Prurigo nodularis, nemolizumab riduce a lungo il prurito


Nei pazienti adulti e adolescenti con prurigo nodularis il trattamento con nemolizumab è stato ben tollerato e ha fornito un sollievo duraturo dal prurito

Nei pazienti con prurigo nodularis e dermatite atopica, l'anticorpo monoclonale sperimentale nemolizumab ogni 4 settimane si è dimostrato efficace

Nei pazienti adulti e adolescenti con prurigo nodularis il trattamento con nemolizumab è stato ben tollerato e ha fornito un sollievo duraturo dal prurito e una riduzione della gravità della malattia, migliorando anche la qualità della vita e riducendo il ricorso ai corticosteroidi topici per oltre 68 settimane, come evidenziato da uno studio giapponese pubblicato sul British Journal of Dermatology (BJD).

La prurigo nodularis è una condizione cutanea infiammatoria cronica che si manifesta come noduli cutanei intensamente pruriginosi, che portano a un ciclo prurito-grattamento difficile da trattare e a una compromissione significativa della qualità della vita. I pazienti soffrono di disturbi del sonno, disagio psicosociale e tassi elevati di disturbi dell’umore e di ansia comorbidi.

Nemolizumab è una terapia biologica che ha come bersaglio il recettore A dell’interleuchina (IL)-31, in fase di sviluppo per il trattamento di varie condizioni dermatologiche pruriginose, dal momento che sia la IL-31 che i suoi recettori sono stati implicati nei processi che determinano prurito, cheratinizzazione atipica, disfunzione della barriera cutanea e infiammazione. Somministrato per via sottocutanea nemolizumab è in grado di bloccare la segnalazione della citochina bersaglio, riducendo così le risposte infiammatorie da essa mediate e invertendo le manifestazioni cutanee anomale.

Nemolizumab sembra essere un nuovo promettente trattamento per la prurigo nodularis, in virtù di un effetto rapido e di una buona tollerabilità. I ​​dati dello studio di fase III OLYMPIA 2 condotto in Nord America, Europa e Corea del Sud hanno dimostrato che la monoterapia con nemolizumab ha ridotto significativamente il prurito e migliorato la gravità della malattia rispetto al placebo nel corso di 16 settimane di trattamento.

A oggi non vi sono dati dettagliati relativi all’efficacia e alla sicurezza dell’anticorpo monoclonale per il trattamento della prurigo nodularis per periodi prolungati (dai 12 mesi in avanti), un’informazione rilevante per via della natura cronica della malattia che può richiedere somministrazioni per lunghi periodi, hanno premesso gli autori.

Valutazione di efficacia e sicurezza di nemolizumab a lungo termine
Il presente studio di fase II/III, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo ha arruolato 226 pazienti asiatici di età ≥ 13 anni affetti da prurigo nodularis e con una risposta inadeguata al trattamento con corticosteroidi topici ad alta potenza e antistaminici orali. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale in rapporto 1:1:1 a ricevere nemolizumab 30 mg, 60 mg o placebo in aggiunta a corticosteroidi topici di media potenza ogni 4 settimane per 16 settimane, al termine delle quali i soggetti trattati con placebo sono stati riassegnati ai gruppi nemolizumab 30 o 60 mg per ulteriori 52 settimane.

Gli esiti includevano la Peak Pruritus Numerical Rating Scale (PP-NRS), la scala del prurito a 5 livelli, l’Investigator’s Global Assessment (IGA), il numero di noduli, l’Insomnia Severity Index (ISI), il Dermatology Life Quality Index (DLQI), l’uso di corticosteroidi topici e gli eventi avversi emergenti dal trattamento. All’inizio, tutti i pazienti avevano un punteggio PP-NRS ≥ 7 e un punteggio nella scala del prurito a 5 livelli ≥ 3.

Riduzione duratura del prurito e della gravità della malattia fino a 68 settimane
Entro la settimana 68, i punteggi PP-NRS sono diminuiti del 78,6% nel gruppo 30 mg e del 76,5% nel gruppo 60 mg rispetto al basale. I pazienti passati dal placebo al trattamento attivo hanno mostrato riduzioni rispettivamente del 78,4% e del 70,7% nei punteggi PP-NRS. Entro la settimana 68, il 45,9%-61,8% di tutti i gruppi di trattamento con nemolizumab aveva un punteggio PP-NRS <3 e il 40,5%-59,2% un punteggio della scala del prurito a 5 livelli ≤ 1.

Entro la settimana 68, il 70,1% dei pazienti nel gruppo 30 mg e il 69,7% del gruppo 60 mg hanno ottenuto un punteggio IGA ≤1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) e rispettivamente il 35,1% e il 40,8% hanno ottenuto la risoluzione completa della malattia (IGA=0). Il numero di noduli è diminuito dell’86,1%-95,9% rispetto al basale e i miglioramenti sono perdurati dopo l’interruzione del trattamento.

Tra i gruppi, il 55,6%-63,3% dei pazienti ha riportato un miglioramento significativo del sonno (in base ai punteggi ISI) e il 73,5%-91,4% un miglioramento della qualità della vita (in base ai punteggi DLQI). I soggetti trattati con nemolizumab hanno ridotto il ricorso ai corticosteroidi topici di almeno il 50% e il 9,1%-16,2% ne ha interrotto completamente l’uso. Oltre il 90% dei partecipanti ha manifestato eventi avversi lievi o moderati emersi durante il trattamento, principalmente condizioni cutanee come eczema ed eritema.

«I dati di efficacia e sicurezza a lungo termine di questo studio di fase II/III su pazienti con prurigo nodularis e prurito da moderato a grave confermano che il trattamento con nemolizumab comporta miglioramenti continui e duraturi nel prurito, nella gravità della malattia e nella qualità della vita, consentendo al contempo riduzioni nell’uso di corticosteroidi topici» hanno concluso gli autori.

Referenze

Yokozeki H et al. Long-term (68 weeks) administration of nemolizumab and topical corticosteroids for prurigo nodularis in patients aged ≥13 years: efficacy and safety data from a phase II/III study. Br J Dermatol. 2025 Mar 21:ljaf045. 

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