Emofilia A/B: successo in fase 3 per marstacimab


Emofilia: Marstacimab è un anticorpo monoclonale umanizzato mirato a bloccare il fattore tissutale pathway inhibitor (TFPI), un regolatore endogeno della coagulazione

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Biochemistry blood tests

Marstacimab è un anticorpo monoclonale umanizzato mirato a bloccare il fattore tissutale pathway inhibitor (TFPI), un regolatore endogeno della coagulazione. Nel trattamento dell’emofilia, contrastando il dominio Kunitz-2 del TFPI, marstacimab favorisce la generazione di trombina, ricostituendo un equilibrio tra sanguinamento e coagulazione, anziché sostituire direttamente il fattore VIII o IX carente.

Risultati della fase III nella popolazione con inibitori
Lo studio clinico BASIS (NCT03938792), multicentrico e open-label, ha valutato l’efficacia di Hympavzi in 48 pazienti adolescenti e adulti (≥ 12 anni) con emofilia A o B e inibitori, confrontando una profilassi settimanale sottocutanea con un regime endovenoso on-demand tramite bypassing agents. Il dosaggio consisteva in un carico di 300 mg seguito da 150 mg/settimana, con possibilità di intensificazione a 300 mg.

Dopo 12 mesi, il gruppo trattato ha registrato una riduzione del 93 % del tasso annualizzato di sanguinamenti trattati (ABR) rispetto alla fase osservazionale (1,39 vs 19,78; p < 0,0001). La superiorità si è estesa a tutti gli endpoint secondari: sanguinamenti spontanei, articolari e articolari target.

Il profilo di sicurezza si è confermato favorevole: nessun decesso né eventi tromboembolici, con reazioni in sede di iniezione, cefalea e prurito tra gli effetti più comuni, allineati ai dati storici nella coorte senza inibitori.

Contesto regolatorio e competizione nel mercato anti-TFPI
Prima del successo nella popolazione con inibitori, Hympavzi era già stato approvato nell’ottobre 2024 dalla FDA e nell’UE per pazienti con emofilia A o B senza inibitori, rappresentando il primo anti-TFPI disponibile con somministrazione settimanale tramite penna autoiniettabile automatica.

Il successo nella fase III ha spinto Pfizer a pianificare l’espansione dell’indicazione anche per i pazienti con inibitori, con presentazione dei dati alle autorità regolatorie e presentazione agli eventi medici attesi.

Sul fronte della concorrenza, lanciata recentemente vi è Alhemo (principio attivo concizumab), un altro anticorpo anti-TFPI con somministrazione quotidiana, approvato da Fda ed Ema per pazienti con inibitori.

L’impatto sulla gestione del paziente: semplificazione e aderenza
Grazie al dosaggio sottocutaneo una volta a settimana e alla penna pre-riempita, Hympavzi riduce significativamente il carico terapeutico e le difficoltà logistiche dell’infusione endovenosa, aumentando potenzialmente l’aderenza, soprattutto in pazienti con accesso venoso difficile.

Il ricercatore Davide Matino ha evidenziato come questo approccio semplificato possa alleviare le complicazioni frequenti e il fardello della gestione dell’emofilia con inibitori, ritenendo i risultati un «potenziale entusiasmante» per questa popolazione.

Prospettive future e prossimi passi
Pfizer sta attualmente analizzando il dataset completo della coorte con inibitori, con nuovi dati attesi ai prossimi congressi ematologici. L’azienda intende avviare la procedura per l’estensione dell’autorizzazione all’immissione in commercio (MA) per questa popolazione.

Alcuni esperti prevedono che l’approccio settimanale di marstacimab lo collocherà in tandem con concizumab, offrendo scelte terapeutiche basate su preferenze di frequenza posologica.