Strage Air India: i motori dell’aereo sarebbero stati spenti dalla cabina di pilotaggio


Schianto Air India, “i motori sono stati spenti da qualcuno all’interno della cabina di pilotaggio”. Nella tragedia aerea sono morte 300 persone

aereo air india

Nessuna anomalia sarebbe emersa dalla prima scatola nera analizzata. Ma c’è una svolta sul caso dello schianto del volo Air India partito il 12 giugno scorso da Ahmedabad e diretto a Londra. L’aereo è precipitato pochi minuti dopo il decollo, causando oltre 300 vittime. Tra queste 241 passeggeri (solo uno si è salvato) e membri dell’equipaggio, e altre 29 che si trovavano nella mensa universitaria contro la quale si è schiantato il Boeing.

Secondo quanto riporta in esclusiva il Corsera, “i motori del Boeing 787 sono stati spenti da qualcuno all’interno della cabina di pilotaggio non appena il velivolo è decollato. Non c’è (ancora) una certezza sulle ragioni”. Stando a quanto spiegano al Corriere due fonti occidentali a conoscenza dei primi risultati dell’analisi dei dati estratti dal Flight data recorder, la scatola nera “non avrebbe mostrato nessuna anomalia a uno dei propulsori tale da spingere comandante e primo ufficiale a intervenire per risolvere un problema”. L’analisi del ‘Flight data recorder’ mostra che “i due interruttori che controllano il flusso di carburante verso i motori dell’aereo — che si trovano nella console centrale — sono stati spostati da ‘Run’ a ‘Cutoff’, bloccando il passaggio di cheroseneA quel punto i propulsori si fermano e servono diversi secondi perché possano ripartire e arrivare alla massima spinta. A quella quota così bassa per il Boeing 787 di Air India è stato impossibile recuperare la situazione”.

Quello che è successo all’interno dell’aereo, cosa si sono detti i piloti, però “è contenuto nell’altra scatola, il ‘Cockpit voice recorder’ i cui file audio sono ancora oggetto di trattativa tra Nuova Delhi e le autorità americane”. Al momento quindi l’ipotesi prevalente “è quella di un gesto intenzionale o da parte di uno dei piloti ‘o di una terza persona’“. Le indagini sono ancora in corso.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)