RAInchieste stasera su Rai Storia presenta Ugo Gregoretti e “I R.A.S.”


Persone con “ridotte attitudini sociali”: questi – per Ugo Gregoretti – erano “I R.A.S.”, personaggi fuori dall’ordinario. È l’inchiesta al centro del nuovo appuntamento con “RAInchieste” su Rai Storia

cronache dalla storia

Persone con “ridotte attitudini sociali”: questi – per Ugo Gregoretti – erano “I R.A.S.”, personaggi fuori dall’ordinario, per indole o destino. È l’inchiesta al centro del nuovo appuntamento con “RAInchieste”, con Giorgio Zanchini, in onda giovedì 3 luglio alle 21.10 su Rai Storia.

Il 27 maggio 1966 va in onda sul Programma Nazionale televisivo la prima delle tre puntate dell’inchiesta “I R.A.S. – Incontri con personaggi dalle ridotte attitudini sociali”, del poliedrico autore e regista televisivo, cinematografico e teatrale. Gregoretti viene assunto in Rai da impiegato a dicembre del 1953 e come diceva spesso “mi vanto di avere un mese in più della televisione italiana”. Il primo compito assegnatogli è di individuare un santo patrono per la televisione e decide di proporre Santa Chiara. Uno dei suoi doni è quello dell’ubiquità e dunque a Gregoretti piace l’idea che possa essere associata a un mezzo innovativo in grado di trasmettere immagini contemporaneamente in più posti.

Pio XII nel 1958 la dichiarerà ufficialmente santa protettrice della televisione e delle telecomunicazioni. Pochi mesi dopo la sua assunzione Gregoretti riesce a entrare nella redazione del telegiornale di Vittorio Veltroni, realizzando già dal 1955 servizi per la rubrica di costume Semaforo, comparendo anche in video. Nel 1960 vince il prestigioso Premio Italia con il documentario televisivo La Sicilia del Gattopardo, un viaggio nei luoghi raccontati e vissuti da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Viene addirittura trasmesso sulla Bbc e la Rai organizza una proiezione privata per Luchino Visconti che in quei mesi sta preparando il suo film. Due anni dopo il debutto cinematografico con la regia de I nuovi angeli, un’inchiesta sui giovani del miracolo economico, prodotta da Luigi Comencini.

Nel 1963 Roberto Rossellini lo chiama per partecipare alla realizzazione del film corale RO.GO.PA.G. acronimo che comprende i nomi dei quattro registi coinvolti: Rossellini, Godard, Pasolini e appunto Gregoretti. Seguiranno altri film per il cinema, spettacoli teatrali e sceneggiati, programmi, documentari e inchieste per la televisione, tutte contraddistinte da una pungente, ironica e provocatoria analisi della società. La sua visione critica e dissacrante espressa attraverso un linguaggio sperimentale si ritrova anche in “I R.A.S.”. L’inchiesta già a partire dal titolo, rappresenta la parodia di una nota sigla dell’epoca, R.A.M. acronimo di “Ridotte Attitudini” Militari utilizzata per indicare i giovani non idonei a prestare servizio nell’esercito.

Così Ugo Gregoretti finge che la società sia qualcosa di simile a un esercito di civili, popolato da persone classificabili appunto sotto la sigla di Ridotte attitudini sociali: persone non idonee a una vita organizzata, standardizzata, normalizzata della nostra epoca.
Sono personaggi volutamente caricaturali, ma mai del tutto irreali, e rappresentano archetipi della solitudine, dell’inadeguatezza e dell’assurdo quotidiano.