“Ignoto 3” non c’entra con Garlasco, la garza sarebbe stata contaminata. L’annuncio della Procura di Pavia: il profilo genetico maschile rinvenuto sulla scena del delitto sarebbe stato trasferito involontariamente
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A quasi vent’anni di distanza dal tragico omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco non è più un processo (finito, eventuale, chissà): è un tormentone mediatico. Ogni giorno c’è “una svolta decisiva”. Quella di oggi: secondo la Procura di Pavia il cosiddetto “Ignoto 3”, il profilo genetico maschile rinvenuto sulla scena del delitto e che per anni ha alimentato l’ipotesi della presenza di un complice o di un altro assassino, sarebbe in realtà il risultato di una contaminazione.
Il profilo genetico, trovato sulla garza usata per prelevare materiale biologico dalla bocca della vittima, ha sempre rappresentato un’incognita. La sua presenza aveva fatto pensare a un’altra persona coinvolta nell’omicidio, una pista che non ha mai trovato riscontri e che aveva reso ancora più complessa l’indagine. L’analisi comparativa, voluta dalla Procura e condotta dai genetisti Carlo Previderè e Pierangela Grignani, ha però offerto una spiegazione sorprendente.
Secondo quanto emerso dalle nuove verifiche, non previste nell’ambito dell’incidente probatorio, il Dna “Ignoto 3” combacia in modo parziale con quello di un altro cadavere, un soggetto di sesso maschile identificato dal codice anonimo “153E”, sottoposto ad autopsia nello stesso periodo e nello stesso luogo in cui fu effettuato l’esame sulla salma di Chiara Poggi. I genetisti hanno suggerito che il profilo genetico sia stato involontariamente trasferito sulla garza, probabilmente non sterile o contaminata da altri strumenti, durante le operazioni di prelievo.
Questa inattesa scoperta, comunicata dal procuratore Fabio Napoleone, ha portato la Procura a disporre ulteriori accertamenti, affidati alla genetista forense Denise Albani. L’obiettivo è concentrare le perizie sui reperti realmente rilevanti per il caso, escludendo definitivamente la pista del “Dna ignoto”. Inoltre, per far luce su eventuali nuovi elementi, sono state disposte nuove verifiche sulle cause della morte di Chiara Poggi, affidate alla professoressa Cristina Cattaneo, antropologa e medico legale.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)