“La stravagante maniera. Palazzo Te e il genio di Giulio Romano” e Catania stasera su Rai Storia


“La stravagante maniera. Palazzo Te e il genio di Giulio Romano” per “Italia. Viaggio nella bellezza” e Catania per “Storia delle nostre città” stasera su Rai Storia

palazzo te

I cinquecento anni di Palazzo Te, straordinario capolavoro di Giulio Romano, ideato nel 1525 per Federico II Gonzaga: li celebra “La stravagante maniera. Palazzo Te e il genio di Giulio Romano” di Emanuele Colarossi con la regia di Antonio Carbone, in onda lunedì 26 maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza”. Palazzo Te è un’opera unica nel suo genere che da secoli affascina viaggiatori, studiosi e appassionati d’arte per la sua eccezionale forza espressiva e la sorprendente originalità.
Giulio Romano, allievo prediletto ed erede di Raffaello, giunge a Mantova nel 1524. Alla Corte dei Gonzaga svolge ruoli chiave: è architetto, pittore, impresario, urbanista e prefetto delle fabbriche cittadine. La sua visione, ispirata dalla Roma antica, trasforma profondamente l’immagine della città.

Dopo Palazzo Te, il genio di Giulio Romano si sprigiona in altri luoghi simbolici, dentro e fuori le mura cittadine: dai magnifici interventi eseguiti all’interno delle sale e dei cortili del complesso di Palazzo Ducale, fino alle ristrutturazioni del Duomo di Mantova e dell’Abbazia di San Benedetto in Polirone.

In poco più di vent’anni, il grande artista romano, tra i principali esponenti del Manierismo, riesce a ridisegnare il volto della città lombarda, lasciando un’impronta indelebile che ancora oggi stupisce ed emoziona.

A seguire, Catania, una delle perle del Mediterraneo, la città nera costruita con la scura pietra lavica dell’Etna, il vulcano che veglia sulla città da millenni. Una città raccontata da “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 26 maggio alle 22.10 su Rai Storia. La città venne fondata dai greci nel 729 a.C., e ha una storia intensa come pochi altri luoghi al mondo. In ogni angolo è possibile ammirare la ricca eredità culturale lasciata da greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi, angioini, aragonesi e spagnoli. La città oggi, ha un’impronta prevalentemente settecentesca, frutto della ricostruzione dopo il terremoto del 1693, ma mantiene intatti i tanti monumenti che hanno scandito la sua storia, dalla cattedrale di Sant’Agata al castello Ursino o la fontana dell’elefante.