La Fda ha approvato fitusiran, un trattamento profilattico destinato a ridurre o prevenire gli episodi emorragici nei pazienti affetti da emofilia A e B
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La Fda ha approvato fitusiran, un trattamento profilattico destinato a ridurre o prevenire gli episodi emorragici nei pazienti affetti da emofilia A e B, indipendentemente dalla presenza di inibitori del fattore VIII o IX.
Qfitlia viene somministrato per via sottocutanea a partire da una volta ogni due mesi. La dose e la frequenza delle iniezioni vengono regolate utilizzando il test diagnostico compagno Innovance Antithrombin, approvato dalla Fda. Il farmaco non richiede refrigerazione.
Sviluppato in collaborazione da Sanofi e Alnylam Pharmaceuticals, il farmaco rappresenta un’importante innovazione nel panorama terapeutico di questa rara malattia emorragica. Rispetto ai trattamenti attualmente disponibili, fitusiran si distingue per un regime di somministrazione molto meno frequente e un meccanismo d’azione innovativo, basato sull’RNA interference (siRNA).
Secondo Tanya Wroblewski, vicedirettore della Division of Non-Malignant Hematology presso il Center for Drug Evaluation and Research della Fda, questa approvazione segna un progresso significativo per i pazienti emofilici, offrendo un’opzione terapeutica più semplice e meno invasiva rispetto alle tradizionali infusioni di fattori della coagulazione.
Meccanismo d’azione e risultati clinici
Fitusiran è una terapia che sfrutta la tecnologia della RNA interference (siRNA) e che agisce riducendo i livelli di antitrombina, una proteina che inibisce la generazione di trombina. La riduzione di antitrombina consente di ripristinare un equilibrio emostatico nei pazienti con emofilia, promuovendo la coagulazione senza dover integrare direttamente i fattori della coagulazione mancanti.
L’efficacia e la sicurezza di fitusiran sono state valutate in due studi clinici multicentrici, randomizzati, che hanno arruolato un totale di 177 pazienti maschi, adulti e pediatrici, affetti da emofilia A o emofilia B.
In uno studio, i partecipanti presentavano anticorpi inibitori del FVIII o del FIX e avevano ricevuto in precedenza un trattamento su richiesta con farmaci noti come “agenti bypassanti” per il sanguinamento.
Nel secondo studio, i partecipanti non avevano anticorpi inibitori del FVIII o del FIX e avevano ricevuto in precedenza un trattamento su richiesta con concentrati di fattori della coagulazione.
Nei due studi randomizzati, i partecipanti hanno ricevuto una dose fissa di fitusiran al mese oppure il loro abituale trattamento a richiesta (agenti bypassanti o concentrati di fattori della coagulazione) secondo necessità per nove mesi. La dose fissa del farmaco non è approvata perché ha portato a una coagulazione eccessiva in alcuni pazienti.
I partecipanti hanno quindi partecipato a uno studio di estensione a lungo termine in cui hanno ricevuto una dose regolabile di fitusiran basata su misurazioni periodiche dell’attività dell’antitrombina. Questo regime di dosaggio basato sull’antitrombina è quello approvato. L’efficacia di fitusiran con il regime di dosaggio basato sull’antitrombina è stata stabilita confrontando i pazienti che hanno assunto questo regime di dosaggio di fitusiran durante lo studio di estensione a lungo termine con i dati di controllo su richiesta dei due studi clinici randomizzati.
La misura primaria dell’efficacia di fitusiran era il tasso di sanguinamento annualizzato stimato delle emorragie trattate.
Nei partecipanti con inibitori che hanno ricevuto il regime di dosaggio basato sull’antitrombina di fitusiran, si è registrata una riduzione del 73% del tasso di sanguinamento annualizzato stimato rispetto a coloro che hanno ricevuto un trattamento on-demand con agenti bypassanti.
Nei partecipanti senza inibitori che hanno ricevuto il regime di dosaggio di fitusiran basato sull’antitrombina, si è registrata una riduzione del 71% del tasso di sanguinamento annualizzato stimato rispetto a coloro che hanno ricevuto un trattamento su richiesta con concentrati di fattori di coagulazione.
Sicurezza e precauzioni d’uso
Nonostante la sua efficacia, fitusiran presenta alcune avvertenze di sicurezza. L’Fda ha incluso nel foglietto illustrativo un boxed warning per il rischio di eventi trombotici e malattie della colecisti, con alcuni pazienti che hanno necessitato di colecistectomia. Inoltre, è stata segnalata una possibile epatotossicità, motivo per cui è richiesto un monitoraggio mensile dei test epatici per almeno sei mesi dall’inizio del trattamento o da ogni aumento della dose.
Il regime di dosaggio inizialmente studiato, basato su una somministrazione fissa, non è stato approvato a causa di un eccessivo rischio di coagulazione. L’attuale posologia approvata prevede un aggiustamento delle dosi in base ai livelli di antitrombina misurati periodicamente.
Implicazioni economiche e prospettive future
Sanofi ha annunciato che il costo annuale medio di Qfitlia si aggirerà intorno ai $642mila, ma si prevede che il prezzo effettivo sarà inferiore grazie a sconti, rimborsi e programmi di assistenza ai pazienti. L’azienda ha dichiarato di essere impegnata a garantire un accesso equo al farmaco, offrendo un programma di copertura temporanea per i nuovi pazienti e assistenza finanziaria per ridurre i costi a carico dei pazienti stessi.
Nonostante l’entusiasmo per l’innovazione rappresentata da fitusiran, la comunità emofilica potrebbe mostrare una certa cautela nell’adottare nuove terapie, come dimostrato dalle difficoltà di mercato riscontrate dalle terapie geniche per l’emofilia. Tuttavia, grazie alla sua efficacia e al suo regime di somministrazione semplificato, fitusiran ha il potenziale per diventare un pilastro del trattamento profilattico dell’emofilia nei prossimi anni.