Nuovo studio su impiego di farmaci GLP-1 nei pazienti con fibromialgia


Farmaci GLP-1 nei pazienti con fibromialgia: un’analisi retrospettiva presentata all’EULAR apre nuove prospettive terapeutiche

I pazienti con fibromialgia trattati con una dieta priva di glutine hanno migliorato la gravità dei sintomi e l'indice di dolore diffuso

Una giovane reumatologa in formazione, spinta da un’esperienza personale e da testimonianze su TikTok, ha condotto uno studio che suggerirebbe un potenziale impatto rivoluzionario dell’impiego degli agonisti del recettore GLP-1 nella gestione della fibromialgia. I risultati, presentati al congresso annuale EULAR, indicano che questi farmaci potrebbero ridurre dolore, fatigue e iimpiego di oppioidi nei pazienti affetti da questa condizione clinica.

Razionale e disegno dello studio
In letteratura si stanno accumulando evidenze che suggeriscono che gli agonisti del recettore GLP-1 potrebbero avere benefici più ampi rispetto alla regolazione del glucosio e alla perdita di peso, includendo anche potenziali effetti analgesici e antinfiammatori.
Di qui il nuovo studio che, ipotizzando che gli agonisti del recettore del GLP-1 possano ridurre il carico di sintomi nei pazienti con fibromialgia, si è proposto di valutare l’impatto degli agonisti del recettore del GLP-1 sull’impiego di oppioidi, sulla fatigue, sul dolore e sulle necessità di assistenza continua in questa popolazione.

Lo studio, condotto negli Usa, ha utilizzato il vasto database TriNetX, che raccoglie le cartelle cliniche da 104 grandi organizzazioni sanitarie. I ricercatori hanno identificato 46.409 pazienti con diagnosi di fibromialgia e almeno due prescrizioni di farmaci GLP-1, confrontandoli con 716.185 pazienti con fibromialgia ma senza esposizione a questi farmaci.

Attraverso una procedura di matching per età, sesso, comorbidità e impiego di farmaci (inclusi oppioidi e antidepressivi), sono stati implementati due gruppi omogenei da 38.439 pazienti ciascuno.
I pazienti sono stati seguiti per 5 anni a partire da un evento indice: la prima prescrizione di GLP-1 nel gruppo esposto e la prima diagnosi di fibromialgia nel gruppo di controllo.
Le variabili analizzate includevano sintomi correlati alla fibromialgia (dolore, affaticamento, malessere, disabilità) e impiego di oppioidi, rilevati tramite codici ICD-10.

Risultati principali
A cinque anni di follow-up, l’impiego di farmaci GLP-1 era associato a tassi significativamente inferiori di sintomi e ricorso a cure per fibromialgia rispetto ai non utilizzatori (tutti i confronti: P < 0,001):
– fatigue/malessere: 21,8% nei pazienti trattati con GLP-1 vs 32,7% nei non trattati
– dolore: 34,1% vs 43,2%
– assistenza continua per fibromialgia: 39,1% vs 55,7%
– disabilità (codice Z73.6): rara in entrambi i gruppi (0,1%)

E’ stato osservato, inoltre, che i pazienti non esposti a GLP-1 presentavano valori medi più bassi di BMI e HbA1c all’inizio e alla fine del periodo di osservazione. Tuttavia, non è stata valutata la durata effettiva del trattamento con GLP-1 durante i 5 anni.

Limiti e implicazioni dello studio
L’impiego di agonisti del recettore GLP-1 nei pazienti con fibromialgia si associa ad una riduzione significativa di sintomi chiave e dell’uso di oppioidi.

Per quanto l’indicazione all’impiego di questi farmaci sia attualmente limitata a condizioni come obesità, diabete e apnea del sonno, queste comorbidità sono frequenti nei pazienti fibromialgici e potrebbero rappresentare una via per l’accesso terapeutico.
Tuttavia, gli autori sottolineano che, in assenza di dati prospettici o di studi randomizzati, questi risultati vanno interpretati con cautela. Rimane fondamentale approfondire il meccanismo d’azione dei GLP-1 sulle vie infiammatorie e neurologiche legate al dolore cronico.

Quanto ai limiti metodologici dello studio ammessi dagli stessi ricercatori, è stato riconosciuto che l’analisi mancava di informazioni su fattori confondenti potenzialmente importanti come la gravità dei sintomi iniziali, la durata dei sintomi o l’accesso alle cure.
Inoltre, è stato ricordato che i codici ICD-10 riflettono semplicemente la presenza di una condizione e sono quindi meno informativi di una “scala dei sintomi validata specifica per la fibromialgia”.

Bibliografia
Eshak N, et al “Exploring GLP-1 agonists effects in fibromyalgia patients: A propensity matched analysis using TriNetX database”; Abstract OP0281; EULAR 2025