Orticaria cronica spontanea: omalizumab opzione terapeutica efficace anche nei bimbi


Orticaria cronica spontanea, omalizumab opzione terapeutica efficace e sicura anche nei bambini secondo nuovi risultati

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Nei bambini affetti da orticaria cronica spontanea, compresi quelli di età inferiore ai 12 anni, omalizumab ha prodotto un elevato tasso di risposta con un profilo di sicurezza accettabile, secondo quanto rilevato da una metanalisi pubblicata sulla rivista Pediatric Allergy and Immunology.

L’orticaria cronica spontanea è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da pomfi pruriginosi ricorrenti e/o angioedema per almeno 6 settimane senza una causa scatenante identificabile, con una prevalenza riportata compresa tra lo 0,1% e l’1,4% a livello globale. I pazienti sperimentano episodi imprevedibili con sintomi debilitanti, tra cui prurito intenso, bruciore e dolore, che hanno un impatto negativo sul sonno, sulle attività quotidiane e sulla qualità della vita.

La degranulazione dei mastociti con rilascio di istamina è riconosciuta come il passaggio patogeno chiave nello sviluppo dei segni e dei sintomi della malattia.  Anche se tutti gli aspetti dei processi fisiopatologici coinvolti non sono completamente chiariti, è sempre più evidente che tanto l’autoimmunità (mediata dalle IgG) quanto l’autoallergia (mediata dalle IgE) possono contribuire alla patogenesi dell’orticaria cronica spontanea.

Il trattamento di prima linea consiste in antistaminici H1 di seconda generazione a dosaggi fino a 4 volte la dose approvata, ma solo circa il 50% dei pazienti ottiene un sollievo sintomatico. Omalizumab, un anticorpo monoclonale anti-IgE, è l’unico trattamento approvato (2014) per la malattia refrattaria agli antistaminici nei pazienti di almeno 12 anni di età, tuttavia vi sono dati limitati nei pazienti pediatrici, in particolare in quelli di età inferiore ai 12 anni.

Per questo motivo i ricercatori hanno condotto una revisione sistematica e una metanalisi di 36 studi che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di omalizumab nei bambini affetti da orticaria cronica spontanea.

Buon controllo dei sintomi nella maggior parte dei pazienti pediatrici
In un’analisi aggregata di 16 studi, il trattamento con omalizumab ha migliorato la sintomatologia nell’88% dei bambini (p=0,001), mentre in un’analisi aggregata di 12 studi il farmaco ha portato alla completa risoluzione dei sintomi nel 51% dei pazienti (p=0,001).

Buoni tassi di risposta o un buon controllo della malattia sono stati pari al 50,5% (p=0,068), mentre le risposte scarse o parziali sono state del 20,1% (p=0,787), con un tasso di recidiva del 24,3% (p=0,006). Il punteggio di attività dell’orticaria (Urticaria Activity Score, UAS) ha mostrato una riduzione media significativa dei sintomi (p<0,001).

Si sono verificati eventi avversi nel 3,4% dei soggetti, tra cui orticaria, angioedema, cefalea, fatigue, sintomi simil-influenzali e lieve dolore articolare. Nei pazienti pediatrici di età inferiore ai 12 anni, 18 su 21 hanno ottenuto una risposta completa, con un’età mediana di 8 anni e una durata del follow-up compresa tra 4 e 18 mesi. Gli eventi avversi in questo gruppo includevano la malattia da siero in un paziente (reazione di ipersensibilità di tipo III dovuta alla formazione di complessi farmaco-anticorpi e all’attivazione del complemento, che causa febbre, artralgie ed eritema).

«I risultati di questa metanalisi supportano l’efficacia e la sicurezza di omalizumab nei pazienti pediatrici, dimostrandone il potenziale come opzione terapeutica sicura per l’orticaria cronica spontanea resistente agli antistaminici» hanno concluso gli autori.

Referenze

Alomari O et al. Omalizumab in pediatric chronic spontaneous urticaria: A systematic review and meta-analysis of efficacy and safety. Pediatr Allergy Immunol. 2025 Jun;36(6):e70132. 

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