Spondiloartriti: la terapia con bimekizumab efficace anche dopo 3 anni


Il trattamento con bimekizumab (BKZ), un anticorpo monoclonale diretto contro (IL)-17A e IL-17F, si è dimostrato efficace e sicuro fino a 3 anni lungo tutto lo spettro delle spondiloartriti assiali ax-SpA

Spondiloartrite assiale: l'indice BASMI consente di ottenere una stima moderatamente accurata dell'attività di malattia e della risposta alla terapia

Il trattamento con bimekizumab (BKZ), un anticorpo monoclonale diretto contro (IL)-17A e IL-17F, si è dimostrato efficace e sicuro fino a 3 anni lungo tutto lo spettro delle spondiloartriti assiali ax-SpA.
Queste le conclusioni di un’analisi post-hoc a lungo termine degli studi BE MOBILE 1 (pazienti con axSpA non radiografica: nr-axSpA) e BE MOBILE 2 (pazienti con axSpA radiografica: r-axSpA) e della loro fasi di estensione in aperto (OLE) combinate, presentata in occasione del congresso EULAR.

Disegno degli studi
BE MOBILE 1 (nr-axSpA) e BE MOBILE 2 (r-axSpA) includevano ciascuno un periodo di 16 settimane in doppio cieco, controllato con placebo, e un periodo di mantenimento di 36 settimane. Tutti i pazienti erano stati sottoposti a trattamento con BKZ 160 mg sottocute ogni 4 settimane (Q4W) a partire dalla Settimana 16; i pazienti idonei potevano entrare nella fase di estensione in aperto (BE MOVING) alla Settimana 52.

Gli outcome di efficacia di questa analisi sono stati riportati per i pazienti con nr-axSpA e r-axSpA da BE MOBILE 1 e 2 e dalla loro OLE combinata fino a 3 anni (164 settimane [112 settimane di OLE]; N=586).
Gli outcome della risonanza magnetica (MRI) sono stati valutati in un sottogruppo di pazienti negli studi MRI.

Al basale e alle settimane 52, 104 e 164, l’infiammazione alla MRI è stata valutata utilizzando il punteggio SPARCC SIJ (solo per nr-axSpA) e il punteggio Berlin della colonna (solo per r-axSpA), mediante valutazioni in cieco.
I dati di sicurezza aggregati sono stati riportati fino a 3 anni per tutti i pazienti trattati con almeno una dose di BKZ (N=574; esposizione: 1.664,7 anni-paziente [PY]).

Gestione dei dati missing
Nel contesto dello studio, i dati mancanti (cioè non raccolti durante alcune visite) sono stati gestiti attraverso diversi metodi di imputazione, cioè tecniche statistiche usate per “riempire i vuoti” nei dati.
In particolare:
-per  le variabili binarie (cioè quelle che danno risposte tipo “sì/no” o “risponde/non risponde”), è stato utilizzato il metodo mNRI (modified Non-Responder Imputation). Con questo approccio, se un paziente interrompeva il trattamento per eventi avversi o mancanza di efficacia, tutte le sue visite successive venivano considerate automaticamente come non-risposte. In altre parole, si assume che il paziente non abbia beneficiato del trattamento dopo l’interruzione, rendendo questo metodo conservativo (cioè tende a non sovrastimare l’efficacia).
-per le variabili continue (es. punteggi di scala o livelli di infiammazione), è stata usata la imputazione multipla (MI – Multiple Imputation). Questo metodo utilizza modelli statistici per stimare i valori mancanti basandosi su altri dati del paziente e della popolazione studiata. È più sofisticato e permette di conservare la variabilità dei dati.

Risultati
Dei 586 pazienti randomizzati (nr-axSpA: 254; r-axSpA: 332), 494 (84,3%) sono entrati nell’OLE alla settimana 52, e 425/494 (86,0%) hanno completato la settimana 164 (nr-axSpA: 175; r-axSpA: 250).
Dall’analisi è emerso che l’efficacia è stata mantenuta dal secondo al terzo anno nelle popolazioni nr-axSpA e r-axSpA.

Nello specifico, le risposte ASAS40 (Assessment of SpondyloArthritis international Society 40%) sono state mantenute dalla settimana 104 alla 164 (mNRI; nr-axSpA: 59,4% a 60,4%; r-axSpA: 60,7% a 60,1%).
Alla settimana 164, il punteggio di attività della malattia (ASDAS) indicava una bassa attività di malattia (LDA; <2,1) nel 61,8% dei pazienti con nr-axSpA e nel 59,9% con r-axSpA (MI).
La malattia inattiva (ID; ASDAS <1,3) e la remissione parziale ASAS sono state raggiunte alla settimana 104 e 164 rispettivamente da circa un terzo dei pazienti (ASDAS <1,3 [MI]: nr-axSpA: 31,4% e 28,6%; r-axSpA: 31,5% e 31,0%; remissione parziale ASAS [mNRI]: nr-axSpA: 34,7% e 32,4%; r-axSpA: 34,6% e 36,5%).

Il trattamento con BKZ ha portato ad una soppressione duratura dell’infiammazione alla risonanza magnetica dalla settimana 104 alla 164, dimostrata da riduzioni rispetto al basale nei punteggi SPARCC SIJ (–7,4 e –7,5; solo nr-axSpA) e Berlin della colonna (–2,6 e –2,8; solo r-axSpA).

Alla settimana 164, oltre il 59% dei pazienti ha raggiunto la remissione alla MRI (SPARCC SIJ <2 o Berlin spine ≤2 nei pazienti con infiammazione MRI al basale.

Safety
Fino alla settimana 164, il 90,4% (519/574) dei pazienti con axSpA ha sperimentato ≥1 evento avverso emergente a seguito del trattamento (TEAE) con BKZ; analogamente alla settimana 104, i TEAE più frequenti secondo il termine preferito (tasso di incidenza aggiustato per l’esposizione per 100 PY [EAIR/100 PY]; MedDRA v19.0) sono stati l’infezione da SARS-CoV-2 (COVID-19) (14,5), la rinofaringite (9,9) e l’infezione delle vie respiratorie superiori (5,8).

L’EAIR/100 PY degli eventi avversi gravi è rimasto basso (4,9). Gli eventi avversi che hanno portato alla sospensione di BKZ si sono verificati in 42 pazienti (7,3%; EAIR/100 PY: 2,5). Non sono stati riportati decessi o eventi cardiovascolari avversi gravi valutati.
Eventi epatici si sono verificati in 74 pazienti (12,9%; EAIR/100 PY: 4,9); tutti non gravi, e la maggior parte consisteva in alterazioni o aumenti transitori dei test di funzionalità epatica; nessuno ha portato a sospensione permanente del trattamento.
L’EAIR/100 PY è risultato basso per i tumori maligni (0,5) e le infezioni gravi (1,2), e molto basso per il comportamento suicidario (0,1).

Dei 131 pazienti (22,8%; EAIR/100 PY: 9,4) che hanno sperimentato infezioni fungine, 80 presentavano infezioni da Candida (13,9%; EAIR/100 PY: 5,3). Quasi tutte le infezioni da Candida erano mucocutanee e di grado lieve/moderato, con un solo caso ciascuno di infezione orale grave e esofagea grave; nessuna è risultata grave o sistemica.

Le infezioni da Candida hanno portato all’interruzione dello studio in 6/80 pazienti (orale [n=5] ed esofagea [n=1]). La candidosi orale si è verificata in 66 pazienti (11,5%; EAIR/100 PY: 4,3).
L’incidenza di uveite (EAIR/100 PY: 1,5) e malattia infiammatoria intestinale (EAIR/100 PY: 0,5) è risultata bassa. Non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza dalla settimana 104 alla 164; la maggior parte degli EAIR degli eventi avversi era simile tra questi due punti temporali.

Riassumendo
Nel complesso, BKZ ha dimostrato una risposta clinica duratura fino a 3 anni nei pazienti con nr-axSpA e r-axSpA, con la maggior parte dei pazienti che ha raggiunto ASAS40 e una bassa attività di malattia. Non sono emersi nuovi segnali di sicurezza; BKZ è stato ben tollerato e ha mostrato un profilo di sicurezza favorevole.
Questi risultati supportano BKZ come opzione terapeutica a lungo termine e duratura lungo tutto lo spettro della malattia axSpA.

Bibliografia
Baraliakos X et al. Bimekizumab demonstrated sustained efficacy and safety across the full spectrum of axial spondyloarthritis: 3-year results from two phase 3 studies and their open-label extension. POS0788; Annals of the Rheumatic Diseases (2025), Volume 84, 947 – 948