Il CHMP esprime parere positivo per l’autorizzazione alla commercializzazione di darolutamide in combinazione con terapia di deprivazione androgenica per i pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico
Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i medicinali ha raccomandato darolutamide, inibitore orale del recettore degli androgeni (ARi), più terapia di deprivazione androgenica (ADT) per l’autorizzazione alla commercializzazione nell’Unione Europea (EU), per il trattamento dei pazienti con tumore della prostata ormonosensibile metastatico (mHSPC). La raccomandazione del CHMP si basa sui risultati positivi dello studio registrativo di Fase III ARANOTE che mostra che darolutamide più ADT ha ridotto significativamente il rischio di progressione radiologica o di morte del 46% rispetto a placebo più ADT (HR 0,54; 95% CI 0,41–0,71; P<0,0001) nei pazienti con mHSPC.
“Nel 2024, in Italia, sono state stimate circa 40.200 nuove diagnosi di tumore della prostata, il più frequente negli uomini nel nostro Paese – afferma Orazio Caffo, Direttore dell’Oncologia all’Ospedale Santa Chiara di Trento -. L’impatto del carcinoma della prostata metastatico sulla quotidianità dei pazienti che sviluppano sintomi correlati alla malattia può essere importante. Lo studio ARANOTE ha dimostrato che darolutamide, inibitore orale del recettore degli androgeni di nuova generazione, associato alla sola terapia di deprivazione androgenica riduce significativamente il rischio di progressione radiologica o di morte. Questo inibitore dei recettori degli androgeni ha dimostrato importanti benefici anche in termini di qualità di vita. Si ampliano, pertanto, gli strumenti terapeutici a disposizione dei clinici per il trattamento di una forma di carcinoma prostatico particolarmente insidiosa, consentendo di personalizzare ulteriormente le cure e aumentare così le opportunità per il singolo paziente”.
“Il parere positivo del CHMP rafforza la potenzialità di darolutamide di diventare una terapia di riferimento nei vari stadi del carcinoma della prostata e sottolinea il nostro impegno a promuovere soluzioni innovative per i pazienti colpiti da questa malattia”, afferma Christine Roth, Vicepresidente Esecutivo, Global Product Strategy and Commercialization e Membro del Pharmaceuticals Leadership Team di Bayer. “L’approvazione regolatoria europea significherà che darolutamide più ADT potrà essere utilizzato con o senza chemioterapia, ampliando le opzioni terapeutiche che consentiranno ai medici di soddisfare meglio le esigenze individuali dei pazienti affetti da tumore della prostata ormonosensibile metastatico”.
La decisione finale sull’autorizzazione alla commercializzazione da parte della Commissione Europea è prevista nei prossimi mesi. La Food and Drug Administration (FDA) statunitense a giugno 2025 ha approvato darolutamide in combinazione con ADT per il mHSPC, il primo inibitore del recettore degli androgeni (ARi) approvato negli Stati Uniti per il trattamento dei pazienti con mHSPC, in combinazione con ADT, con o senza chemioterapia. Darolutamide è approvato in più di 85 Paesi per l’utilizzo con ADT e docetaxel nel mHSPC, e con la sola ADT per il carcinoma della prostata resistente alla castrazione non metastatico (nmCRPC) nei pazienti ad alto rischio di sviluppare la malattia metastatica.
Il carcinoma della prostata è il secondo più comune e la quinta causa più comune di morte per cancro negli uomini a livello globale. Si stima che, nel 2022, nel mondo, 1,5 milioni di uomini abbiano ricevuto una diagnosi di tumore della prostata e circa 397.000 siano deceduti a causa di questa patologia. In Europa nel 2022 sono stati stimati circa 474.000 nuovi casi di carcinoma della prostata con circa 115.000 decessi. Si prevede che le diagnosi di tumore della prostata aumenteranno a 2,9 milioni nel 2040.
Darolutamide è sviluppato congiuntamente da Bayer e Orion Corporation, un’azienda farmaceutica finlandese che opera a livello globale.
Lo studio ARANOTE
ARANOTE è uno studio randomizzato di Fase III, in doppio cieco, controllato con placebo, disegnato per stabilire l’efficacia e la sicurezza di darolutamide più ADT nei pazienti con mHSPC. Sono stati randomizzati 669 pazienti a ricevere 600mg di darolutamide due volte al giorno o corrispondente placebo in aggiunta a ADT.
L’endpoint primario dello studio è la sopravvivenza libera da progressione radiologica (rPFS), misurata come tempo dalla randomizzazione alla data della prima progressione di malattia documentata radiologicamente o a morte per tutte le cause, a seconda di quale si verifichi per primo. Gli endpoint secondari comprendono la sopravvivenza globale (tempo alla morte per tutte le cause), tempo al primo evento di resistenza alla castrazione, tempo all’inizio di una successiva terapia anticancro, tempo alla progressione dell’antigene prostatico specifico (PSA), tassi non rilevabili di PSA, tempo alla progressione del dolore e parametri di sicurezza.
I risultati dello studio di Fase III ARANOTE presentati ad ESMO 2024 e pubblicati sul The Journal of Clinical Oncology hanno mostrato che darolutamide più ADT ha ridotto significativamente il rischio di progressione radiologica o di morte del 46% rispetto a placebo più ADT (HR 0,54; CI 95% 0,41–0,71; P<0,0001), nei pazienti con mHSPC. Benefici consistenti di sopravvivenza libera da progressione radiologica (rPFS) sono stati osservati nei sottogruppi predefiniti, tra cui i pazienti con mHSPC ad alto volume (HR 0,60, CI 95%: 0,44-0,80) e basso volume (HR 0,30, CI 95%: 0,15-0,60). L’incidenza di tutti gli eventi avversi (AE), tra cui quelli di Grado 3 e 4, nel gruppo in trattamento con darolutamide più ADT nello studio ARANOTE è risultata paragonabile a quella con placebo più ADT. Darolutamide più ADT è stato generalmente ben tollerato e ha mostrato tassi di interruzione per eventi avversi più bassi rispetto a placebo più ADT.