Nei pazienti con dermatite atopica, il trattamento con tralokinumab migliora la condizione nonostante le comorbilità atopiche
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I pazienti con dermatite atopica moderata-grave hanno riscontrato miglioramenti della gravità della malattia dopo 16 settimane di trattamento con tralokinumab nonostante la presenza di comorbilità atopiche, come rilevato da uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Allergy, Asthma & Immunology.
Almeno il 60% degli adolescenti con dermatite atopica da moderata a grave presenta almeno una comorbilità atopica, ha osservato il primo autore Amy Paller, Professoressa Walter J. Hamlin e Direttore di Dermatologia, Professoressa di Pediatria e Direttrice dello Skin Biology and Diseases Resource-based Center presso la Feinberg School of Medicine della Northwestern University.
I ricercatori hanno studiato pazienti adulti e adolescenti con dermatite atopica che presentavano almeno una comorbilità aggiuntiva per valutare se la loro risposta a tralokinumab fosse diversa rispetto ai soggetti senza comorbilità.
A differenza di dupilumab, il primo farmaco biologico approvato per la dermatite atopica che agisce sull’eterodimero recettore IL-4-recettore IL-13, fondamentale nella patogenesi della malattia, tralokinumab, inibendo il solo recettore della IL-4, agisce sulla citochina IL-13 senza interferire con gli altri meccanismi di segnalazione correlati al recettore IL-4 che potrebbero essere coinvolti in altre risposte atopiche.
Analisi dei dati di quattro studi clinici
Lo studio ha incluso i dati di quattro trial di fase III, multinazionali, in doppio cieco, randomizzati e controllati con placebo, condotti su pazienti con dermatite atopica da moderata a grave che hanno ricevuto tralokinumab ogni 2 settimane per 16 settimane.
Negli studi ECZTRA 1 e 2, gli adulti hanno ricevuto 300 mg di tralokinumab o placebo in un rapporto 3:1. Gli adulti nello studio ECZTRA 3 hanno ricevuto 300 mg di tralokinumab o placebo con corticosteroidi topici al bisogno in un rapporto 2:1. Gli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni nello studio ECZTRA 6 hanno ricevuto 150 mg o 300 mg di tralokinumab oppure placebo in un rapporto 1:1:1.
La maggior parte dei pazienti presentava almeno una comorbilità, incluso il 79% di quelli negli studi ECZTRA 1 e 2 (n = 1.244), l’84% in ECZTRA 3 (n = 306) e l’87% in ECZTRA 6 (n = 251).
Le comorbilità includevano asma (ECZTRA 1 e 2, 51%; ECZTRA 3, 60%; ECZTRA 6, 51%), allergia alimentare (ECZTRA 1 e 2, 38%; ECZTRA 3, 40%; ECZTRA 6, 57%), raffreddore da fieno (ECZTRA 1 e 2, 54%; ECZTRA 3, 61%; ECZTRA 6, 68%) e congiuntivite allergica (ECZTRA 1 e 2, 33%; ECZTRA 3, 35%; ECZTRA 6, 34%).
Tralokinumab efficace indipendentemente dalle comorbilità atopiche
Al basale la gravità della malattia era maggiore nei partecipanti con almeno una comorbilità rispetto a quelli senza comorbilità, sulla base dell’Investigator Global Assessment (IGA), dell’Eczema Area and Severity Index (EASI), dello SCORing Atopic Dermatitis (SCORAD), del Dermatology Life Quality Index (DLQI) e del Children’s DLQI (CDLQI).
Alla settimana 16 un numero maggiore di soggetti nei gruppi di trattamento ha ottenuto un miglioramento di almeno il 75% nei punteggi EASI (EASI75), un punteggio IGA di 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) e un miglioramento di almeno quattro punti nei punteggi della scala numerica di valutazione del prurito giornaliero più elevato rispetto ai gruppi placebo, indipendentemente dalla presenza di comorbilità atopiche al basale e senza differenze significative tra i pazienti con o senza comorbilità.
- In ECZTRA 1 e 2, hanno raggiunto la risposta EASI 75 il 35,3% dei pazienti con asma e il 35,1% di quelli senza asma nel gruppo di trattamento, e il 12,8% con asma e il 19,5% senza asma nel gruppo placebo.
- In ECZTRA 6, il 16,8% dei pazienti con allergia alimentare e il 29,9% di quelli senza nel gruppo di trattamento, e il 3,8% con allergia alimentare e il 7,5% senza nel gruppo placebo hanno raggiunto un punteggio IGA di 0/1.
- Un numero maggiore di adulti ha ottenuto un miglioramento di almeno quattro punti nei punteggi DLQI con tralokinumab rispetto al placebo, sempre indipendentemente dalla presenza di comorbilità.
- Nello studio ECZTRA 3, hanno ottenuto un miglioramento di almeno quattro punti nei punteggi NRS relativi al prurito giornaliero più elevato il 43,9% di soggetti con rinite allergica da fieno e il 54,9% senza nel gruppo di trattamento, e il 27,5% di pazienti con rinite allergica da fieno e il 48% senza nel gruppo placebo.
- Le percentuali di adolescenti i cui punteggi CDLQI sono aumentati di almeno sei punti con tralokinumab nelle diverse categorie di comorbilità erano comparabili, inclusa una risposta equivalente tra i soggetti con almeno una comorbilità nei gruppi di trattamento e placebo. I punteggi NRS relativi al sonno sono migliorati di almeno tre punti in un numero maggiore di adulti e adolescenti trattati con tralokinumab rispetto al placebo, indipendentemente dalla presenza o meno di comorbilità.
Buon profilo di tollerabilità, in linea con quello del biologico di riferimento
«Entrambi i gruppi hanno ottenuto risultati altrettanto positivi, un dato molto rassicurante per i nostri pazienti che presentano ulteriori disturbi atopici e che rappresentavano la maggioranza dei partecipanti allo studio» ha affermato Paller. «Tralokinumab e dupilumab mostrano profili di sicurezza molto simili. Dupilumab non comporta molti effetti collaterali, soprattutto reazioni al sito di iniezione e una quota di infiammazione oculare, e sembra che lo stesso valga per tralokinumab».
I ricercatori hanno classificato la maggior parte degli eventi avversi durante gli studi come lievi o moderati, con una bassa incidenza di effetti collaterali gravi e di altri eventi avversi che hanno portato all’interruzione del trattamento nei pazienti con e senza comorbilità. È stato tuttavia osservato un maggior numero di pazienti con eventi avversi nei gruppi di trattamento e placebo tra quelli con almeno una comorbilità, rispetto ai soggetti senza comorbilità.
«Un risultato prevedibile, dal momento che gli eventi avversi riportati in uno studio non sono necessariamente correlati al trattamento ma riflettono i problemi medici che si presentano a livello globale, quindi i pazienti con comorbilità in uno studio probabilmente presenteranno più eventi avversi» ha spiegato Paller.
«In sintesi, tralokinumab è un’ulteriore opzione terapeutica che sembra essere molto sicura per i pazienti che devono interrompere il trattamento con dupilumab in caso di un evento avverso o di efficacia insufficiente» ha aggiunto. «Non importa se presentano una o più comorbilità con altre malattie atopiche. Dovrebbero comunque rispondere bene a questo farmaco senza alcun aumento del rischio di effetti collaterali aggiuntivi».
Referenze
Paller AS et al. Effect of tralokinumab on moderate-to-severe atopic dermatitis in patients with atopic comorbidities. Ann Allergy Asthma Immunol. 2025 Jun 22:S1081-1206(25)00315-1.