A Venezia l’anteprima mondiale del film “Il suo nome era Amleto” di German Sadchenkov 26 agosto ore 18.00 Multisala Rossini – San Marco 3997
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Sarà presentato, in anteprima mondiale, martedì 26 agosto alle ore 18:00 nella sala grande del Multisala Rossini di Venezia (S. Marco 3997) – in concomitanza con la 82. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – il film “Il suo nome era Amleto” (Ego zvali Gamlet) del regista German Sadchenkov.
Il lavoro è frutto di una produzione cinematografica dell’Uzbekistan, la BWG Blue White and Green Production di Ruslan Saliev.
Saranno presenti alla proiezione il regista, il produttore, parte del cast e una delegazione ufficiale in rappresentanza dell’Uzbekistan.
Il film sarà proiettato in V.O. con i sottotitoli in italiano.
Il film è stato girato interamente girato in Uzbekistan, a Buchara e costituisce la prima e più importante produzione cinematografica realizzata in Uzbekistan negli ultimi anni.
Alla base della black comedy, questo il genere del film di Sadchenkov, sta l’idea di mettere in scena una “nuova versione dell’Amleto” scomponendo il dramma, senza tuttavia cambiarne il plot, per aprire al pubblico nuovi, inattesi significati. Il regista ha lavorato per oltre cinque anni alla scrittura della sceneggiatura, nella quale sono confluite non solo le pagine della tragedia shakespeariana, ma anche alcuni testi dei dialoghi di Platone e un omaggio finale alla Divina Commedia. L’autore ha voluto porre l’accento sul rapporto tra Amleto e Orazio, l’amico fidato e confidente, nel quale tuttavia egli coglie una sorta di ambiguità. Per la prima volta nella storia del cinema la figura di Orazio viene interpretata da una donna, l’attrice Tatiyana Grigorieva, in grado di rendere le sfaccettature del personaggio così come elaborato dal regista.
Sinossi
Le persone del cinema e del teatro vivono in un mondo tutto loro dove non esistono eroi in carne e ossa, cattivi veri e sentimenti autentici, di reale c’è solo la morte. I tempi sono cupi, il mondo è “fuoriuscito dal suo assetto fisiologico” e anche il mondo dell’arte non gode di buona salute. I film e gli spettacoli del protagonista, un famoso regista, sono un flop di pubblico perché troppo complessi per la mente dello spettatore odierno. L’idea del regista di mettere in scena una nuova interpretazione dell’opera di Shakespeare trova l’opposizione degli attori della troupe teatrale. Persino il produttore, suo amico di lunga data, vuole licenziarlo per proiettarsi su spettacoli più commerciali. Il protagonista sprofonda nei meandri del proprio subconscio, riportando in vita i personaggi della tragedia shakespeariana che prendono le sembianze di chi un tempo gli era amico e adesso lo osteggia. La sua immaginazione gli fa credere che la sua assistente sia Ofelia, mentre il produttore indossi le vesti del traditore Orazio. Il regista si sente in trappola, angosciato e solo, proprio come Amleto. Ha la consapevolezza di essere al centro di un complotto, ma non capisce che tale complotto è ordito non tanto contro di lui quanto contro la cultura alla quale lui appartiene e che oggi non interessa più a nessuno. Si sente come nell’arena di un circo, aizzato da un domatore e attorniato da una folla ridente. La percezione del protagonista non riesce a far fronte al rapido cambiamento del mondo che lo circonda. Un giorno, tornando a casa, si ritrova nel castello di Elsinore.
Sembra quasi che la sua propria mente lo voglia mettere per un’ultima volta alla prova, sfidandolo in un gioco di parole in grado di cambiare la sua esistenza.
L’immagine di Amleto si impossessa di lui non solo mentalmente, ma anche fisicamente così come il suo odio verso chi lo circonda, la sua sete di vendetta e la sua reale sofferenza. Vuole distruggere i suoi nemici per liberarsi di loro, ma la sua brama altro non è che cibo per i suoi stessi fantasmi.
Cast tecnico
Regia e sceneggiatura – German Sadchenkov
Direttore della fotografia – Vlad Doroshev
Montaggio – Lee Mon
Scenografo – Oleg Upilkov
Musiche – Oleg Vasiliev
Costumista – Elena Chugunova
Produttore – Ruslan Saliev
Produzione – BWG Production
Paese – Uzbekistan
Durata – 135 minuti
Cast artistico
Mikhail Safronov (Amleto), Nastasya Kerbengen (Ofelia), Tatiana Grigorieva (Orazio), Evgeny Kamenkovich (lo spettro), Marifatkon Umarova (Ofelia), Anna Bagmet (Gertrude, la regina), Bobur Juldashev (Francisco), Nikita Vashakhidze (Bernardo), Gimal Gafiyatullin (Marcello), Danil Mozhaev (il giovane buffone), Igor Korovin (il vecchio buffone), Artem Alishev (Rinaldo).
Cenni biografici del regista
German Sadchenkov (1963) è un regista teatrale e cinematografico, drammaturgo e produttore russo. Ha studiato alla scuola di cinema VGIK e all’istituto teatrale GITIS di Mosca.
Ha completato la sua formazione in Italia presso l’officina teatrale Opera Line di Bologna, conseguendo la qualifica di Regista di teatro musicale.
Ha lavorato al Teatro Accademico dell’Operetta di Mosca, al Teatro Musicale Accademico di Mosca Stanislavskij e Nemirovich-Danchenko, al Moscow City Ballet, alla Trinity Films.
E’ autore di oltre 30 documentari di storia e attualità molti dei quali girati in coproduzione con l’Italia, tra questi la fiction “Quando la morte arrivò a Baghdad”, (2022); il documentario sul teatro “Opera Assoluta. Capolavoro” con la partecipazione di noti personaggi del mondo dell’arte); la fiction “Il rumore delle gocce sul vetro” (2019).