Fda approva Emapalumab per la sindrome da attivazione macrofagica


Sindrome da Attivazione Macrofagica: Fda approva Emapalumab lzsg, un anticorpo monoclonale umano che si lega all’interferone gamma

discinesia ciliare cellule tumorali

Emapalumab lzsg è un anticorpo monoclonale umano che si lega all’interferone gamma (IFN γ), neutralizzandone l’attività biologica. L’IFN γ rappresenta il principale responsabile della tempesta infiammatoria presente nella Macrophage Activation Syndrome (MAS), forma grave di hemophagocytic lymphohistiocytosis (HLH).

Secondo Lydia Abad Franch, responsabile R&D di Sobi, “non esiste oggi alcuna terapia approvata per HLH/MAS” e Emapalumab lzsg si propone come un’opzione specifica e selettiva per regolare questa via citochinica.

Evidenza clinica: risultati dei trial EMERALD e NI 0501 06
La Sindrome da Attivazione Macrofagica (MAS) è una complicanza grave, talvolta fatale, che può verificarsi in pazienti con malattie reumatiche, inclusa la malattia di Still dell’adulto (AOSD). La MAS è caratterizzata da un’eccessiva attivazione del sistema immunitario, in particolare dei macrofagi, che porta a infiammazione sistemica e può causare danni d’organo.

L’uso nella MAS secondaria alla malattia di Still è stato validato dall’analisi congiunta dei trial NI 0501 06 e EMERALD (NCT05001737), impiegati nei pazienti che non rispondevano o non tolleravano i glucocorticoidi, o in caso di recidiva MAS.

Dall’analisi di 39 pazienti affetti da MAS in corso di Still’s disease (sia forme giovanili che adulte) è emersa una risposta completa (risoluzione dei sintomi e normalizzazione dei parametri di laboratorio) nel 54 % dei casi alla settimana 8, mentre l’82 % ha raggiunto la remissione clinica.

La media dei glucocorticoidi somministrati è diminuita del 70 % entro due settimane dal trattamento e alla settimana 8 il 72 % dei pazienti era sceso a ≤ 1 mg/kg/die, il 44 % a ≤ 0,5 mg/kg/die. La sopravvivenza a 8 settimane si è attestata al 95 %.

Sicurezza e profilo tollerabilità
Il profilo sicurezza di emapalumab lzsg si è confermato stabile rispetto alle indicazioni già approvate in primary HLH: le reazioni più frequenti sono state infezioni virali (CMV, altre), rash, ipertensione, febbre e reazioni correlate all’infusione, senza emergere nuovi segnali di tossicità.

Implicazioni cliniche: una svolta per la malattia di Still
MAS rappresenta una complicanza potenzialmente letale nella malattia di Still, sia nell’adulto che nel bambino, caratterizzata da febbre persistente, elevata ferritinemia, citopenie e danno multiorgano. Finora i glucocorticoidi ad alte dosi erano l’unica opzione consolidata, con limiti notevoli in termini di efficacia e tossicità.

Alexei A. Grom, tra i principali ricercatori di Cincinnati Children’s, ha dichiarato che “molti pazienti … affrontano bisogni medici insoddisfatti” e con Emapalumab lzsg “abbiamo una nuova opzione che aiuta a controllare l’iperinfiammazione e riduce la dipendenza dai glucocorticoidi”.

Tempistiche autorizzative e prospettive future
Dopo la sottomissione del dossier per estensione d’indicazione, la Fda ha assegnato a Emapalumab lzsg una Priority Review, con scadenza prevista per il 27 giugno 2025. L’approvazione definitiva amplierebbe l’uso del farmaco, già autorizzato dal 2018 per primary HLH in adulti e bambini.

In prospettiva, l’iniezione endovenosa da 1 ora potrà essere oggetto di studi su dosaggi, formulazioni ed estensioni alle forme secondarie di HLH, come quelle associate a lupus o altre malattie auto-infiammatorie.