La tregua tra Iran e Israele non regge e Trump si infuria: “Non sanno che stanno facendo”


La tregua non regge, Trump sbotta: “Israele e Iran non sanno cosa c**** stanno facendo”. Netanyahu rifiuta di fermare l’attacco. Esplosioni su Babolsar

trump

“They don’t know what the fuck they’re doing”. “Non sanno cosa c…. stanno facendo”. E poi Donald Trump volta le spalle ai giornalisti, all’Iran, a Israele, e se ne va. Il Presidente degli Stati Uniti sale su un elicottero, e si rimette a scrivere su Truth. Il tono è passivo-aggressivo: “ISRAELE non attaccherà l’Iran. Tutti gli aerei torneranno a casa, mentre faranno un saluto amichevole all’Iran. Nessuno sarà ferito, il cessate il fuoco è in vigore! Grazie per l’attenzione! DONALD J. TRUMP, PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI“. E’ solo l’ultimo aggiornamento di una tregua annunciata, smentita, poi confermata e infine già infranta che Trump ha proclamato via social, quasi in tempo reale.

Poco dopo la mezzanotte italiana Trump ha annunciato su Truth che Israele e Iran hanno concordato un cessate il fuoco “completo e totale”, che nei piani porterà alla fine della guerra. Il cessate il fuoco è cominciato con moltissime difficoltà alle 6 del mattino italiane e dovrebbe durare inizialmente 12 ore. Ma la situazione resta confusa, tra conferme dell’accordo, qualche iniziale smentita e una quasi immediata rottura degli accordi, “ufficializzata” proprio da Trump.

Il presidente degli Stati Uniti è stato costretto ad ammettere che sia Israele sia l’Iran hanno violato il cessate il fuoco, parlando ai giornalisti prima di partire per il vertice della Nato all’Aia. E ha avvertito direttamente Israele: “Non sganciate quelle bombe. Se lo fate, sarebbe una grave violazione. Riportate a casa i vostri piloti subito”, ha scritto sui social. “Vedrò se riesco a fermarli”, ha detto mentre lasciava la Casa Bianca.

“Devo far calmare Israele adesso”, si è sfogato Trump. Non appena abbiamo concluso l’accordo, è uscito e ha sganciato un carico di bombe, come non ne avevo mai viste prima, il carico più grande che abbiamo mai visto. In pratica abbiamo due Paesi che combattono da così tanto tempo e così duramente che non sanno più cosa stanno facendo”.

Trump ha anche dichiarato di non voler assistere a un “cambio di regime” in  Iran, perché porterebbe al caos.

Secondo un giornalista di Axios che cita un funzionario israeliano Trump ha chiamato Netanyahu e gli ha chiesto chiesto esplicitamente di non attaccare ancora l’Iran. Ma il primo ministro israeliano gli risposto che era in grado di annullare l’attacco, peraltro necessario perché l’Iran aveva violato il cessate il fuoco. Ma la “risposta” dovrebbe ridursi a colpire un solo obiettivo.

Le agenzie riferiscono che sono state udite due esplosioni a Teheran. Secondo quanto riportato dalla Reuters, sarebbe stata colpita la città di Babolsar, e un sito radar iraniano nei pressi di Teheran.

Le ostilità erano andate avanti fino all’alba, “fino all’ultimo minuto” hanno detto gli iraniani. Anche quando il governo israeliano e la tv iraniana avevano confermato la tregua. Le sirene hanno continuato a suonare nel nord di Israele, con l’esercito che affermava di aver identificato due missili lanciati dall’Iran verso Israele a tempo scaduto. Il ministro della Difesa Israel Katz ha così prontamente annunciato di aver dato ordine di riprendere gli attacchi contro gli obiettivi governativi a Teheran: “Alla luce della palese violazione da parte dell’Iran del cessate il fuoco dichiarato dal Presidente degli Stati Uniti, attraverso il lancio di missili verso Israele, e in conformità con la politica del governo israeliano di rispondere con forza a qualsiasi violazione, ho dato istruzioni alle IDF (Forze di difesa israeliane) di continuare le operazioni ad alta intensità contro le risorse del regime e le infrastrutture terroristiche a Teheran”.

La tv di Stato iraniana nel frattempo però ha negato l’attacco. E anzi ha provato a rivendersi la tregua come una vittoria sul “nemico sionista” e i “suoi vili sostenitori”. Stando al Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, le forze armate della Repubblica islamica hanno inflitto “una risposta umiliante ed esemplare” a Tel Aviv.

LA GIORNATA FINORA

Allo spuntare dell’alba regnava l’incertezza. Nonostante l’annunciata tregua imminente, l’Iran ha lanciato almeno quattro raffiche di missili balistici contro Israele, uccidendo almeno cinque persone in un condominio nella città meridionale di Beersheba. I missili hanno ripetutamente fatto scattare le sirene, costringendo milioni di israeliani a entrare e uscire dai rifugi antiaerei per oltre due ore. L’esercito israeliano ha affermato che nelle ore precedenti i suoi aerei da guerra avevano colpito dei lanciamissili nell’Iran occidentale, pronti a sparare contro Israele.

Nel primo post di Trump si legge: “L’Iran darà inizio al cessate il fuoco e, allo scadere della dodicesima ora, Israele inizierà il proprio cessate il fuoco e, alla ventiquattresima ora, la fine ufficiale della guerra dei 12 giorni sarà salutata dal mondo intero. Durante ciascun cessate il fuoco, l’altra parte manterrà un atteggiamento pacifico e rispettoso”. E poi: “Presumendo che tutto proceda come previsto – e così sarà – desidero congratularmi con entrambi i Paesi, Israele e Iran, per la resistenza, il coraggio e l’intelligenza dimostrati nel porre fine a quella che dovrebbe essere chiamata ‘la guerra dei 12 giorni’”.
Secondo il presidente americano, “questa è una guerra che avrebbe potuto durare anni e distruggere l’intero Medio Oriente, ma non è successo e mai succederà”.

Trump ha poi pubblicato un secondo post, mentre continuavano a suonare le sirene antiaeree in Israele, quando erano circa le 4 del mattino: “Israele e Iran si sono avvicinati a me, quasi contemporaneamente. Sapevo che era giunto il momento. Il mondo e il Medio Oriente sono i veri vincitori. Il futuro di Israele e dell’Iran è sconfinato e pieno di grandi promesse”. Entrambi i messaggi si concludono con una sorta di benedizione: “Dio benedica Israele, Dio benedica l’Iran, Dio benedica il Medio Oriente, Dio benedica gli Stati Uniti d’America e Dio benedica il mondo intero”.

Poco prima delle 3 del mattino italiano, intanto, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi aveva scritto su X che no, un accordo non era stato raggiunto sul cessate il fuoco annunciato, ma che l’Iran avrebbe fermato gli attacchi se Israele avesse interrotto i suoi entro le 4 del mattino, ora di Teheran.

La televisione di stato iraniana ha infine confermato il cessate il fuoco. E solo dopo le 8 del mattino in Italia anche Israele ha confermato il raggiungimento di un accordo: “Israele ringrazia il presidente Trump e gli Stati Uniti per il loro sostegno alla difesa e per il loro contributo all’eliminazione della minaccia nucleare iraniana – si legge nella nota – Alla luce del raggiungimento degli obiettivi dell’operazione e in pieno coordinamento con il presidente Trump, Israele ha accettato la proposta del presidente per un cessate il fuoco bilaterale.”

Nella dichiarazione si sottolinea che Israele ha raggiunto tutti gli obiettivi dell’operazione, eliminando “una doppia minaccia esistenziale immediata, sia nel campo nucleare che in quello dei missili balistici”. Israele risponderebbe con la forza a qualsiasi violazione del cessate il fuoco, ha puntualizzato il governo.

“Con l’operazione Rising Lion, lo Stato di Israele ha raggiunto grandi traguardi storici e si è posto alla pari con le potenze mondiali. Si tratta di un enorme successo per il popolo di Israele e per i suoi combattenti, che hanno eliminato due minacce esistenziali per il nostro Stato e garantito l’eternità di Israele”.

Trump ha poi pubblicato un ennesimo post “urlando” in maiuscolo che il cessate il fuoco è effettivamente in vigore: “per favore non violatelo”. “L’hanno fatto entrambi”, è l’ultimo aggiornamento.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)