Alessandro Biasibetti, oggi frate domenicano, era nel gruppetto di amici che 18 anni fa frequentava la villetta di Garlasco in cui avvenne l’omicidio di Chiara Poggi
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Ci mancava il frate, nel giallo di Garlasco. Come in ogni feuilleton che si rispetti, ad un certo punto entra in scena un personaggio, carico di molte aspettative. E anche qui arriva, nella nuova indagine aperta a distanza di 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, e indossa la tonaca da frate domenicano.
“GARLASCO RELOADED”, NUOVI PROTAGONISTI
L’avvio di un nuovo filone di indagini, a condanna quasi conclusa per l’unico accusato Alberto Stasi- ormai lo abbiamo capito- mette al centro delle attenzioni degli inquirenti non solo un nuovo indagato, Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, fratello delle vittima. Ci sono di mezzo anche le cugine Cappa – non indagate, ma finite sicuramente sotto il fuoco incrociato dei media, se non degli inquirenti stessi. E poi protagonisti involontari del “Garlasco reloaded” sono gli allora neo18enni che facevano parte della combriccola degli amici di Marco Poggi, fratello della vittima. Tra questi appunto Sempio e altri nomi entrati nel vortice tra indagini e media: Roberto Freddi, Mattia Capra e infine proprio Alessandro Matteo Biasibetti, oggi semplicemente Fra’ Alessandro. Proprio per la ‘svolta’ che in questi 18 anni ha avuto il suo personaggio, da ragazzino amante dei videogiochi all’ordinazione sacerdotale, da frate predicatore oltretutto, la sua figura attira molta curiosità da parte dei media.
DOVE ERA BIASIBETTI IL 13 AGOSTO 2007?
Ma qualche curiosità l’ha attirata anche in chi indaga e ha indagato in passato. Sulla morte di Chiara, Biasibetti è stato sentito nel 2008, da chi allora conduceva le indagini, per chiedergli delucidazioni sulla sua biciletta nera da donna. La sua posizione non ha destato più di tanto interesse: quando avvenne l’omicidio, Biasibetti infatti era fuori Garlasco, in vacanza con la sua famiglia, e fatalità, proprio in Trentino, dove si trovava il resto della famiglia Poggi. Insomma non poteva essere sulla scena del crimine. La vicenda però fa emergere anche come le rispettive famiglie fossero legate da un’amicizia così stretta da passare le vacanze insieme.
IL RUOLO CHIAVE NELL’INDAGINE DELL’EX FIDANZATINA
E anche l’amicizia dei due ragazzi, Marco e Alessandro, era davvero di lunga data: non li univano solo le vacanze in montagna, ma anche i tanti pomeriggi passati a giocare ai videogiochi e la compagnia di altri amici. Dulcis in fundo, all’epoca del delitto, l’attuale frate era un ragazzo come gli altri e aveva anche una fidanzatina: proprio lei è un altro personaggio salito al centro della ribalta mediatica, protagonista- in questo caso per lavoro- delle nuove indagini. Si tratta di Angela Taccia, allora 17 enne, oggi- guarda caso- avvocata dell’amico di gioventù Sempio, ora indagato per il delitto. Di fatto Garlasco era ed è tuttora rimasto un piccolo mondo.
A CACCIA DI DNA
Tornando al 2025: la nuova indagine riaperta dal procuratore Fabio Napoleone ha di nuovo coinvolto l’ex 18enne Alessandro, oggi 36enne e frate. Come spiega Dagospia: “Garlasco mejo di Twin Peak: sarà convocato per un campione biologico fra Alessandro Biasibetti, uno degli amici di Marco Poggi che ha frequentato la villetta in cui è stata uccisa Chiara”.
Il Corriere della Sera conferma poi che il mese prossimo Biasibetti sarà convocato per un tampone biologico: il suo Dna sarà tra quelli confrontati con le tracce biologiche analizzate nel maxi incidente probatorio richiesto dalla procura di Pavia che inizierà il prossimo 17 giugno. Ormai è chiaro a tutti che l’indagine Garlasco bis sarà fatta a colpi di perizie e camici bianchi, per dimostrare a chi appartenga l’impronta biologica il Dna più prossima al possibile assassino.
“IL BENE TENDE SEMPRE A COMUNICARSI”
Di sicuro, la firma biologica di Alessandro Biasibetti servirà non tanto per incastrarlo- visto che nel giorno dell’omicidio non poteva essere a Garlasco- ma per escludere tracce -già eliminate dalle precedenti indagini- su cui invece si stanno concentrando quelle attuali.
Però la figura di Fra’ Alessandro nel ‘giallo’ di Garlasco suscita sorpresa e aspettative: potrebbe essere lui un personaggio chiave, qualcuno che sa qualcosa più degli altri, proprio in virtù dei panni indossati da frate domenicano. I viaggi di fantasia insomma si sprecano, soprattutto se si seguono i suoi interventi pubblicati on line. In uno di questi, di qualche anno fa, pubblicato per il Servizio pastorale digitale, Frate Biasibetti compie una riflessione sulla vocazione che parte da una citazione di San Tommaso d’Aquino quanto mai azzeccata ad una crime story: ovvero “Il bene tende sempre a comunicarsi”. Che sia di buon auspicio?
(fonte foto di apertura: pagina web del Servizio pastorale digitale)
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)