Esce (h)eart(h), album d’esordio della band emiliana Pale Blue Dot


Esce (h)eart(h), album d’esordio della band emiliana Pale Blue Dot. Anticipato nelle scorse settimane dal singolo For the Beauty of Miranda

pale blue dot cover

(h)eart(h) è un lavoro stratificato e visionario, che unisce atmosfere psichedeliche, suggestioni shoegaze, echi new wave e una profonda riflessione sull’appartenenza, il ricordo e la connessione con ciò che ci circonda. I sette brani si muovono in un territorio sonoro che abbraccia tanto il sogno quanto il dubbio, creando un’esperienza d’ascolto sospesa, densa, vibrante.
Il titolo – (h)eart(h) – racchiude tre parole chiave: heart – il cuore, luogo delle emozioni più intime; Earth – la Terra, il nostro pianeta fragile e condiviso; hearth – il focolare, simbolo di rifugio e calore. Un intreccio che rispecchia la doppia prospettiva dell’album: personale e cosmica, umana e universale. Il nome stesso della band, Pale Blue Dot, richiama questa visione, ispirata all’iconica fotografia della Terra scattata dalla Voyager 1 nel 1990 e all’omonima definizione dell’astronomo Carl Sagan.
La copertina del disco è una reinterpretazione grafica della radiazione cosmica di fondo: una mappa visiva dell’origine dell’universo che diventa anche un’eco sonora, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio dentro e fuori di sé.
Interamente autoprodotto, l’album è stato realizzato con la collaborazione di Gianluca Lo Presti (Nevica) al LotoStudio di Ravenna, che ne ha curato registrazione, mix e master.
Consigliato agli amanti di RideThe ChurchSwervedriverCocteau TwinsEcho & the BunnymenSiouxsie and the Banshees e Wooden Shjips.