Le persone che hanno perso peso durante la mezza età, senza ricorrere a farmaci o interventi chirurgici, hanno ottenuto benefici significativi per la salute a lungo termine
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Le persone che hanno perso peso passando da uno stato di sovrappeso a un intervallo ponderale sano durante la mezza età, senza ricorrere a farmaci o interventi chirurgici, hanno ottenuto benefici significativi per la salute a lungo termine, tra cui un minor rischio di sviluppare malattie croniche e, in alcuni casi, di decesso. Sono i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Network Open.
L’obesità patologica viene trattata sia farmacologicamente che con un approccio chirurgico. I farmaci più recenti e la chirurgia bariatrica inducono una significativa perdita di peso ma, anche se riducono il rischio di complicanze croniche, comportano dei rischi.
Le persone sovrappeso e obese riducono il rischio di diabete perdendo peso, tuttavia l’associazione a lungo termine degli interventi sullo stile di vita con altre importanti patologie è ancora poco chiara, con risultati contrastanti riguardo agli esiti cardiovascolari e alla mortalità negli studi osservazionali e in quelli randomizzati controllati, hanno premesso gli autori.
Valutazione degli effetti a lungo termine della perdita di peso con interventi sullo stile di vita
Il nuovo studio ha coinvolto soggetti sani di età compresa tra 40 e 50 anni che hanno perso peso, misurato in base alle variazioni dell’indice di massa corporea (BMI), senza interventi farmacologici o chirurgici, e ne ha misurato il rischio di sviluppare malattie croniche e/o di decesso nell’arco di diversi decenni.
Nel complesso sono stati inclusi oltre 23mila adulti appartenenti a tre coorti, con altezza e peso misurati in un periodo compreso tra 12 e 35 anni, che hanno preso parte allo studio Whitehall II (WHII) del 1985-1988, all’Helsinki Businessmen Study (HBS) del 1964-1973 e al Finnish Public Sector Study (FPS) del 2000.
I partecipanti sono stati classificati in quattro gruppi, ovvero con un BMI stabile <25 (peso sano persistente), con una variazione del BMI da almeno 25 a <25 (perdita di peso), con una variazione del BMI da <25 ad almeno 25 (aumento di peso) e soggetti con un BMI stabile pari ad almeno 25 (sovrappeso persistente).
Benefici significativi a lungo termine perdendo peso nella mezza età
Nel complesso, gli adulti in sovrappeso che hanno perso una quantità di peso sufficiente a raggiungere un buono stato di salute e lo hanno mantenuto, presentavano un rischio inferiore di sviluppare malattie croniche, indipendentemente dalla variazione del rischio di diabete di tipo 2. Inoltre presentavano un rischio inferiore di decesso per tutte le cause rispetto a coloro che rimanevano sovrappeso.
Nelle coorti WHII e HBS, le traiettorie del BMI sono rimaste stabili rispettivamente fino a 66 e 80 anni. Solo circa il 5% e il 9% dei partecipanti, rispettivamente, è stato classificato come obeso (BMI ≥30) in una o entrambe le valutazioni precoci, indicando una popolazione ampiamente esente da obesità patologica al basale.
Rispetto ai soggetti in sovrappeso, i partecipanti a WHII che hanno perso peso o mantenuto un peso corporeo sano avevano un rischio inferiore del 50% di sviluppare una o più malattie croniche nel corso di un follow-up mediano di 23 anni. Dopo la correzione per l’effetto del ridotto rischio di diabete, il rischio di malattie croniche è rimasto inferiore del 40%, un risultato spiegabile in parte dai livelli medi più bassi di pressione arteriosa e colesterolo totale tra quanti hanno perso peso.
Nella coorte FPS, i pazienti che hanno perso peso hanno ottenuto una riduzione del 60% del rischio di malattie croniche nel corso di un follow-up mediano di 12 anni e un rischio di decesso inferiore del 20% nel corso di un follow-up mediano di 35 anni. L’età mediana di sopravvivenza era di 91 anni al termine dello studio.
I soggetti che hanno invece guadagnato peso passando da un BMI sano a uno stato di sovrappeso presentavano un rischio più elevato di malattie croniche rispetto a quelli con un peso sano persistente, anche se inferiore a quello dei pazienti con sovrappeso persistente.
Risultati da approfondire con intervalli temporali più ampi e più esiti di salute
A differenza degli interventi chirurgici o farmacologici, dove la perdita di peso varia tipicamente dal 20% al 25%, la riduzione di peso relativa del 6,5% osservata in questo studio è stata più modesta. «Ciononostante, i nostri risultati evidenziano benefici per la salute a lungo termine clinicamente significativi nella popolazione generale» hanno scritto gli autori.
«A differenza dei nostri partecipanti, le persone sottoposte a interventi chirurgici o farmacologici soffrono prevalentemente di obesità e sono a maggior rischio per la salute. Rimane incerto se i benefici a lungo termine osservati nel nostro studio si estendano a questi interventi, dove una maggiore perdita di peso può essere accompagnata da una concomitante e potenzialmente significativa perdita di massa magra, che potrebbe rappresentare una sfida nel tempo» hanno aggiunto.
Gli studi futuri sulla perdita di peso dovrebbero concentrarsi sull’intero corso della vita, dato che alcune ricerche hanno evidenziato l’importanza del BMI in età precoce, dimostrando che il sovrappeso infantile e l’aumento di peso puberale erano associati a un aumento del rischio di aterosclerosi coronarica, anche se la normalizzazione durante la pubertà ha invertito tale rischio. Gli studi futuri dovrebbero inoltre coprire una gamma più ampia di esiti, tra cui la qualità della vita correlata alla salute e il rischio di fragilità, associato al sovrappeso nella mezza età, hanno concluso.
Referenze
Strandberg TE et al. Weight Loss in Midlife, Chronic Disease Incidence, and All-Cause Mortality During Extended Follow-Up. JAMA Netw Open. 2025 May 1;8(5):e2511825.