“Tutti fuori”: Monsignor Ravelli con la formula di rito “ha chiuso” i cardinali elettori nella Cappella Sistina per il conclave. Al via la prima votazione per eleggere il nuovo Papa
![]()
Al via nella Cappella sistina il conclave, dopo il giuramento dei cardinali e dopo l’”extra omnes”, la formula con la quale è ordinato a tutti i non aventi diritto di lasciare la Cappella sistina. A pronunciare queste due parole, in latino, traducibili in italiano come “fuori tutti”, è stato monsignor Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie.
Con il giuramento i cardinali si sono impegnati invece a rispettare le prescrizioni della costituzione apostolica “Universi dominici gregis”. Questo documento stabilisce tra l’altro un regime di assoluta segretezza riguardo al conclave, per tutti coloro che sono coinvolti, e si applica a ogni aspetto dell’elezione del nuovo papa, dalla votazione alle discussioni preliminari.
“Promettiamo di osservare con la massima fedeltà il segreto di tutto ciò che riguarda l’elezione del Sommo romano pontefice” recita la formula di giuramento. L’impegno, si sottolinea, nel rispetto della costituzione apostolica, riguarda “tutto ciò che concerne direttamente o indirettamente lo scrutinio”. Il segreto, hanno sottolineato i cardinali giurando, non potrà essere violato “né durante né dopo” l’elezione, a meno che non sia concessa una esplicita autorizzazione dallo stesso pontefice.
Dopo l’”extra omnes” è prevista la chiusura della Cappella sistina, affidata al cardinale di più giovane creazione, l’indiano George Jacob Koovakad.
Qui è possibile seguire la diretta video:
LE VOTAZIONI E LE FUMATE
Per l’elezione del Papa serve la maggioranza dei due terzi (quindi servono almeno 89 voti, essendo 133 i votanti) e ci sono quattro votazioni al giorno (due al mattino e due al pomeriggio) e due fumate nell’arco della giornata, una intorno alle 12 (10.30 se dovesse essere bianca perchè i cardinali hanno raggiunto un accordo con la prima votazione della mattina) e una verso le 19 (17.30 se dovesse essere bianca già nella prima votazione del pomeriggio). Quella di questa sera, quindi, attesa intorno alle 19, sarà la prima fumata del Conclave 2025: ce ne sarà soltanto una, visto che i lavori partono nel pomeriggio.
Nella caldaia della Cappella Sistina vengono bruciate le schede dei due scrutini precedenti, e grazie a sostanze chimiche si può decidere il colore della fumata, che dà indicazioni al mondo sui lavori in corso. La fumata è nera in caso non si sia raggiunto il quorum, bianca in caso positivo. Una fumata bianca già questa sera? È pressochè impossibile. Ma Papa Francesco potrebbe fare il ‘miracolo’. Un altro, dopo quello di aver messo uno di fronte all’altro, a distanza ravvicinatissima, Donald Trump e Volodymyr Zelensky a parlare di pace poco prima che iniziasse il suo funerale.
LEGGI ANCHE: Tutto pronto per il Conclave: i 133 cardinali elettori sono a Roma
COME FUNZIONANO LE VOTAZIONI
Sono quattro le votazioni: due al mattino e due al pomeriggio. Ogni scrutinio è composto da tre fasi. Nella prima si eleggono tre scrutatori, revisori e tre incaricati di raccogliere i voti dei cardinali impossibilitati per malattia. Su scheda è scritta la frase in latino “Eligo in Summum Ponteficem”, “Eleggo il Sommo Pontefice”, sotto cui ogni cardinale scrive il nome del suo candidato. Poi avviene il conteggio e la lettura del nome.
COME INIZIA IL CONCLAVE
Il conclave comincia quando il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, pronuncerà la fatidica frase “Extra Omnes”, ovvero “Fuori tutti”, e così si dà il via alle fasi di voto. I cardinali, a quel punto, restano soli davanti l’affresco del Giudizio Universale di Michelangelo Buonarroti e pronunciano due giuramenti: con il primo si impegnano a rispettare i vincoli della Costituzione, a ricoprire con fedeltà l’incarico di Papa qualora fossero eletti e a tenere il segreto su quello che avviene all’interno della Cappella Sistina. Il secondo è sui quattro Vangeli di Marco, Matteo, Luca e Giovanni: si chiede a Dio l’aiuto per adempiere al meglio il proprio compito. Poi si comincia a votare.
I POSSIBILI SUCCESSORI
In questi giorni, sono tanti già i nomi dei possibili successori di Papa Francesco che i media e i vaticanisti hanno ripetuto più volte: tra gli italiani ci sono Matteo Zuppi (presidente della Conferenza Episcopale Italiana), Pierbattista Pizzaballa (patriarca di Gerusalemme dei Latini) e Pietro Parolin (Segretario di Stato della Santa Sede), fino a oggi dato da tutti come ‘favorito’ e successore naturale di Papa Bergoglio.
Tra i ‘papabili’ anche il filippino Luis Antonio Tagle e il francese Jean-Marc Aveline. E anche Fridolin Ambongo Besungu, cardinale e arcivescovo della Repubblica Democratica del Congo, Peter Erdo di Budapest, Anders Arborelius, svedese, lo statunitense Joseph Tobin e lo spagnolo Juan José Omella. “Chi entra Papa, esce cardinale” si dice tradizionalmente, ma restano alte attenzione e curiosità per sapere se i pronostici avranno indovinato. Una cosa è certa, gli occhi restano puntati su San Pietro.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)