Spondiloartrite assiale: ottimi risultati con filgotinib


Filgotinib mostra risultati positivi su tutto lo spettro della spondiloartrite assiale secondo lo studio di Fase 3 OLINGUITO

Spondiloartrite assiale: l'indice BASMI consente di ottenere una stima moderatamente accurata dell'attività di malattia e della risposta alla terapia

Filgotinib, un inibitore JAK1 preferenziale da assumere una volta al giorno per via orale, ha raggiunto l’endpoint primario nello studio clinico di Fase 3 OLINGUITO nel trattamento della spondiloartrite assiale attiva (axSpA). L’efficacia è stata dimostrata in tutto lo spettro dell’axSpA, comprese le forme radiografiche (r-axSpA) e non radiografiche (nr-axSpA).

Il profilo di sicurezza è risultato coerente con gli studi precedenti, senza eventi inattesi. Filgotinib è attualmente approvato per il trattamento dell’artrite reumatoide (AR) in fase attiva da moderata a severa e della colite ulcerosa (UC).

“Questi risultati positivi di OLINGUITO dimostrano il potenziale di filgotinib nel rispondere ai bisogni insoddisfatti dei pazienti affetti da spondiloartrite assiale, di cui solo la metà risponde adeguatamente alle terapie attualmente disponibili. – ha dichiarato Daniele D’Ambrosio, Chief Development Officer di Alfasigma. – Sulla base di questi risultati incoraggianti, intendiamo presentare una richiesta di estensione delle attuali indicazioni di filgotinib, offrendo una potenziale nuova opzione terapeutica per i pazienti affetti da spondiloartrite assiale che spesso si trovano a fronteggiare sintomi debilitanti fin dalla giovane età. Ringraziamo tutti i pazienti, i ricercatori e il team di studio, la cui partecipazione ha reso possibile questo importante risultato”.

“Questi risultati dello studio clinico di Fase 3 OLINGUITO supportano chiaramente il potenziale di filgotinib come opzione terapeutica per i pazienti con axSpA in tutte le fasi della malattia. Il carico della malattia per questi pazienti rimane elevato, poiché le opzioni di trattamento disponibili ad oggi sono limitate. È quindi incoraggiante che l’endpoint primario per entrambe le indicazioni axSpA sia stato raggiunto in studi dedicati”, ha dichiarato il Professor Xenofon Baraliakos, Responsabile della Reumatologia presso il Rheumazentrum Ruhrgebiet, Herne, Germania e Professore di Medicina Interna e Reumatologia presso l’Università Ruhr di Bochum, Germania.

L’axSpA è una malattia infiammatoria cronica che colpisce principalmente i giovani adulti, emergendo tipicamente durante la terza decade di vita. Colpisce principalmente lo scheletro assiale (colonna vertebrale e articolazioni sacroiliache) causando dolore, rigidità e ridotta mobilità. Nonostante numerose ed efficaci opzioni terapeutiche antinfiammatorie, soltanto tra il 40% e il 50% dei pazienti affetti da axSpA ottiene una risposta terapeutica rilevante e una percentuale ancora minore (circa il 10%-20%) raggiunge la remissione o uno stato di inattività della malattia entro 16-24 settimane dall’inizio del trattamento.

Informazioni su OLINGUITO
Lo studio clinico di Fase 3 OLINGUITO (NCT05785611Eudra CT 2022-501354-10-01) è stato disegnato – in conformità alle linee guida dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) – per valutare l’efficacia e la sicurezza di filgotinib in pazienti con spondiloartrite assiale attiva (axSpA). OLINGUITO è stato preceduto dallo studio clinico di Fase 2 TORTUGA (NCT03117270), uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che ha dimostrato la sicurezza e l’efficacia di filgotinib in pazienti adulti affetti da spondilite anchilosante da moderatamente a gravemente attiva (nota anche come r-axSpA, condizione in cui il danno causato dalla malattia è rilevabile ai raggi X).[vi]

Il primo paziente ha iniziato lo studio clinico OLINGUITO nell’aprile 2023. Il trial consisteva in due studi randomizzati, in doppio cieco, multicentrici, a gruppi paralleli, condotti su pazienti affetti da axSpA attiva che non avevano ottenuto una risposta adeguata a trattamenti convenzionali o biologici. Lo studio A ha incluso 258 pazienti con r-axSpA, mentre lo studio B ha incluso 237 pazienti con axSpA non radiografica (nr-axSpA, in cui il paziente presentava sintomi di axSpA ma il danno non era ancora rilevabile ai raggi X). Dopo l’arruolamento, i pazienti di ogni studio sono stati randomizzati (1:1) e hanno ricevuto un trattamento con filgotinib 200 mg per via orale, o placebo corrispondente, una volta al giorno per 16 settimane.

L’endpoint primario per entrambi gli studi era la percentuale di pazienti che hanno ottenuto un miglioramento del 40% nella Valutazione della SpondyloArthritis International Society (ASAS40) alla settimana 16.[vii] Successivamente, i pazienti senza fattori di rischio sono stati sottoposti a un periodo di trattamento in aperto, durante il quale hanno ricevuto filgotinib 200 mg una volta al giorno fino alla settimana 52.

I pazienti dello studio A e dello studio B che hanno raggiunto una bassa attività di malattia sostenuta o una malattia inattiva durante il periodo in aperto, sono stati randomizzati una seconda volta (1:1) alla settimana 52 per ricevere filgotinib 100 mg o 200 mg in doppio cieco fino alla settimana 104. Alla settimana 16, in pazienti di età superiore a 65 anni e in quelli con aumentati fattori di rischio per malattie cardiovascolari o tumori maligni, in caso di raggiungimento del controllo della malattia dopo il trattamento con 200 mg una volta al giorno, la dose è stata ridotta a 100 mg una volta al giorno fino alla settimana 104.

Tutti i pazienti che ricevevano filgotinib 100 mg una volta al giorno avevano l’opzione di aumentarla a 200 mg giornalieri in caso di flare (riacutizzazione della malattia). Le visite alla settimana 52, per tutti i pazienti, sono state completate a maggio 2025. Dopo la settimana 104, i pazienti idonei selezionati che raggiungono la risposta ASAS40 senza un’elevata attività di malattia e secondo il giudizio degli sperimentatori, potranno entrare nello studio di estensione in aperto (OLE). Questo studio di estensione è stato disegnato per raccogliere ulteriori dati di sicurezza ed efficacia a lungo termine per una durata di circa 2,5 anni.