Psoriasi a placche, meta-analisi conferma efficacia e sicurezza di mirikizumab


Psoriasi a placche moderata-severa, una nuova meta-analisi conferma efficacia e sicurezza di mirikizumab

pausa screening

In occasione del Congresso ICD 2025 è stata presentata una revisione sistematica con meta-analisi sull’efficacia e la sicurezza di mirikizumab, un inibitore selettivo dell’interleuchina-23, nel trattamento della psoriasi a placche moderata-severa. L’analisi, che ha incluso tre studi clinici randomizzati per un totale di 1.649 pazienti, rafforza il ruolo emergente di questo farmaco biologico come opzione terapeutica valida e ben tollerata.

Lo scopo della meta-analisi era valutare, in modo integrato e quantitativo, l’efficacia clinica di mirikizumab e la sua sicurezza rispetto al placebo o ad altri trattamenti in pazienti adulti con psoriasi da moderata a severa. L’attenzione si è concentrata sia sui parametri di risposta clinica (come il miglioramento del PASI e la riduzione della superficie corporea coinvolta), sia sugli indici di qualità della vita, oltre alla frequenza e gravità degli eventi avversi.

Metodi
I ricercatori hanno condotto una ricerca sistematica nelle banche dati PubMed, Embase e Cochrane, selezionando studi randomizzati controllati che valutavano mirikizumab in pazienti con psoriasi. Le analisi statistiche sono state effettuate con modello a effetti casuali, usando R (versione 4.2.1) e Review Manager, seguendo le linee guida PRISMA. Le differenze medie per gli esiti continui e i rapporti di rischio per gli endpoint binari sono stati calcolati utilizzando il metodo dell’inverso della varianza.

Risposta clinica rapida e miglioramento della qualità di vita
L’analisi ha incluso tre studi randomizzati della durata variabile tra 16 e 52 settimane, per un totale di 1.649 pazienti. I risultati hanno mostrato un’efficacia significativa di mirikizumab già entro la sedicesima settimana di trattamento.

In particolare, è stata osservata una riduzione marcata della superficie cutanea coinvolta dalla psoriasi: la percentuale di pazienti con Body Surface Area inferiore all’1% è aumentata in modo significativo, con un rapporto di rischio (RR) pari a 34,53 (p < 0.001).

I tassi di risposta clinica misurati attraverso il PASI (Psoriasis Area and Severity Index) hanno evidenziato un miglioramento netto:

  • Il raggiungimento di PASI 100 (completa risoluzione) ha mostrato un RR di 25,94
  • PASI 90 ha raggiunto un RR di 11,50
  • PASI 75, considerato soglia standard di efficacia, un RR di 10,47
    Tutti i risultati erano statisticamente significativi (p < 0.001).

Anche lo score dello Static Physician’s Global Assessment (sPGA) 0/1, indicativo di pelle libera o quasi libera da lesioni, è stato raggiunto con un RR di 12,48 (p < 0.001).

Dal punto di vista della qualità di vita, sono stati riportati miglioramenti rilevanti. Il punteggio del DLQI (Dermatology Life Quality Index) pari a 0/1 — che indica assenza o minimo impatto della malattia — è stato ottenuto con una differenza di rischio (RD) pari a 0,51 (p < 0.00001). Inoltre, i punteggi relativi al SF-36, che valuta lo stato di salute generale, sono migliorati sia nella componente fisica (differenza media di 4,02) sia in quella mentale (3,53), entrambi con significatività statistica (p < 0.01).

Sicurezza: un profilo comparabile ai controlli
L’analisi degli eventi avversi ha confermato un profilo di sicurezza favorevole per mirikizumab. Non sono emerse differenze significative rispetto ai gruppi di controllo né per l’incidenza totale di eventi avversi (RR: 0,97; IC 95%: 0,86–1,10), né per quelli gravi (RR: 1,61; IC 95%: 0,55–4,73). Questo suggerisce che il trattamento non aumenta il rischio complessivo di effetti collaterali, mantenendo una buona tollerabilità anche nei pazienti con forme avanzate di psoriasi.

Conclusioni
I risultati di questa meta-analisi dimostrano che mirikizumab è altamente efficace nel ridurre la gravità della psoriasi a placche, con un impatto positivo e significativo anche sulla qualità di vita dei pazienti. Il profilo di sicurezza comparabile al placebo ne conferma la potenziale utilizzabilità in un contesto clinico ampio e diversificato.

Sebbene i dati attuali siano molto incoraggianti, gli autori sottolineano la necessità di ulteriori studi a lungo termine e di analisi comparative dirette con altri farmaci biologici per chiarire meglio il posizionamento terapeutico di mirikizumab nella gestione della psoriasi cronica.

Pereira M et al., Efficacy and safety of mirikizumab in psoriasis: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials, ICD 2025