Carcinoma polmonare a piccole cellule: sì del Chmp a tislelizumab


Carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso: arriva il via libera del Chmp dell’EMA a tislelizumab

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Il carcinoma polmonare rappresenta una delle principali cause di morte per cancro a livello globale. Tra le sue varianti, il carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) costituisce circa il 15% di tutti i tumori polmonari e si distingue per un’elevata aggressività. Circa il 70% dei pazienti riceve la diagnosi in stadio esteso (ES-SCLC), una condizione caratterizzata dalla diffusione del tumore oltre il polmone o in aree non trattabili con la sola radioterapia. La prognosi per questi pazienti è generalmente sfavorevole, con una sopravvivenza mediana compresa tra 8 e 13 mesi e un tasso di sopravvivenza a due anni inferiore al 5%.

Alla luce di queste evidenze, la comunità scientifica è costantemente alla ricerca di nuove strategie terapeutiche in grado di migliorare gli esiti clinici dei pazienti affetti da ES-SCLC. In questo contesto, l’anticorpo monoclonale tislelizumab ha recentemente ricevuto un parere positivo dal Comitato per i Medicinali per Uso Umano (Chmp) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema), sulla base dei risultati dello studio RATIONALE-312.

Meccanismo d’azione di tislelizumab
Tislelizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato di tipo IgG4 diretto contro il recettore PD-1 (programmed cell death protein 1). Questo recettore gioca un ruolo cruciale nei meccanismi di evasione immunitaria delle cellule tumorali, inibendo l’attività dei linfociti T e permettendo al tumore di proliferare indisturbato. Bloccando l’interazione tra PD-1 e i suoi ligandi, tislelizumab ripristina l’attività del sistema immunitario, favorendo il riconoscimento e la distruzione delle cellule neoplastiche.

Un aspetto distintivo di tislelizumab è la sua progettazione per minimizzare il legame con i recettori Fc-gamma presenti sui macrofagi, riducendo potenzialmente il rischio di effetti collaterali immunomediati. Questo meccanismo d’azione ha reso tislelizumab una molecola promettente in diversi contesti oncologici, con studi in corso su numerosi tipi di tumori solidi.

Risultati dello studio RATIONALE-312
Lo studio RATIONALE-312 è un trial clinico di fase 3, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, volto a valutare l’efficacia e la sicurezza di tislelizumab in combinazione con chemioterapia a base di platino ed etoposide come trattamento di prima linea per l’ES-SCLC.

In questo studio, 457 pazienti sono stati suddivisi in due gruppi: il primo ha ricevuto tislelizumab in combinazione con la chemioterapia, mentre il secondo ha ricevuto un placebo associato alla stessa terapia di base. I risultati hanno dimostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza globale nei pazienti trattati con tislelizumab, con una mediana di 15,5 mesi rispetto ai 13,5 mesi del gruppo di controllo. Questo si è tradotto in una riduzione del 25% del rischio di morte (HR 0,75; IC 95%: 0,61–0,93; p = 0,0040).

Il profilo di sicurezza del farmaco è risultato generalmente ben tollerato, senza l’emergere di nuovi segnali di allarme. Tra gli eventi avversi di grado 3 o 4 più comuni sono stati riportati neutropenia, anemia, trombocitopenia, alterazioni elettrolitiche (iponatriemia e ipokaliemia), affaticamento, polmonite, linfopenia, rash cutaneo, riduzione dell’appetito e alterazioni degli enzimi epatici (aumento di AST e ALT).

Prospettive future
L’opinione positiva del Chmp rappresenta un passo indispensabile verso l’ampliamento delle opzioni terapeutiche per i pazienti con ES-SCLC. Se approvato dalla Commissione Europea, il farmaco diventerà una nuova opzione di trattamento di prima linea per questa popolazione di pazienti.

BeiGene, l’azienda produttrice del farmaco, sta attualmente esplorando ulteriori indicazioni per tislelizumab in diversi tipi di tumori solidi, con l’obiettivo di offrire ai pazienti oncologici terapie sempre più efficaci e personalizzate.