Valutata l’efficacia a lungo termine della rivascolarizzazione completa


Infarto: presentati i dati aggiornati a dieci anni dello studio DANAMI-3-PRIMULTI, che ha valutato l’efficacia a lungo termine della rivascolarizzazione completa

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Al congresso EuroPCR 2025 di Parigi, e pubblicati contemporaneamente sul “Journal of the American College of Cardiology”, sono stati presentati i dati aggiornati a dieci anni dello studio DANAMI-3-PRIMULTI, che ha valutato l’efficacia a lungo termine della rivascolarizzazione completa rispetto al trattamento della sola arteria infartuata nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) e coronaropatia multivasale.

L’analisi ha evidenziato una riduzione significativa del rischio relativo per l’endpoint composito primario – mortalità per tutte le cause, nuovo infarto o necessità di rivascolarizzazione – nel gruppo sottoposto a rivascolarizzazione estesa (HR = 0,76; IC 95%: 0,6–0,94; P = 0,014).

La ricerca ha incluso 627 pazienti, assegnati in modo casuale dopo il ricovero iniziale per STEMI a una strategia di rivascolarizzazione completa guidata da riserva di flusso frazionale oppure a un trattamento limitato alla lesione colpevole (culprit).

Il vantaggio osservato nel gruppo trattato in modo esteso è stato principalmente determinato dalla minore incidenza di ulteriori procedure di rivascolarizzazione nel corso del follow-up decennale (OR = 0,62; IC 95%: 0,44–0,89).

Confronto tra mortalità e recidiva di infarto
L’analisi dei singoli componenti dell’endpoint composito ha mostrato risultati divergenti. Il tasso di mortalità totale dopo dieci anni è stato del 24% nel gruppo con trattamento completo e del 25% nel gruppo trattato in modo limitato (HR = 0,96; IC 95%: 0,7–1,31), senza differenze statisticamente significative.

Anche l’incidenza di reinfarto è risultata sovrapponibile tra i due gruppi (OR = 0,9; IC 95%: 0,6–1,35). Tuttavia, il numero di eventi ripetuti – reinfarti o ulteriori rivascolarizzazioni – è risultato inferiore nel gruppo sottoposto a intervento esteso.

Gli autori hanno evidenziato che lo studio, condotto con metodologia post hoc, ha una valenza ipotesi-generativa e i risultati ottenuti devono essere interpretati in tale contesto.

Come precisato nel testo, nel DANAMI-3-PRIMULTI, «la rivascolarizzazione completa non ha comportato un miglioramento della prognosi in termini di mortalità generale e reinfarto miocardico».

Linee guida e prospettive cliniche
I risultati iniziali dello studio DANAMI-3-PRIMULTI, insieme a quelli di altri trial sull’argomento, avevano contribuito all’aggiornamento delle raccomandazioni cliniche nel 2015 da parte dell’American College of Cardiology, dell’American Heart Association e della Society for Cardiovascular Angiography and Interventions, che avevano accolto positivamente la rivascolarizzazione completa in sottogruppi selezionati di pazienti con STEMI. L’aggiornamento del 2025 ha ulteriormente consolidato questa indicazione, attribuendo una raccomandazione di classe I all’intervento su lesioni non colpevoli, sia mediante procedura singola sia con strategia a tappe, con preferenza per la rivascolarizzazione completa in singola seduta.

Le nuove linee guida si sono basate anche sui risultati dello studio COMPLETE, che ha dimostrato una riduzione del 26% della mortalità cardiovascolare o del reinfarto durante un follow-up mediano di tre anni.

Tuttavia, l’assenza di un impatto significativo sulla mortalità totale e sul reinfarto nel DANAMI-3-PRIMULTI a dieci anni suggerisce la necessità di ulteriori indagini comparabili, per chiarire il rapporto rischio/beneficio delle diverse strategie di intervento in contesti clinici prolungati.

Bibliografia:
Marquard JM, Beske RP, Kelbæk H, et al. 10-Year Outcome of Complete or Infarct Artery-Only Revascularization in STEMI With Multivessel Disease: The DANAMI-3-PRIMULTI Study. J Am Coll Cardiol. 2025;86(2):119-129. doi: 10.1016/j.jacc.2025.05.013. leggi