Il Concilio di Nicea a “Spes” nella notte su Rai 3


Nicea, Turchia, 325 d.C.: circa trecento vescovi cristiani, convocati dall’imperatore Costantino, si riuniscono nel primo Concilio Ecumenico della storia ricordato da Spes

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Nicea, Turchia, 325 d.C.: circa trecento vescovi cristiani, convocati dall’imperatore Costantino, si riuniscono nel primo Concilio Ecumenico della storia, in cui discutono questioni fondamentali per la vita della Chiesa. È appunto il Concilio di Nicea, di cui proprio in questi giorni ricorrono i 1700 anni. A questo anniversario, è dedicata l’ottava puntata di “Spes”, il settimanale di Rai Vaticano e Rai Approfondimento con la conduzione di Incoronata Boccia e la partecipazione speciale di Stefano Ziantoni, in onda sabato 24 maggio alle 00.15 su Rai 3.
Ospite della puntata è madre Rebecca Nazzaro, direttrice dell’Ufficio per la Pastorale del Pellegrinaggio del Vicariato di Roma – Opera Romana Pellegrinaggi, che racconta l’importanza del pellegrinaggio, parola chiave di questo anno giubilare, e il senso di accompagnare i pellegrini nei luoghi dove la Cristianità affonda le sue radici, come Nicea.
In quei primi secoli del Cristianesimo, furono moltissimi i fedeli perseguitati e martirizzati. Stefano Ziantoni, accompagnato da don Giovanni Biallo, assistente spirituale dell’Opera Romana Pellegrinaggi, va agli albori di questo martirio visitando il Carcere Mamertino a Roma, dove vennero rinchiusi sia Pietro sia Paolo prima di essere martirizzati.
Obiettivo, inoltre, sulla storia del Concilio di Nicea: perché venne convocato? Chi vi partecipò? Quali decisioni vi furono prese? Ma anche, quale attualità ha oggi, a diciassette secoli di distanza?
A rispondere a quest’ultima domanda, nell’intervista di Antonello Sacchi, è monsignor Massimiliano Palinuro, Vicario Apostolico di Istanbul: “Il Concilio di Nicea – dice a Rai Vaticano – non fa altro che cercare di dare una risposta alla domanda ‘Chi è Gesù?’ e questa domanda continua ad essere attuale, continua ad imporsi ad ogni persona, in ogni luogo, in ogni tempo”. Dal Concilio di Nicea derivò anche l’adozione del “Credo”, ancora oggi recitato durante la messa. È la professione di una fede che ha attraversato i secoli e che, anche in una società laica come l’attuale, continua a chiamare a sé donne e uomini – come in Francia, dove durante l’ultima veglia di Pasqua sono stati battezzati quasi diciottomila catecumeni – o come in Italia, di cui parla don Matteo Dal Santo, responsabile del servizio Catecumenato della Diocesi di Milano nell’intervista rilasciata a Paola Coali.
E sempre in occasione dei 1700 anni del Concilio di Nicea, Rai Vaticano ha realizzato un’esclusiva intervista a Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli e “primus inter pares” della Chiesa Ortodossa: “Il Primo Concilio Ecumenico, tenutosi a Nicea nel 325, fu un evento molto importante nella storia del Cristianesimo – dice da Istanbul il Patriarca – Le eresie, fra cui quella di Ario, dividevano i credenti della nuova religione. L’imperatore Costantino volle unire i suoi cittadini attorno a un’unica fede”.