L’obesità è associata in modo indipendente ad un rischio maggiore di insuccesso nel raggiungimento della remissione nell’artrite reumatoide
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L’obesità è associata in modo indipendente ad un rischio maggiore di insuccesso nel raggiungimento della remissione nell’artrite reumatoide (AR) all’esordio, anche dopo aggiustamento dei risultati per la presenza di comorbilità e di fattori legati allo stile di vita.
Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su RMD Open.
Razionale e obiettivi dello studio
L’obesità è associata a ridotta qualità della vita, maggiore morbilità e minore aspettativa di vita, rappresentando una sfida crescente per la salute pubblica. Nell’AR, studi precedenti hanno evidenziato che i pazienti obesi presentano una maggiore attività di malattia e una minore probabilità di raggiungere la remissione rispetto ai normopeso. Le cause non sono del tutto chiare. Il tessuto adiposo ha proprietà proinfiammatorie e i marker infiammatori sono spesso elevati nei soggetti obesi, in particolare nelle donne. Questi pazienti riportano inoltre più dolore e una peggiore percezione della salute.
Numerose comorbidità sono associate all’obesità, tra cui diabete tipo 2, malattie cardiovascolari e respiratorie, alcuni tumori e depressione. Nell’AR, la presenza di comorbidità è stata collegata a maggiore attività di malattia e ridotta risposta al trattamento.
Per quanto sia l’obesità che le comorbidità siano entrambe rilevanti nella remissione dell’AR, fino ad ora mancavano studi che ne valutassero l’interazione.
Di qui il nuovo lavoro, che si è proposto di determinare se obesità e sovrappeso siano associati in modo indipendente ad un maggiore rischio di insuccesso nel raggiungimento della remissione in pazienti con AR precoce trattati con MTX in monoterapia, o se tali associazioni siano spiegabili da comorbidità o abitudini di vita.
Disegno dello studio
I ricercatori hanno condotto un’analisi osservazionale di coorte per valutare se lo stato di obesità e/o sovrappeso aumentasse il rischio di non raggiungere la remissione nei pazienti con AR all’esordio trattati con monoterapia a base di metotrexato (MTX). Hanno inoltre esplorato se tali associazioni potessero essere spiegate da comorbidità sottostanti o fattori legati allo stile di vita.
Tutti i pazienti inclusi avevano iniziato la monoterapia con MTX tra il 2006 e il 2018. Sono stati raccolti dati sul BMI, la presenza di comorbilità e i risultati clinici al basale e durante il follow-up.
I pazienti sono stati classificati come normopeso (BMI 18,5–24,9 kg/m²), sovrappeso (BMI 25–29,9 kg/m²) o obesi (≥30 kg/m²) e sono stati seguiti per valutare la remissione a 3 e 6 mesi usando il punteggio di attività di malattia DAS28 e altri indici secondari di remissione.
Dei 1285 pazienti con AR all’esordio che avevano iniziato la monoterapia con MTX, il 70% erano donne, il 66% era sieropositivo, mentre l’età mediana era di 58 anni. Quasi la metà (47%) era normopeso, il 35% in sovrappeso e il 17% obeso.
Risultati principali
Le comorbilità sono state riportate nel 49% dei pazienti in totale, inclusi il 40% dei pazienti normopeso e il 65% di quelli obesi.
A 3 mesi, il 62% dei pazienti obesi, il 53% di quelli in sovrappeso e il 52% dei normopeso non ha raggiunto la remissione secondo l’indice DAS28; a 6 mesi, le percentuali di fallimento erano rispettivamente del 64%, 52% e 48%.
L’obesità è risultata associata ad un rischio significativamente più alto di insuccesso nel raggiungimento della remissione in base all’indice DAS28 sia a 3 mesi (rischio relativo [RR]: 1,16; IC95%: 1,00–1,34) sia a 6 mesi (RR: 1,27; IC95%: 1,08–1,50), anche dopo il pieno aggiustamento dei dati per la presenza di fattori confondenti e di comorbilità.
L’associazione è risultata più forte tra le donne e tra i fumatori attuali. Non solo: i pazienti obesi hanno inoltre mostrato livelli elevati di CRP e di VES al follow-up, ed erano più inclini a riportare dolore e punteggi più elevati nel corso della valutazione globale del paziente.
Tuttavia, l’obesità non è risultata associata ad infiammazione articolare o a dolorabilità persistenti. Non sono state riscontrate associazioni significative per lo stato di sovrappeso negli indici primari o secondari di remissione.
Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici dello studio, quali il peso e l’altezza auto-riportati e la mancanza di informazioni dettagliate sugli aggiustamenti del dosaggio di glucocorticoidi a 3 e 6 mesi. Inoltre, l’impiego di glucocorticoidi in pazienti con determinate comorbilità potrebbe aver influenzato il raggiungimento della remissione.
Ciò premesso, lo conferma l’osservazione precedentemente descritta di un aumento del rischio di insuccesso nel raggiungimento della remissione in pazienti con obesità e AR all’esordio, e amplia tale osservazione dimostrando che questa associazione non può essere spiegata dalle comorbilità valutate né dalle abitudini di vita dei pazienti obesi.
L’associazione non può essere spiegata né da componenti soggettive specifiche (numero di articolazioni dolenti – TJC, valutazione globale del paziente – PGA, scala analogica visiva del dolore – VAS) né da componenti oggettive (numero di articolazioni tumefatte – SJC, proteina C reattiva – CRP, velocità di eritrosedimentazione – ESR) dei criteri di remissione.
Resta da chiarire se il fattore determinante sia un’aumentata attività di malattia dovuta all’AR stessa, una percezione peggiore dello stato di salute e una maggiore infiammazione nei pazienti obesi, oppure entrambe le cose.
Tuttavia, i risultati di questo studio suffragano l’idea che i reumatologi dovrebbero prestare particolare attenzione nella valutazione dell’attività di malattia in questo gruppo di pazienti.
Stabilire se la perdita di peso possa aumentare la probabilità di una remissione “vera” specifica per l’AR e migliorare l’outcome clinico e lo stato di salute generale nei pazienti con obesità e AR era al di fuori dello scopo di questo studio, ma rimane un’ipotesi interessante da valutare, hanno concluso i ricercatori.
Bibliografia
Tidblad L et al. In early rheumatoid arthritis, comorbidities do not explain the increased risk of failure to reach remission in patients with obesity. RMD Open. Published online April 15, 2025. doi:10.1136/rmdopen-2025-005430
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