Documento di consenso ha ribadito l’efficacia della terapia ipolipemizzante combinata nel ridurre il rischio cardiovascolare residuo
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Durante il congresso della European Society of Cardiology tenutosi in collaborazione con la European Atherosclerosis Society, è stato presentato un documento di consenso multidisciplinare che ha ribadito l’efficacia della terapia ipolipemizzante combinata nel ridurre il rischio cardiovascolare residuo.
Il messaggio principale emerso è stato che l’avvio precoce di trattamenti combinati consente una maggiore probabilità di raggiungere gli obiettivi terapeutici raccomandati di colesterolo LDL, superando i limiti dell’approccio basato sulla sola intensificazione della terapia con statine.
Gli autori del documento hanno definito nuovi algoritmi clinici basati su evidenze aggiornate e sull’esperienza di pratica clinica, focalizzando l’attenzione sulla necessità di un cambio di paradigma terapeutico.
A tal fine, è stato somministrato un questionario agli esperti coinvolti, volto ad analizzare i vantaggi della terapia di combinazione e dell’integrazione di molecole ipolipemizzanti di nuova generazione, incluso l’acido bempedoico, nelle future linee guida per la gestione della dislipidemia.
Gli algoritmi proposti nel documento si sono basati su una valutazione iniziale del rischio cardiovascolare e dei livelli basali di colesterolo LDL.
In tutti i pazienti ad alto e molto alto rischio, è stata raccomandata l’introduzione della terapia combinata come strategia di prima linea, compresi i casi di intolleranza completa o parziale alle statine.
Le evidenze disponibili hanno mostrato che l’impiego esclusivo della statina, anche alla dose massima tollerata, non garantisce il raggiungimento degli obiettivi lipidici fissati dalle linee guida europee.
Nei soggetti con intolleranza completa alle statine, è stata indicata l’associazione di ezetimibe e acido bempedoico, in grado di determinare una riduzione del colesterolo LDL fino al 40%, indipendentemente dal profilo di rischio.
Qualora i pazienti presentino un rischio cardiovascolare molto alto, e i target di <55 mg/dL di colesterolo LDL e di riduzione ≥50% rispetto al valore basale non siano stati raggiunti al follow-up, è stata proposta l’aggiunta di una terapia mirata ai PCSK9. L’impiego di quest’ultima è stato considerato opzionale nei pazienti ad alto rischio, condizionato da fattori locali di disponibilità e accesso.
Nei casi di intolleranza parziale alle statine, il documento ha suggerito l’utilizzo iniziale della dose massima tollerata di statina, in combinazione con ezetimibe e acido bempedoico, senza distinzione in base al livello di rischio cardiovascolare.
Per i pazienti con rischio molto elevato, è stata proposta come strategia preferenziale la tripla associazione già al momento dell’avvio del trattamento: statina alla dose massima tollerata, ezetimibe e acido bempedoico. Tale combinazione è stata anche raccomandata nei pazienti con intolleranza parziale e rischio cardiovascolare elevato o molto elevato.
I messaggi-chiave
- Il documento di consenso ha proposto una revisione strutturale dell’approccio terapeutico tradizionale, promuovendo l’adozione di strategie di combinazione come opzione iniziale per il trattamento della dislipidemia nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare.
- L’integrazione delle nuove molecole ipolipemizzanti è stata considerata essenziale per ottimizzare il controllo del colesterolo LDL e ridurre il rischio residuo, sulla base delle evidenze disponibili e delle difficoltà emerse in ambito clinico.
Bibliografia:
Parhofer KG, Aguiar C, Banach M, et al. Expert opinion on the integration of combination therapy into the treatment algorithm for the management of dyslipidaemia: the integration of ezetimibe and bempedoic acid may enhance goal attainment. Eur Heart J Cardiovasc Pharmacother. 2025;11(4):367-379. doi: 10.1093/ehjcvp/pvaf007. leggi