Delitto di Garlasco, l’avvocata Angela Taccia, che difende Sempio, ha ritirato la consulenza della Procura da cui è emersa la clamorosa novità dell’impronta
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“Vorrei precisare che è una consulenza della procura, quindi una consulenza di parte, non una perizia. Capiremo il da farsi“: lo dice l’avvocata Angela Taccia, legale insieme a Massimo Lovati di Andrea Sempio, che questa mattina è andata in Procura a Pavia a ritirare la consulenza depositata, quella che contiene la clamorosa novità dell’impronta attribuita a Sempio (sarebbe il suo palmo destro) sulla scena del crimine, una mano impressa nel sangue sulla parete lungo la scala su cui è stato trovato il cadavere di Chiara Poggi. L’avvocata Taccia è stata intervista ai microfoni di ‘Storie italiane’ su Rai Uno. E ha risposto brevemente anche su alcune altre novità emerse tra ieri e oggi.
LE PAROLE DI MARCO POGGI SULLA TAVERNA
A partire dal fatto che Marco Poggi, fratello della vittima, durante l’audizione di ieri avrebbe aggiustato il tiro (una volta saputo dell’impronta lungo le scale) e detto che Sempio frequentava forse anche la taverna della casa, dettaglio che non sarebbe uscito in precedenza. Secondo la legale, invece, non è così e non si è trattato di un elemento nuovo: “Aveva già dichiarato anche ai media che Sempio ha frequentato ogni locale di casa Poggi tranne la camera matrimoniale dei genitori”.
GLI STRANI APPUNTI DI SEMPIO
E i biglietti o appunti trovati nella spazzatura in cui Sempio avrebbe scritto di aver fatto “cose brutte che non si possono immaginare” o altri riferimenti (forse) al delitto? “A me non risultano- risponde l’avvocata Taccia- risultano dai media. Ricordo che il papà di Sempio per i media era morto un anno fa e invece è ancora vivo. Attenzione a quello che si legge“. Ma i biglietti esistono o no? “Bisogna vedere gli atti e poi con calma e lucidità lavorarci sopra”.
IL MALORE “NON RISULTA”
Il malore che Sempio avrebbe avuto durante un’audizione in Procura nel 2008? “Non ci risulta proprio“. Fu quando fornì quel famoso scontrino del parcheggio. Che poi, dice la legale, quello scontrino “non è un alibi. Hanno chiesto uno scontrino e lui lo ha fornito”. E aggiunge: “Se volete saperlo durante l’ultima perquisizione (quella di due settimane fa, ndr) in casa Sempio è stato ritrovato un altro scontrino, del marzo 2020. il collega Lovati, un po’ scherzando, perchè a questo punto non c’è più limite a niente, ha detto ‘Andremo a verificare se quel giorno lì c’è stato un altro omicidio’. La famiglia Sempio tiene tutto“. Ma il malore? “Ma assolutamente no, non risulta“. E Taccia ha da ridire anche sul presunto malore della madre di Sempio quando, sempre nel 2008, si parlava dello scontrino e le sarebbe stato nominato un vigile del fuoco suo amico, che forse lei avrebbe incontrato il 13 agosto. Dice l’avvocata Taccia: “La madre di Sempio era già stata male prima, con la crisi di panico, e non quando ha sentito il nome di quella persona. Io dentro non c’ero e non posso mettere la mano sul fuoco, ma è tutto videoregistrato. Non è vero che ha sentito quel nome ed è svenuta. Non è andata così”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)