Tumore della prostata, nuove conferme per il radiofarmaco RADIO-223


All’ASCO di Chicago sono presentati i dati di due studi clinici per la valutazione di radio-223 dicloruro nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione

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All’ASCO di Chicago sono presentati i dati di due studi clinici per la valutazione di radio-223 dicloruro nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) con metastasi ossee. Si tratta del primo e unico radiofarmaco alfa-emittente approvato per il trattamento della malattia metastatica localizzata a livello osseo nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC).

Un’analisi dello studio registrativo di Fase III PEACE III ha valutato il radio-223 in associazione con enzalutamide, un inibitore della via del recettore degli androgeni (ARPI). Si è dimostrato che l’aggiunta di sei cicli di radio-223 a enzalutamide ha migliorato i tassi di risposta dell’antigene prostatico specifico (PSA) e della fosfatasi alcalina (ALP). In particolare, i tassi di riduzione del PSA ≥90% a 6 e 12 mesi sono stati riscontrati rispettivamente nel 50,5% e nel 54,9% dei casi nel braccio di combinazione rispetto al 34,1% e al 37,6% rispettivamente, nel braccio con sola enzalutamide. L’analisi ha anche evidenziato che per radio-223 dicloruro in associazione con enzalutamide il tempo mediano per la normalizzazione della fosfatasi alcalina (ALP) è stato di 2 mesi rispetto a 4 mesi nel braccio enzalutamide (HR 1,42; IC 95%, 1,13-1,80).

L’analisi è successiva alla diffusione dei risultati completi dello studio PEACE III, presentati durante il Simposio presidenziale di ESMO 2024. I risultati hanno dimostrato che l’aggiunta di radio-223a enzalutamide ha aumentato significativamente la sopravvivenza libera da progressione radiologica nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione con metastasi ossee, con una riduzione del 31% del rischio di progressione o di morte (HR 0,69; CI 95% 0,54-0,87; p=0,0009) rispetto al solo enzalutamide.

All’analisi ad interim predefinita condotta all’80% degli eventi di sopravvivenza globale, il rapporto di rischio per OS è risultato pari a 0,69 (CI 95& 0,52-0,90; p=0,0031), giudicata anch’essa clinicamente significativa dal Discussant che ha giudicato i dati presentati. I risultati di sicurezza sono stati coerenti con il profilo di sicurezza consolidato di radio-223 dicloruro, anche se gli autori hanno sottolineato l’importanza di somministrare agenti protettivi dell’osso per evitare fratture. I risultati sono coerenti con il profilo di sicurezza consolidato di radio-223 dicloruro. Gli eventi avversi derivanti dal trattamento di Grado ≥3 sono stati registrati nel 65,6% dei pazienti nel braccio della combinazione rispetto al 55,8% di quelli trattati con il solo enzalutamide.

“La nuova analisi dallo studio Peace III fornisce ulteriori informazioni utili sui benefici derivati dalla combinazione terapeutica – afferma Ugo De Giorgi, Direttore dell’Oncologia Universitaria Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce -. Siamo incoraggiati da questi risultati con la terapia di combinazione con il radio-223 dicloruro che ha dimostrato miglioramenti nella risposta sia a PSA che ad ALP, oltre ai miglioramenti nella sopravvivenza già noti. Si sta quindi affacciando nella nostra pratica clinica un’ulteriore possibile opzione di cura per quei pazienti colpiti da tumore prostatico metastatico resistente alla castrazione, inclusi quei pazienti che necessitano di una più decisa risposta clinica, che talvolta la sola terapia ormonale non è in grado di dare”.

A Chicago sono stati presentati anche i dati dello studio di fase II COMRADE. I risultati hanno mostrato che la combinazione di olaparib con radio-223 cloruro ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione radiologica (rPFS) nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione rispetto al solo radio-223 cloruro, con una mediana di 8,6 mesi rispetto a 4,0 mesi (HR 0,51; CI 80%  0,37-0,70; 2-sided p=0,005). Il 56% dei pazienti nel braccio con olaparib e radio-223 cloruro e il 35% di quelli nel braccio con radio-223 cloruro hanno riportato eventi avversi di Grado ≥3 correlati al trattamento; gli eventi avversi più comuni nel braccio con olaparib e radio-223 cloruro e in quello con radio-223 sono stati anemia (22,0%/18,0%), diminuzione dei linfociti (30,5%/9,1%), diminuzione delle piastrine (6,8%/3,6%) e diminuzione dei neutrofili (5,1%/7,3%), rispettivamente.