Nel primo trimestre del 2025, Bayer ha annunciato il licenziamento di circa 2mila dipendenti, principalmente in posizioni manageriali, come parte di un più ampio piano di ristrutturazione
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Nel primo trimestre del 2025, Bayer ha annunciato il licenziamento di circa 2mila dipendenti, principalmente in posizioni manageriali, come parte di un più ampio piano di ristrutturazione iniziato nel luglio 2023. Sotto la guida dell’amministratore delegato Bill Anderson, il gruppo tedesco ha adottato un modello di gestione innovativo denominato “Dynamic Shared Ownership” (DSO) che mira a ridurre drasticamente i livelli gerarchici, favorendo team più autonomi e responsabili, con l’obiettivo di rendere l’azienda più agile e reattiva alle sfide del mercato globale.
Dal luglio 2023 e fino a gennaio 2025, circa 11mila dipendenti hanno lasciato l’azienda nell’ambito di questa iniziativa, con l’obiettivo di ottenere risparmi organizzativi per circa 0,5 miliardi di euro, e ulteriori 0,8 miliardi previsti nel 2025, per un totale di 2 miliardi di euro entro il 2026. In particolare, la maggior parte delle posizioni eliminate riguarda ruoli manageriali, con una riduzione significativa anche nel top management: la squadra esecutiva della divisione farmaceutica è passata da 14 a 8 membri nel giro di pochi mesi. Secondo Anderson, questa strategia permette di liberare risorse da reinvestire nelle aree a maggior impatto e di velocizzare i processi decisionali, affidando il 95% delle decisioni operative direttamente ai team di lavoro, senza la mediazione di livelli superiori
Performance economiche e portafoglio farmaceutico
Nonostante la profonda ristrutturazione interna, Bayer ha registrato nel primo trimestre 2025 risultati economici sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente, con ricavi pari a 13,74 miliardi di euro, in lieve calo dello 0,1%. La divisione farmaceutica si conferma il motore principale della crescita, con un incremento del 4,1% e ricavi per 4,55 miliardi di euro. Tra i prodotti di punta spiccano Kerendia (finerenone), indicato per la nefropatia cronica, che ha visto una crescita dell’87% su base annua, e Nubeqa (darolutamide), utilizzato nel trattamento del carcinoma prostatico, che ha segnato un aumento del 78%. Al contrario, il farmaco anticoagulante Xarelto (rivaroxaban) ha subito un calo del 31%, principalmente a causa della concorrenza dei generici in Giappone ed Europa.
Per quanto riguarda la pipeline farmaceutica, il lancio di Beyonttra (acoramidis) è in corso nell’UE e l’azienda sta preparando il lancio di elinzanetant nella seconda metà dell’anno.
Focus su farmaci innovativi
Bayer sta puntando su una pipeline di farmaci innovativi per compensare la perdita di ricavi derivante dalla scadenza dei brevetti di prodotti chiave come Xarelto.
Finerenone è un antagonista non steroideo del recettore dei mineralcorticoidi. Bloccando selettivamente il recettore, inibisce la trascrizione di geni pro-infiammatori e pro-fibrotici indotti dall’aldosterone, offrendo una protezione superiore rispetto agli antagonisti steroidei tradizionali, soprattutto a livello renale e cardiovascolare.
Darolutamide agisce come antagonista competitivo del recettore degli androgeni, impedendo la traslocazione nucleare del recettore e la trascrizione genica mediata dagli androgeni. Questo meccanismo ostacola la proliferazione delle cellule tumorali prostatiche, riducendo la progressione della malattia.
Prospettive economiche
Dal dicembre 2024, il titolo Bayer ha registrato un’impennata del 24,5%, ma rimane un investimento speculativo a causa di rischi significativi come l’elevato debito e le controversie legali in corso.
I risultati annuali del 2024 hanno mostrato un calo delle vendite del 2,2%, con un miglioramento significativo solo del free cash flow; i prodotti farmaceutici hanno registrato una leggera crescita, mentre le scienze delle colture e la salute dei consumatori sono diminuite.
Le prospettive di Bayer per il 2025 sono incerte, con una crescita potenziale delle vendite dell’1% nel migliore dei casi; il management rimane ottimista circa un’inversione di tendenza entro il 2027.
Nonostante i rischi, i rapporti P/E e P/FCF estremamente bassi di Bayer suggeriscono un elevato potenziale di rialzo, rendendo il titolo un “Buy” cautamente ottimista per gli investitori a lungo termine.
Le sfide globali: politiche sui prezzi e ruolo dell’Europa
Il contesto internazionale rappresenta un ulteriore elemento di complessità per Bayer e per l’intero settore farmaceutico europeo. L’introduzione negli Stati Uniti della politica “Most Favored Nations” da parte del presidente Donald Trump, che prevede l’ancoraggio dei prezzi dei farmaci americani ai livelli più bassi tra i paesi comparabili, solleva interrogativi sulle ripercussioni per i produttori europei. Secondo Anderson, questa misura potrebbe rappresentare un’opportunità per l’Europa di rivedere i propri meccanismi di finanziamento dell’innovazione, assicurando che ogni paese contribuisca equamente agli investimenti in ricerca e sviluppo. Il timore è che, in assenza di una distribuzione più bilanciata dei costi dell’innovazione, il peso ricada in modo sproporzionato su un solo mercato, compromettendo la sostenibilità del sistema.
L’industria farmaceutica europea, pur mantenendo un ruolo di primo piano nell’innovazione, si trova infatti a dover affrontare una crescente pressione regolatoria sui prezzi e una maggiore dipendenza da fornitori extraeuropei di materie prime. Le incertezze legate alle politiche commerciali statunitensi, unite alla minaccia di nuove barriere tariffarie, rischiano di ridurre la prevedibilità degli investimenti e di incentivare il trasferimento di attività di ricerca e produzione verso gli Stati Uniti. Tuttavia, l’Unione Europea sta cercando di rispondere con iniziative come la National Pharma Strategy tedesca e il sostegno a progetti di digitalizzazione e sostenibilità, nel tentativo di mantenere attrattivo il proprio ecosistema farmaceutico.
Prospettive future tra innovazione e sostenibilità
Il percorso di trasformazione intrapreso da Bayer riflette la necessità di adattarsi a un settore in rapida evoluzione, caratterizzato da una competizione globale sempre più intensa e da politiche sanitarie in continuo mutamento. L’adozione di modelli organizzativi più snelli e la focalizzazione sulle aree terapeutiche a maggiore valore aggiunto rappresentano scelte strategiche per garantire la competitività nel lungo periodo. Allo stesso tempo, la capacità di dialogare con i decisori politici e di promuovere una distribuzione più equa dei costi dell’innovazione sarà cruciale per sostenere lo sviluppo di nuove terapie e preservare l’accesso dei pazienti alle cure più avanzate.
Fonti:
Comunicato FEDAIISF Bayer ridurrà il personale per migliorare in modo sostenibile le prestazioni con una nuova organizzazione leggi
BioSpace. “Bayer’s Continued Restructuring Claims 2,000 Jobs and Thins Management Layers.” 13 maggio 2025. leggi
Powtech Technopharm. “Pharmaceutical industry facing challenges and opportunities in 2024.” 9 febbraio 2025. leggi