Gli adulti con sovrappeso o obesità associata a prediabete hanno mantenuto la maggior parte del peso perso con il trattamento con tirzepatide per oltre 3 anni
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Gli adulti con sovrappeso o obesità associata a prediabete hanno mantenuto la maggior parte del peso perso con il trattamento con tirzepatide per oltre 3 anni, come mostrato da due abstract che saranno presentati allo European Congress on Obesity (ECO) che si terrà a Malaga, in Spagna, il prossimo 11-14 maggio.
Lo studio triennale SURMOUNT-1 ha valutato l’efficacia di tirzepatide sulla riduzione del peso corporeo e della glicemia nei partecipanti adulti con prediabete. Tra coloro che hanno perso almeno il 5% del peso, fino al 96% è tornato a uno stato normoglicemico dopo 176 settimane rispetto all’83% dei soggetti trattati con placebo.
In una analisi post hoc dello studio, i ricercatori hanno rilevato che la gran parte degli adulti con prediabete ha recuperato meno del 5% del peso perso dopo aver raggiunto il peso minimo durante la sperimentazione. Una seconda analisi ha inoltre presentato i dati sui percorsi di perdita di peso con tirzepatide che potrebbero contribuire a orientare la pratica clinica, aiutando i medici a comprendere, in una fase precoce del trattamento, quale sarà il peso finale ragionevolmente raggiungibile e quali pazienti potrebbero necessitare di un intervento più intensivo.
Gran parte del peso perso è stato mantenuto a lungo termine
Nella prima analisi post hoc sono stati valutati i risultati di 690 partecipanti a SURMOUNT-1 che hanno perso almeno il 5% del loro peso (età media 49 anni, BMI basale medio 38,6 kg/m²). Il recupero del peso è stato valutato dal punto di nadir della perdita di peso fino a 176 settimane.
Il gruppo di studio ha raggiunto una perdita di peso media al nadir del 23,1% in un temo medio di 22 mesi. Mediamente, a 176 settimane, i partecipanti hanno perso il 19,4% del peso e ne hanno recuperato il 3,7%.
Tra gli adulti trattati con 5 mg di tirzepatide, il 73% ha recuperato meno del 5% del peso dopo aver raggiunto il nadir, il 19% tra il 5% e il 10% e l’8% almeno il 10%. Tra quanti hanno assunto 10 mg di tirzepatide, il 65% ha recuperato meno del 5% del peso, il 26% tra il 5% e il 10% e il 9% almeno il 10%. Tra i soggetti sottoposti a 15 mg di tirzepatide, il 73% ha ripreso meno del 5% del peso, il 20% tra il 5% e il 10% e il 7% almeno il 10%.
«Il fatto che alcune persone abbiano riguadagnato parte del peso perso nonostante la terapia farmacologica dimostra come i meccanismi che regolano il peso cerchino costantemente di indurre le persone a recuperare il peso perso» ha commentato Louis Aronne, professore di Ricerca Metabolica Sanford I. Weill presso la Weill Cornell Medicine di New York e autore principale dell’analisi post hoc.
Aronne ha affermato che i risultati non sono stati una sorpresa, dal momento che l’analisi primaria dello studio SURMOUNT-1 ha dimostrato che perdere almeno il 5% del peso corporeo con tirzepatide ha prevenuto lo sviluppo del diabete di tipo 2 nella maggior parte dei partecipanti. Ha aggiunto che sono in corso ulteriori studi a lungo termine che potrebbero rivelare ulteriori benefici in futuro. «È possibile mantenere la maggior parte della perdita di peso per almeno 3 anni utilizzando i nuovi farmaci altamente efficaci contro l’obesità, con un conseguente miglioramento dello stato di salute generale».
I pazienti mostrano percorsi diversi di perdita di peso
Nella seconda analisi post hoc sono stati valutati i dati di 700 partecipanti a SURMOUNT-1, suddivisi in tre gruppi di traiettoria di perdita di peso in base alla percentuale di variazione del peso e al tempo impiegato per raggiungere un calo ponderale del 20%. I pazienti che hanno mostrato una variazione del peso inferiore al 5% in un periodo di 3 mesi dopo la perdita di peso iniziale sono stati considerati aver raggiunto il plateau ponderale.
I 248 adulti inseriti nel primo gruppo, con una perdita di peso iniziale costante e un plateau ponderale iniziale, hanno mostrato la perdita di peso media più bassa, pari al 9,2% dopo 176 settimane. I 226 pazienti inseriti nel secondo gruppo, con una perdita di peso iniziale più rapida e un plateau ponderale successivo rispetto al gruppo 1, hanno ottenuto una perdita di peso media del 20,2% a 176 settimane. Nei restanti 226 partecipanti inseriti nel gruppo 3, con una perdita di peso più rapida e un plateau ponderale successivo rispetto agli altri due gruppi, la perdita di peso media è stata la più elevata, pari al 30,8%.
«Non abbiamo ancora pienamente compreso i meccanismi alla base di questi diversi percorsi di perdita di peso» ha fatto presente Luca Busetto, professore di nutrizione presso il dipartimento di medicina dell’Università di Padovae e autore principale dell’analisi post hoc. «A prima vista, donne e pazienti senza complicanze legate all’obesità sembrano ottenere i risultati migliori».
Alla fine dello studio, il terzo gruppo ha fatto registrare una percentuale inferiore di pazienti che hanno raggiunto il plateau del peso corporeo (81,4%) rispetto al gruppo uno (87,1%) e al gruppo due (87,6%). A 24 settimane, il 74,5% del gruppo uno, il 48% del gruppo due e il 17,4% del gruppo tre ha raggiunto il plateau del peso corporeo. Tra i pazienti del gruppo tre, l’82,7% ha raggiunto il plateau del peso a 36 o 48 settimane.
Busetto ha affermato che studi futuri dovrebbero approfondire i meccanismi alla base dei diversi percorsi di perdita di peso.
Referenze
Busetto L et al. Abstract 105. To be presented at: European Congress on Obesity, May 11-14, 2025; Malaga, Spain.
Aronne LJ et al. Abstract 46. To be presented at: European Congress on Obesity, May 11-14, 2025; Malaga, Spain.