DOI: 10.1056/NEJMoa2400712. leggi

Goldschmidt H, Mai EK, Bertsch U, Fenk R, Nievergall E, et al., Addition of isatuximab to lenalidomide, bortezomib, and dexamethasone as induction therapy for newly diagnosed, transplantation-eligible patients with multiple myeloma (GMMG-HD7): part 1 of an open-label, multicentre, randomised, active-controlled, phase 3 trial. PMID: 36328040. DOI: 10.1016/S2352-3026(22)00263-0. leggi

Attal M, Richardson PG, Rajkumar SV, et al.; ICARIA-MM study group. Isatuximab plus pomalidomide and low-dose dexamethasone versus pomalidomide and low-dose dexamethasone in patients with relapsed and refractory multiple myeloma (ICARIA-MM): a randomised, multicentre, open-label, phase 3 study. Lancet. 2019 Dec 7;394(10214):2096-2107. doi: 10.1016/S0140-6736(19)32556-5. Epub 2019 Nov 14. PMID: 31735560. leggi

Martin T, Dimopoulos MA, Mikhael J, et al., Isatuximab, carfilzomib, and dexamethasone in patients with relapsed multiple myeloma: updated results from IKEMA, a randomized Phase 3 study. PMID: 37156782. PMCID: PMC10166682. DOI: 10.1038/s41408-023-00797-8. leggi