Dermatite atopica, upadacitinib sicuro anche in pazienti a rischio cardiovascolare


Gli adulti con dermatite atopica trattati con upadacitinib hanno avuto un minor numero di eventi avversi cardiovascolari maggiori ed eventi trombotici rispetto ai tassi di base

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Gli adulti con dermatite atopica trattati con upadacitinib hanno avuto un minor numero di eventi avversi cardiovascolari maggiori ed eventi trombotici rispetto ai tassi di base nella popolazione reale con dermatite atopica, supportando la possibilità di potenziali benefici cardioprotettivi del farmaco. Sono i risultati di una revisione della letteratura pubblicati sul Journal of Drugs in Dermatology (JDD).

La dermatite atopica è una condizione cutanea cronica che, oltre ad avere un impatto significativo sulla qualità della vita del paziente, per via della sua natura infiammatoria sistemica può predisporre i pazienti a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, embolia polmonare e trombosi venosa profonda. Tale rischio è trasversale con altre malattie infiammatorie croniche, tra cui psoriasi e artrite reumatoide, nelle quali sono stati ben documentati tassi più elevati di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) e tromboembolismo venoso (TEV).

Upadacitinib, un inibitore selettivo della Janus chinasi 1 (JAK1), si è affermato come un’opzione terapeutica altamente efficace per la dermatite atopica da moderata a grave, grazie alla capacità di modulare le principali vie infiammatorie. È approvato dalla FDA per il trattamento di otto condizioni infiammatorie immunomediate (artrite reumatoide, artrite psoriasica, artrite idiopatica giovanile poliarticolare, dermatite atopica, colite ulcerosa, malattia di Crohn, spondilite anchilosante e spondilite anchilosante) ed è attualmente in fase di studio per alopecia areata, vitiligine e idrosadenite suppurativa.

Un crescente numero di ricerche suggerisce che le proprietà antinfiammatorie del farmaco possano anche fornire importanti benefici cardiometabolici.

«Nella nostra revisione abbiamo riscontrato che i pazienti con dermatite atopica trattati con upadacitinib negli studi clinici presentavano tassi inferiori di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) e TEV rispetto ai tassi di base nelle popolazioni di pazienti con dermatite atopica nel mondo reale, anche se circa il 50% dei soggetti trattati con upadacitinib presentava almeno un fattore di rischio cardiovascolare e circa il 30% aveva una storia di fumo» ha dichiarato l’autore senior Christopher Bunick, professore associato di dermatologia presso il dipartimento di dermatologia e programma di biomedicina traslazionale dell’Università di Yale «In particolare, tra il 20% delle donne che usavano contraccettivi orali, nessuna ha sviluppato un evento TEV».

«Questi risultati, basati su un trattamento fino a 6 anni, sollevano un’ipotesi molto plausibile, ossia che il controllo sistemico dell’infiammazione con upadacitinib possa offrire benefici cardiovascolari e trombotici nei pazienti con malattie infiammatorie croniche» ha aggiunto.

Con upadacitinib meno eventi cardiaci e TEV
Per la revisione della letteratura, i ricercatori hanno analizzato i dati di sette studi che valutavano i tassi di MACE o TEV in persone affette da dermatite atopica che avevano ricevuto upadacitinib a dosi di 15 mg o 30 mg e avevano un follow-up fino a 5 anni.

I tassi di MACE di base nelle popolazioni con dermatite atopica variavano da 0,3 a 1,2 per 100 anni-paziente, con un tasso medio pari a 0,6, tuttavia le persone trattate con upadacitinib presentavano tassi inferiori sia con la dose da 15 mg (0,2 per 100 anni-paziente) che con quella da 30 mg (<0,1 per 100 anni-paziente).

Tra i soggetti con dermatite atopica da moderata a grave i tassi di TEV di base variavano da 0,1 a 0,3 ogni 100 anni-paziente, mentre quanti hanno ricevuto upadacitinib presentavano tassi di TEV inferiori a 0,1 ogni 100 anni-paziente con entrambe le dosi.

«Anche se upadacitinib è approvato per il trattamento delle condizioni infiammatorie cutanee e sistemiche, il suo favorevole profilo di sicurezza a lungo termine nella dermatite atopica può offrire rassicurazioni ai medici che trattano pazienti con fattori di rischio cardiovascolare coesistenti» ha osservato Bunick. «Sappiamo infatti che l’infiammazione sistemica contribuisce allo sviluppo di malattie cardiovascolari».

Avviso in black box sul rischio di gravi eventi cardiaci per diversi JAK inibitori
Upadacitinib, come anche i JAK inibitori tofacitinib e baricitinib, riporta nella scheda tecnica USA un black box warning sul rischio potenziale di eventi cardiaci gravi come infarto e ictus, avviso che si basa sui risultati di sicurezza di tofacitinib in una popolazione ad alto rischio.

«L’avvertenza non si basava sui risultati degli studi clinici su upadacitinib. Inoltre anche molti farmaci di uso comune, come l’ibuprofene o alcune terapie dermatologiche efficaci come isotretinoina, metotrexato e ciclosporina, riportano avvisi in black box, concepiti per prevenire l’uso improprio e garantire un monitoraggio adeguato, ma non per scoraggiarne l’utilizzo» ha fatto presente Bunick. «Se prescritto e monitorato correttamente, upadacitinib è attualmente l’opzione terapeutica più efficace per i pazienti con dermatite atopica da moderata a grave, secondo le metanalisi, in grado di offrire un sollievo rapido e duraturo dal prurito e la clearance cutanea, insieme ad altri potenziali benefici sistemici».

I tassi più bassi di MACE e VTE osservati nei pazienti trattati con upadacitinib suggeriscono potenziali benefici cardiovascolari e trombotici, hanno concluso gli autori. Sono necessari studi meccanicistici per comprendere in che modo il farmaco influenza le vie di infiammazione vascolare, l’aterogenesi e la trombosi, e stabilire se questi effetti contribuiscono direttamente alla protezione cardiovascolare nelle malattie infiammatorie croniche.

Referenze

Alani O et al. Is Upadacitinib Cardioprotective in Chronic Inflammatory Diseases? A Review of Major Adverse Cardiovascular Events and Venous Thromboembolism in Atopic Dermatitis. J Drugs Dermatol. 2025 May 1;24(5):530-533. 

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