West Nile Virus: il Centro nazionale sangue conferma, anche per l’anno in corso, l’adozione del “Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta arbovirosi (PNA) 2020-2025
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Con la media delle temperature climatiche che inizia ad alzarsi in tutto il territorio nazionale, il Centro nazionale sangue conferma, anche per l’anno in corso, l’adozione del “Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta arbovirosi (PNA) 2020-2025”.
Lo stabilisce la circolare emanata nei giorni dal CNS che indica, da maggio a novembre, il periodo in cui adottare le misure necessarie ad evitare la trasmissione del West Nile Virus e Usutu attraverso la trasmissione di emocomponenti labili. Il piano, si legge nel documento, “si basa sull’individuazione precoce, sia nelle aree endemiche sia nelle restanti parti del territorio nazionale, della circolazione del virus negli uccelli o negli insetti vettori, al fine di attuare prontamente tutte le misure disponibili per prevenire la trasmissione umana”.
Costituiscono triggers per l’attivazione delle misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale del WNV:
- il riscontro della prima positività per WNV su pool di zanzare o su esemplare di avifauna;
- il riscontro di positività confermata del test ELISA IgM e/o del test molecolare per WNV in equidi;
- la notifica di un caso umano confermato di malattia neuro-invasiva da WNV (WNND) o di febbre da WNV (WNF), ove rilevata dal sistema di sorveglianza umana;
- il riscontro di positività confermata sul donatore di sangue ed emocomponenti a seguito di screening sulla donazione.
Ciascuno dei trigger sopra indicati determina l’introduzione del test WNV NAT su singolo campione sulle donazioni di sangue ed emocomponenti raccolte nelle province interessate. Su base nazionale comporta l’applicazione della sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori che hanno trascorso almeno una notte nell’area interessata o, in alternativa, lo screening degli stessi con test WNV NAT.