Febbre mediterranea familiare, aggiornate le raccomandazioni EULAR per curarla


Pubblicato l’aggiornamento delle raccomandazioni della società scientifica paneuropea e internazionale sulla gestione e il trattamento della febbre mediterranea familiare

Anakinra e canakinumab, agenti anti-IL1, sono efficaci e sicuri nel trattamento della febbre mediterranea familiare resistente/intollerante alla colchicina

E’ stato recentemente pubblicato su Annals of Rheumatic DIseases (organo ufficiale di EULAR) l’aggiornamento delle raccomandazioni della società scientifica paneuropea e internazionale sulla gestione e il trattamento della febbre mediterranea familiare (FMF), una condizione clinica  che, benchè rara, rappresenta la più comune malattia autoinfiammatoria monogenica ed è maggiormente diffusa nelle persone di origine mediterranea o mediorientale.

L’aggiornamento, che consta di 4 principi generali e di 12 raccomandazioni si è reso necessario, a distanza di 9 anni (il nuovo documento aggiorna le raccomandazioni implementate e pubblicate nel 2016), in ragione della disponibilità di nuove evidenze sul trattamento e la gestione della FMF, considerando i trattamenti “a target” verso interleuchina (IL)-1 per i pazienti resistenti alla colchicina e i dati di sicurezza sull’impiego della colchicina in gravidanza.

Cenni sulle modalità di implementazione del nuovo documento
Il nuovo documento è stato messo a punto grazie ad un gruppo di lavoro congiunto EULAR/PReS. Per prima cosa, sono state condotte delle rassegne sistematiche di letteratura, sviluppate a partire dalle domande del format PICO (Population, Intervention, Comparison, Outcome), condotte sui principali database bibliografici biomedici.

A questo step è seguita la selezione degli studi e l’ estrapolazione dei dati, necessaria per “distillare” le evidenze aggiornate in merito alla gestione e al trattamento della FMF. Questa ha portato all’elaborazione delle raccomandazioni, che sono state votate mediante consensus Delphi per valutare il livello di accordo dei partecipanti al panel di esperti.

Questo processo ha portato alla definizione di 4 principi generali e di 12 raccomandazioni.

Punti salienti dell’aggiornamento del documento
1) Definizione e gestione della resistenza alla colchicina
Il nuovo documento introduce una definizione chiara di resistenza e intolleranza alla colchicina, sottolineando che l’aderenza alla terapia rappresenta la base imprescindibile nella gestione della Febbre Mediterranea Familiare (FMF).
Un paziente è considerato resistente alla colchicina, pur assumendo regolarmente il farmaco, se presenta: 1) più di tre attacchi nell’arco di sei mesi oppure 2) più di un attacco al mese negli ultimi tre mesi oppure 3) livelli persistentemente elevati di PCR, VES o SAA durante i periodi di remissione. L’aggiornamento rafforza anche il ruolo dei farmaci biologici, presentando nuove evidenze a supporto dell’uso di inibitori dell’interleuchina-1 (IL-1), grazie a dati provenienti da sei studi clinici randomizzati.

2) Colchicina e salute riproduttiva: nuove conferme
Se già nelle linee guida del 2016 si raccomandava di continuare la colchicina durante la pianificazione familiare, la gravidanza e l’allattamento, l’aggiornamento delle raccomandazioni si fonda su una revisione sistematica con meta-analisi, che conferma la sicurezza del farmaco in questi contesti. Sebbene sia emersa un’associazione con un aumento delle nascite pretermine, gli esperti attribuiscono questo rischio più all’infiammazione persistente da FMF che all’impiego della colchicina.
Per quanto riguarda la fertilità maschile, l’assunzione della colchicina è considerata sicura secondo le attuali evidenze, pur riconoscendo la necessità di ulteriori studi sull’effetto sulla conta spermatica e sugli outcome riproduttivi.

3) Un modello di cura centrato sulla persona
Le nuove raccomandazioni abbracciano un approccio globale alla gestione della FMF, ponendo al centro il miglioramento della qualità della vita. Oltre alla prevenzione degli attacchi, emerge l’attenzione agli effetti a lungo termine della malattia, come la riduzione della capacità fisica, la fatigue, la diminuzione dell’attività fisica e l’impatto sul benessere emotivo. Gli interventi non farmacologici assumono quindi un ruolo chiave nella presa in carico del paziente: programmi di attività fisica, miglioramento dell’igiene del sonno e terapie cognitivo-comportamentali sono strumenti utili per contrastare la fatigue e mantenere la funzionalità. Nonostante le evidenze a supporto dell’efficacia di approcci come fisioterapia, terapia occupazionale e terapia cognitivo-comportamentale nelle malattie reumatiche in generale, restano ancora da definire con precisione i loro benefici specifici nella FMF.

Elenco dei principi generali e delle raccomandazioni
Lasciando al lettore la disamina completa del documento per i dovuti approfondimenti e le sue considerazioni, proponiamo di seguito l’elenco dei principi generali e delle raccomandazioni di trattamento implementate.
Principi generali
A. La FMF ha una presentazione clinica e genetica complessa, che richiede competenze nella diagnosi e nella gestione. Livello di accordo (LoA): 100%
B. L’obiettivo del trattamento della FMF è ottenere un’attività clinica minima o nulla e un controllo completo dell’infiammazione subclinica per prevenire i danni associati. LoA: 95%
C. La FMF richiede una gestione a vita, compresa la profilassi a lungo termine con la colchicina; pertanto, l’aderenza al trattamento è la pietra angolare della gestione della FMF. LoA: 100%
D. La gestione centrata sul paziente è necessaria per promuovere una buona qualità di vita e sostenere la salute e il benessere. LoA: 100%

Raccomandazioni
1. Il trattamento con colchicina deve iniziare non appena viene formulata una diagnosi clinica. Livello di evidenza (LoE: 1); LoA: 95%
2. La colchicina può essere somministrata in dosi singole o ripetute, a seconda dell’aderenza e della tolleranza. LoE: 2; LoA: 100%
3. Nei pazienti aderenti alla terapia, la persistenza di attacchi o di infiammazione subclinica rappresenta un’indicazione ad aumentare la dose di colchicina entro l’intervallo raccomandato. La dose massima non deve superare i 2 mg/d nei bambini e i 3 mg/d negli adulti. LoE: 2; LoA: 100%
4. I pazienti aderenti alla terapia che non rispondono adeguatamente alla dose massima tollerata di colchicina devono essere presi in considerazione per ulteriori trattamenti; il più alto livello di evidenza è per i trattamenti che mirano all’IL-1. LoE: 1; LoA: 100%
5. Il coinvolgimento infiammatorio cronico dell’apparato muscolo-scheletrico della FMF può richiedere ulteriori trattamenti. LoE: 4; LoA: 95%
6. La risposta, la tossicità e l’aderenza alla terapia devono essere monitorate regolarmente, più spesso alla diagnosi e quando la malattia non è controllata. LoE: 5; LoA: 100%
7. Poiché il sovradosaggio di colchicina può essere fatale, è necessario valutare attentamente il sovradosaggio intenzionale o accidentale. LoE: 4; LoA: 95%
8. Nell’amiloidosi AA, il trattamento mira a ottenere un controllo completo e duraturo dell’infiammazione biochimica, misurata con SAA o equivalente (CRP). LoE: 3; LoA: 100%
9. Nei pazienti affetti da FMF che assumono biologici, le dosi devono essere ottimizzate; se si raggiunge la remissione, si può prendere in considerazione il tapering e l’interruzione. LoE: 1; LoA: 95%
10. La colchicina deve essere continuata durante il concepimento, la gravidanza e l’allattamento; l’amniocentesi non è attualmente raccomandata. LoE: 3; LoA: 95%
11. Durante un attacco caratteristico, si deve continuare a somministrare la dose abituale di colchicina e si raccomanda un trattamento sintomatico, come i FANS. LoE: 4; LoA: 95%
12. Per standardizzare l’assistenza ai pazienti e la ricerca, un set minimo di risultati dovrebbe includere misure dell’attività clinica della malattia (ad esempio, frequenza degli attacchi per 3 mesi, valutazione del medico), dell’esperienza del paziente (ad esempio, PROM e PREM) e dei marcatori biochimici (ad esempio, CRP, SAA). LoE: 5; LoA: 100%

Bibliografia
Ozen S, et al. EULAR/PReS endorsed recommendations for the management of familial Mediterranean fever (FMF): 2024 update. Ann Rheum Dis 2025;
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