Nuovi farmaci per l’obesità: Amycretin di Novo Nordisk subito in fase 3


Obesità: Amycretin, doppio agonista di GLP-1 e amylin riduce il peso corporeo del 24% e va subito in fase 3. Studio su The Lancet

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La ricerca di terapie innovative per l’obesità, una delle principali sfide sanitarie globali, si arricchisce di una nuova molecola: amycretin, sviluppata da Novo Nordisk. Questo farmaco sperimentale, ancora non approvato per la perdita di peso, si distingue per il suo duplice meccanismo d’azione come agonista unimolecolare dei recettori di GLP-1 (glucagon-like peptide-1) e amilina. La combinazione di questi due target consente di agire in modo sinergico sui meccanismi centrali e periferici che regolano l’appetito, la sazietà e il metabolismo energetico, con l’obiettivo di offrire una risposta più efficace e duratura rispetto alle terapie attualmente disponibili.

Il GLP-1 è un ormone incretinico che stimola la secrezione insulinica, riduce la secrezione di glucagone e rallenta lo svuotamento gastrico, contribuendo così alla riduzione dell’appetito e del peso corporeo. L’amilina, co-secreta dalle cellule beta pancreatiche insieme all’insulina, agisce su recettori specifici nel sistema nervoso centrale e nel tratto gastrointestinale, potenziando ulteriormente la sensazione di sazietà e modulando la risposta glicemica post-prandiale.

L’azione combinata di amycretin (agonista GLP-1/amilina) mira quindi a un controllo più completo e fisiologico del bilancio energetico.

I risultati degli studi clinici precoci: efficacia e sicurezza
I dati pubblicati su The Lancet e presentati durante le sessioni scientifiche dell’American Diabetes Association® 2025 hanno evidenziato risultati molto promettenti per amycretin sia nella formulazione sottocutanea che in quella orale, portando Novo Nordisk a pianificare direttamente l’avvio della fase 3 di sviluppo clinico per entrambe le modalità di somministrazione.

Nel trial di fase 1b/2a, condotto su 125 adulti con sovrappeso o obesità (BMI 27-39,9 kg/m² e HbA1c <6,5%), la somministrazione sottocutanea settimanale di amycretin ha dimostrato una sicurezza e tollerabilità favorevoli, con eventi avversi prevalentemente di natura gastrointestinale (nausea, vomito) e di gravità lieve o moderata.

L’incidenza degli effetti collaterali è risultata dose-dipendente, ma non sono emersi segnali di sicurezza inattesi. Dal punto di vista dell’efficacia, la perdita di peso è stata superiore in tutti i gruppi trattati rispetto al placebo, con una riduzione media del peso corporeo fino al 24,3% nei soggetti che hanno ricevuto la dose più alta (60 mg) dopo 36 settimane, contro l’1,1% osservato nel gruppo placebo. Un dato particolarmente rilevante è che, al termine del periodo di trattamento, non è stato riscontrato alcun plateau nella perdita di peso, suggerendo un potenziale beneficio anche a lungo termine.

Parallelamente, uno studio di fase 1 sulla formulazione orale di amycretin, condotto su 144 adulti con sovrappeso o obesità, ha confermato la buona tollerabilità del farmaco anche per via orale. Gli eventi avversi più frequenti sono risultati ancora una volta di tipo gastrointestinale e correlati alla riduzione dell’appetito, in particolare alle dosi più elevate. I partecipanti trattati con 100 mg al giorno di amycretin orale hanno ottenuto una perdita di peso media del 13,1% dopo 12 settimane, rispetto all’1,2% del placebo. Anche in questo caso, non è stato osservato un plateau nella perdita di peso, lasciando ipotizzare che trattamenti più prolungati possano portare a risultati ancora migliori.

Un percorso accelerato verso la fase 3: motivazioni e prospettive
Sulla base dei risultati ottenuti e del feedback positivo delle autorità regolatorie, Novo Nordisk ha annunciato l’intenzione di portare sia la formulazione sottocutanea che quella orale di amycretin direttamente in fase 3, senza passare per ulteriori studi intermedi. Questa scelta riflette la solidità del profilo di sicurezza ed efficacia emerso dagli studi precoci e la volontà di rispondere rapidamente a un bisogno terapeutico ancora largamente insoddisfatto. L’obesità, infatti, è una patologia cronica complessa che coinvolge fattori genetici, ambientali e comportamentali, e che si associa a numerose comorbidità, tra cui diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, steatosi epatica e alcuni tipi di cancro.

L’introduzione di un agonista combinato GLP-1/amilina come amycretin potrebbe rappresentare un cambiamento di paradigma nella gestione farmacologica dell’obesità, offrendo ai pazienti una nuova opzione sia per via sottocutanea che orale, con un’efficacia potenzialmente superiore e una migliore aderenza al trattamento. Gli studi di fase 3 saranno fondamentali per confermare questi dati preliminari su popolazioni più ampie e per valutare l’impatto del farmaco anche su parametri metabolici e cardiovascolari, oltre che sulla qualità di vita.

Bibliografia
Frias, J.P., et al. “Safety and efficacy of amycretin, a dual GLP-1 and amylin receptor agonist, in adults with overweight or obesity: a randomised, placebo-controlled, phase 1b/2a trial.” The Lancet. 2025; 406(10399): 1214-1225. leggi

Comunicato stampa Novo Nordisk leggi

Smith, S.R., et al. “Amylin as a potential therapeutic agent in the treatment of obesity.” Diabetes, Obesity and Metabolism. 2021; 23(2): 288-295. leggi