Semaglutide risulta efficace anche in chi non ha la glicemia elevata, ma ha problemi cardiovascolari e obesità, Lo dimostra l’analisi dello studio SCORE
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Semaglutide risulta efficace anche in chi non ha la glicemia elevata, ma ha problemi cardiovascolari e obesità, Lo dimostra l’analisi dello studio SCORE che ha fornito nuove conferme sull’efficacia cardiovascolare di semaglutide 2.4 mg. per via iniettiva seguiti in media per circa 7 mesi in un contesto di pratica clinica reale. Questo studio retrospettivo osservazionale ha valutato l’associazione tra l’uso del farmaco e il rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) in pazienti con obesità o sovrappeso e patologie cardiovascolari (CVD) accertate.
I risultati, presentati durante l’American College of Cardiology Annual Scientific Session, si aggiungono alle evidenze già emerse dal trial SELECT, confermando il ruolo di semaglutide nella prevenzione cardiovascolare.
I risultati dello studio SCORE
L’analisi SCORE ha incluso 27.963 pazienti, suddivisi in due gruppi: 9.321 soggetti trattati con semaglutide 2.4 mg e 18.642 non utilizzatori. I risultati hanno mostrato una riduzione del 57% del rischio di MACE-3 (infarto miocardico, ictus o morte per qualsiasi causa) nei pazienti trattati rispetto ai non utilizzatori (HR: 0,43; IC 95%: 0,31-0,61; p < 0,001). L’incidenza di eventi MACE-3 è risultata dello 0,45% nel gruppo semaglutide e dello 0,94% nel gruppo di controllo.
Analogamente, il rischio di MACE-5 (che include anche ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e rivascolarizzazione coronarica) si è ridotto del 45% (HR: 0,55; IC 95%: 0,43-0,70; p < 0,001), con un’incidenza rispettivamente dello 0,94% nei pazienti trattati e dell’1,54% nei non utilizzatori.
I benefici del trattamento si sono dimostrati coerenti su diversi endpoint cardiovascolari, inclusa una riduzione significativa del rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca, mortalità cardiovascolare e mortalità per tutte le cause. Tuttavia, gli autori dello studio sottolineano che, trattandosi di un’analisi osservazionale retrospettiva, non è possibile stabilire un nesso causale diretto tra il trattamento con semaglutide e la riduzione del rischio cardiovascolare.
Commento del presidente della Società Italiana di Cardiologia
“Questi dati confermano l’efficacia di semaglutide nella protezione cardiovascolare in pazienti ad alto rischio – afferma il prof Perrone Filardi. – Grazie al suo meccanismo d’azione unico, che consente il controllo della glicemia ma anche una riduzione consistente del peso corporeo, questo farmaco è una valida opzione per tutte le persone ad alto rischio cardiovascolare indipendentemente dalla presenza del diabete e/o dell’obesità. Semaglutide inoltre protegge cuore e vasi a prescindere dalla formulazione scelta, perché è efficace sia per via iniettiva sia per via orale, e in gruppi diversi di pazienti che sono accomunati da un alto rischio cardiovascolare e dalla presenza di una delle indicazioni per l’utilizzo del farmaco, che sia la glicemia alta o il peso in eccesso”.
Prospettive cliniche
Semaglutide è un agonista del recettore del GLP-1 (glucagon-like peptide-1), un ormone incretinico coinvolto nella regolazione della glicemia e del metabolismo energetico. Oltre a favorire la secrezione di insulina in risposta al glucosio, semaglutide rallenta lo svuotamento gastrico e riduce l’appetito, promuovendo la perdita di peso. Questi effetti possono contribuire indirettamente alla riduzione del rischio cardiovascolare nei pazienti con obesità e CVD accertata.
Nonostante i risultati incoraggianti, lo studio SCORE presenta alcune limitazioni. La durata media del follow-up è stata relativamente breve (7,1 mesi per i pazienti trattati e 6,4 mesi per i non utilizzatori), limitando la valutazione degli effetti a lungo termine. Inoltre, il disegno retrospettivo basato su dati amministrativi e clinici potrebbe aver escluso alcune popolazioni di pazienti, riducendo la generalizzabilità dei risultati.
Le evidenze emergenti da SCORE e SELECT suggeriscono che semaglutide rappresenta un’opzione terapeutica importante nella prevenzione cardiovascolare nei pazienti con obesità o sovrappeso e CVD.
Bibliografia
SCORE Study: “SCORE analysis of semaglutide 2.4 mg demonstrated reduction in cardiovascular events in a real-world setting.” American College of Cardiology Annual Scientific Session 2025.
SELECT Trial: “Semaglutide and Cardiovascular Outcomes in Obesity”. New England Journal of Medicine, 2023; 389(10): 925-935. DOI: 10.1056/NEJMoa2206030.
Zhao Z, et al. Lower Risk of MACE and All-Cause Death in Patients Initiated on Semaglutide 2.4 mg in Routine Clinical Care: Results from the SCORE Study (Semaglutide Effects on Cardiovascular Outcomes in People with Overweight or Obesity in the Real World). Moderated poster presentation presented at the American College of Cardiology Scientific Session & Expo 2025; 29-31 March 2025; McCormick Place Convention Center, Chicago, US. Presentation 947-13