Bibi Enrica Kupe, nota sui social come Ostetrica Senza Filtri, è stata arrestata in Australia per lesioni personali gravissime e omicidio colposo per la morte di un neonato
![]()
“Aiuto le donne italiane ad avere un parto positivo in una realtà medicalizzata“. Si sponsorizzava così ‘Bibi’ Enrica Kupe, nota sui social come ‘Ostetrica Senza Filtri‘ che il 14 agosto è stata arrestata in Australia per lesioni personali gravissime e omicidio colposo per la morte di un neonato avvenuta il 10 ottobre dello scorso anno al John Hunter Hospital di Newcastle, nel Nuovo Galles del Sud.
La notizia dell’arresto è stata divulgata, in Italia, da Francesca Bubba che si era occupata della donna in un’inchiesta pubblicata su The Post internazionale. Ecco cosa scrive Bubba: “L’ostetrica Bibi è stata arrestata con l’accusa di omicidio colposo e di lesioni gravi per negligenza. Secondo quanto riportato da un notiziario australiano, l’ostetrica avrebbe assistito una donna a Wallsend, nella zona occidentale di Newcastle, il 2 ottobre 2024 per un parto in casa. Nei due giorni di travaglio, però, non avrebbe risposto ai segnali di complicazioni né alle richieste della partoriente di recarsi in ospedale. La donna, stremata, riesce a recarsi comunque al John Hunter Hospital- due giorni dopo l’inizio del travaglio- dove è stato necessario ricorrere ad un parto cesareo d’emergenza. Le sue condizioni di salute erano gravemente compromesse, ma è sopravvissuta. Il neonato, invece, è morto. L’ostetrica è stata arrestata il 14 agosto 2025, a quasi un anno dal fatto, e il suo caso tornerà davanti alla corte di Newcastle il 15 ottobre 2025″.
Alla 36enne ostetrica originaria di Mantova, il cui vero nome è Oyebola Coxon, è stata concessa la libertà su cauzione condizionale dopo essere comparsa in tribunale giovedì pomeriggio. Le condizioni includono il divieto di agire, praticare o istruire alcuna persona in relazione a qualsiasi nascita o gravidanza. Dovrà inoltre consegnare i passaporti, italiano e australiano, e presentarsi quotidianamente alla stazione di polizia di Nelson Bay.
“Quella morte non è solo la fine di una vita- conclude Bubba- è il sintomo di un contagio più grande. L’ostetrica non è un caso isolato: è il volto di un’epidemia silenziosa che non possiamo più ignorare. La tragedia della morte di questo neonato si unisce a quelle che caratterizzano il punto più oscuro di una storia che stiamo ancora scrivendo, quella della dilagante piaga dell’affidarsi ai guru“.
(Foto da Facebook)
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)