Amiloidosi cardiaca, con vutrisiran meno ricoveri per insufficienza cardiaca


Amiloidosi cardiaca: secondo nuovi risultati, vutrisiran migliora la sopravvivenza e riduce i ricoveri per insufficienza cardiaca

insufficienza cardiaca

Un’analisi più completa dei dati dello studio HELIOS-B presentata a Belgrado (Serbia) al congresso Heart Failure 2025 della European Society of Cardiology (ESC) e pubblicata simultaneamente sul Journal of the American College of Cardiology, ha confermato l’efficacia di vutrisiran nel ridurre la mortalità e gli eventi cardiovascolari nei pazienti con cardiomiopatia da amiloidosi da transtiretina (ATTR-CM). Il farmaco, che agisce bloccando la sintesi epatica della transtiretina e limitando la deposizione di fibrille amiloidi nel cuore, ha dimostrato un effetto positivo sulla sopravvivenza e sulla salute cardiovascolare.

I nuovi dati post hoc mostrano che la terapia con RNA interferente ha ridotto la mortalità per tutte le cause e quella cardiovascolare, oltre a diminuire significativamente le ospedalizzazioni per insufficienza cardiaca e le visite urgenti per scompenso cardiaco rispetto al placebo.

I risultati hanno mostrato una tendenza coerente, indipendentemente dall’uso iniziale dello stabilizzatore della transtiretina tafamidis. Tuttavia, nel 40% dei pazienti che assumevano tale farmaco, indicato per il trattamento della polineuropatia amiloidotica da transtiretina negli adulti, le associazioni osservate non hanno raggiunto la significatività statistica.

Stato dell’approvazione e regolamentazione
HELIOS-B ha coinvolto 655 pazienti con ATTR-CM e una storia clinica di insufficienza cardiaca, randomizzati a ricevere vutrisiran per via sottocutanea (25 mg ogni tre mesi) o placebo, con un periodo in doppio cieco di 33-36 mesi, seguito da un’estensione in aperto fino a due anni.

I risultati dello studio HELIOS-B hanno supportato, all’inizio di quest’anno, l’approvazione di vutrisiran da parte della FDA per il trattamento della cardiomiopatia da amiloidosi da transtiretina (ATTR-CM) negli adulti, evidenziando i benefici del farmaco nel ridurre la mortalità cardiovascolare e le ospedalizzazioni per insufficienza cardiaca.

In Europa, vutrisiran è stato approvato dall’EMA e successivamente dall’AIFA, ma esclusivamente per il trattamento della polineuropatia amiloidotica da transtiretina (hATTR-PN) negli adulti con neuropatia di stadio 1 o 2. L’indicazione per ATTR-CM è attualmente in fase di valutazione da parte delle autorità regolatorie europee.

Un’analisi più ampia e solida dello studio HELIOS-B
Nell’analisi principale dello studio, gli esiti sono stati valutati durante il periodo in doppio cieco e nei sei mesi successivi dell’estensione in aperto, con un follow-up complessivo di 39-42 mesi. Questa nuova analisi copre un intervallo temporale simile, ma con una copertura dati significativamente più ampia: il 96,3% dei pazienti ha informazioni disponibili fino a 42 mesi, rispetto al 42,4% dell’analisi principale.

Per l’analisi attuale, i pazienti inizialmente randomizzati al placebo che in seguito hanno ricevuto vutrisiran nella fase in aperto sono stati considerati come appartenenti al gruppo placebo, poiché un beneficio in termini di mortalità non sarebbe atteso dopo soli sei mesi di trattamento con vutrisiran.

Coerentemente con i risultati principali dello studio, questa analisi più ampia e dettagliata conferma l’efficacia di vutrisiran nel ridurre la mortalità per tutte le cause (HR 0,64; IC 95% 0,46-0,88) e la mortalità cardiovascolare (HR 0,67; IC 95% 0,47-0,96) rispetto al placebo.

Durante la fase in doppio cieco, il farmaco ha significativamente ridotto il tasso di eventi cardiovascolari ricorrenti (RR 0,73; IC 95% 0,61-0,88) e il rischio di un composito di mortalità cardiovascolare ed eventi cardiovascolari (HR 0,72; IC 95% 0,55-0,94).

Un’analisi più approfondita ha evidenziato che vutrisiran è stato associato a una riduzione dei ricoveri per cause cardiovascolari (RR 0,75; IC 95% 0,62-0,91), delle visite urgenti per insufficienza cardiaca (RR 0,54; IC 95% 0,30-0,98) e dei ricoveri per scompenso cardiaco (RR 0,67; IC 95% 0,52-0,86).

Il trattamento, tuttavia, non ha influenzato il rischio di ospedalizzazione per aritmia, indipendentemente dall’uso concomitante di tafamidis.

Considerazioni economiche e prospettive future
Secondo gli esperti, questi dati confermano l’efficacia di vutrisiran, specialmente nella riduzione delle ospedalizzazioni per insufficienza cardiaca, un aspetto cruciale per i pazienti con ATTR-CM.

Tuttavia, rimangono interrogativi sul costo elevato del trattamento e sulla necessità di studi più ampi per chiarire l’eventuale beneficio della terapia combinata con tafamidis.

Un editoriale sulla rivista sottolinea come il futuro delle cure preveda studi comparativi tra stabilizzatori e silenziatori della transtiretina, con l’obiettivo di individuare le sottopopolazioni di pazienti che potrebbero trarre maggiore beneficio da ciascun approccio. In questo senso, il trial CARDIO-TTRansform, attualmente in corso, potrebbe fornire nuove risposte.

Nel complesso, HELIOS-B continua a fornire solide evidenze sull’efficacia di vutrisiran nel trattamento dell’amiloidosi cardiaca, rafforzando il ruolo di questa terapia nel miglioramento della sopravvivenza e degli esiti cardiovascolari.

Bibliografia
Witteles RM, Garcia-Pavia P, Damy T, et al. Vutrisiran Improves Survival and Reduces Cardiovascular Events in ATTR Amyloid Cardiomyopathy: HELIOS-B. J Am Coll Cardiol. 2025 Apr 30:S0735-1097(25)06170-4. doi: 10.1016/j.jacc.2025.04.008. Epub ahead of print. leggi

Ambardekar AV, Cuddy SAM. Transthyretin Gene Silencing in Amyloid Transthyretin Cardiomyopathy: A Novel Treatment Delivers New Dilemmas. J Am Coll Cardiol. 2025 Apr 29:S0735-1097(25)06219-9. doi: 10.1016/j.jacc.2025.04.015. Epub ahead of print. leggi