Tavapadon ha dimostrato un’efficacia significativa nel migliorare i sintomi motori e la qualità della vita dei pazienti con Parkinson precoce
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L’agonista selettivo della dopamina D1/D5 tavapadon ha raggiunto gli obiettivi primari nei trial di fase III TEMPO-1 e TEMPO-2, i cui risultati sono stati esposti a San Diego durante il meeting annuale dell’American Academy of Neurology (AAN), dimostrando un’efficacia significativa nel migliorare i sintomi motori e la qualità della vita dei pazienti con Parkinson precoce.
I partecipanti trattati con tavapadon hanno registrato una riduzione marcata nei punteggi combinati delle parti II e III della Movement Disorder Society-Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (MDS-UPDRS) rispetto al gruppo placebo, confermando il potenziale di questo farmaco come terapia innovativa.
Sintomi valutati tramite la scala MDS-UPDRS
Il Parkinson è caratterizzato da un progressivo deterioramento delle funzioni motorie e quotidiane a causa della degenerazione neuronale. La scala MDS-UPDRS, utilizzata per valutare la gravità dei sintomi, attribuisce punteggi più elevati ai quadri clinici più compromessi.
I dati dei trial mostrano che tavapadon, somministrato in monoterapia, ha portato a una riduzione del punteggio complessivo già entro le prime 26 settimane di trattamento.
La parte II del MDS-UPDRS misura le attività della vita quotidiana. La Parte III valuta i sintomi motori tra cui tremori, rigidità, bradicinesia e instabilità posturale.
La variazione rispetto al basale nei punteggi combinati MDS-UPDRS parte II e III alla settimana 26 era l’endpoint primario. La variazione dei punteggi MDS-UPDRS parte II è stata un endpoint secondario chiave.
Nel TEMPO-1, i pazienti trattati con dosi fisse di tavapadon (5 mg e 15 mg) hanno ottenuto un miglioramento medio dei punteggi combinati di parte II e III di -11,5 punti (95% CI -13,8 a -9,2, P<0,0001) con 5 mg e di -12,1 punti (95% CI -14,4 a -9,8, P<0,0001) con 15 mg rispetto al placebo, ha detto Rajesh Pahwa, dell’University of Kansas Medical Center di Kansas City.
Nel TEMPO-2, che prevedeva una titolazione flessibile da 5 a 15 mg fino alla dose massima tollerata, la differenza media dei punteggi combinati di parte II e III rispetto al placebo è stata di -9,1 punti (95% CI -11,7 a -6,5, P<0,0001), ha riferito Hubert Fernandez, della Cleveland Clinic.
Effetti su attività quotidiane e sintomi motori
I risultati hanno evidenziato miglioramenti non solo nella sintomatologia motoria (rigidità, tremori, bradicinesia, instabilità posturale), ma anche nella capacità di svolgere attività quotidiane. La riduzione dei punteggi della parte II della MDS-UPDRS, che misura l’impatto della malattia sulla vita di tutti i giorni, è stata un importante outcome secondario.
Entrambi gli studi hanno raggiunto l’esito secondario del cambiamento nei punteggi MDS-UPDRS parte II.
Nello studio TEMPO-1, tavapadon ha ottenuto punteggi migliori nella parte II rispetto al placebo sia alla dose di 5 mg (differenza media -2,5 punti, P<0,0001) che alla dose di 15 mg (differenza media -2,6 punti, P<0,0001).
Nello studio TEMPO-2, il punteggio della parte II è risultato migliore con tavapadon dosato in modo flessibile rispetto al placebo (differenza media -1,5 punti, P=0,0007).
Positivo profilo di sicurezza e tollerabilità
Il profilo di sicurezza del farmaco si è dimostrato coerente con quello osservato nei precedenti trial su tavapadon.
Gli eventi avversi più comuni riportati dai partecipanti sono stati nausea, cefalea e vertigini, che hanno rappresentato anche le principali cause di interruzione del trattamento.
Nel TEMPO-1, il 6,2% dei pazienti trattati con 15 mg ha manifestato allucinazioni, mentre nel TEMPO-2 il fenomeno si è presentato nel 4% dei casi trattati. Un decesso è stato registrato nel gruppo da 5 mg dello studio TEMPO-1, ma la causa non è stata identificata.
Un elemento di rilievo è stata la bassa incidenza di effetti collaterali legati ai recettori D2/D3, noti per causare reazioni avverse idiosincratiche come sonnolenza e disturbi del controllo degli impulsi.
Secondo i ricercatori, la frequenza di questi eventi nel gruppo tavapadon non si è discostata significativamente dal placebo, suggerendo una migliore tollerabilità rispetto agli agonisti dopaminergici tradizionali.
Prospettive future e sviluppi della ricerca
I risultati dei trial TEMPO-1 e TEMPO-2 confermano l’efficacia e la sicurezza di tavapadon nella fase iniziale del Parkinson, aprendo la strada a possibili futuri impieghi.
Inoltre, è stato recentemente completato lo studio TEMPO-3, che ha valutato l’uso del farmaco in terapia aggiuntiva insieme alla levodopa.
È attualmente in corso il TEMPO-4, un trial in aperto progettato per indagare gli effetti a lungo termine del trattamento con tavapadon.
Bibliografia
Pahwa R. Efficacy and safety of fixed-dose tavapadon, an oral, once-daily, selective D1/D5 dopamine agonist for the treatment of early Parkinson’s disease. AAN 2025. San Diego.
Fernandez HH. Efficacy and safety of flexible-dose tavapadon, an oral, once-daily, selective D1/D5 dopamine agonist for the treatment of early Parkinson’s disease. AAN 2025. San Diego.