Carcinoma prostatico: importante estensione dell’indicazione per Pluvicto


Novartis ha annunciato un’importante estensione dell’indicazione per Pluvicto (lutetium Lu 177 vipivotide tetraxetan), terapia radioliganda (RLT) già approvata per il trattamento del carcinoma prostatico

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Novartis ha annunciato un’importante estensione dell’indicazione per Pluvicto (lutetium Lu 177 vipivotide tetraxetan), terapia radioliganda (RLT) già approvata per il trattamento del carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC). Questa espansione prevede l’impiego del farmaco in una fase più precoce della malattia, offrendo nuove prospettive per i pazienti con tumore alla prostata metastatico positivo all’antigene di membrana specifico della prostata (PSMA).

Il meccanismo d’azione di lutetium Lu 177 vipivotide tetraxetan si basa sull’uso di un radioisotopo, il lutetium-177, che si lega selettivamente alle cellule tumorali esprimenti il PSMA. Questo consente di rilasciare un’emissione radioterapica direttamente sulle cellule malate, riducendo il danno ai tessuti sani circostanti e migliorando il profilo di tollerabilità rispetto alle terapie convenzionali. A differenza di altre forme di radioterapia, questa strategia permette un trattamento mirato con minori effetti collaterali sistemici, aumentando così l’adesione del paziente alla terapia.

Dati clinici a supporto della nuova indicazione
L’estensione dell’uso di lutetium Lu 177 vipivotide tetraxetan si basa sui risultati dello studio clinico di fase III PSMAfore, che ha dimostrato un miglioramento significativo nella sopravvivenza libera da progressione nei pazienti con mCRPC precedentemente trattati con inibitori del recettore degli androgeni (ARPI), ma non ancora sottoposti a chemioterapia. I dati raccolti indicano una riduzione del rischio di progressione del tumore o morte del 59% rispetto alla terapia standard. Inoltre, i pazienti trattati con lutetium Lu 177 vipivotide tetraxetan hanno mostrato una migliore qualità della vita, con minore incidenza di eventi avversi gravi rispetto ai trattamenti tradizionali.

Questi risultati consolidano il ruolo di lutetium Lu 177 vipivotide tetraxetan come opzione terapeutica chiave per i pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico avanzato, ampliando il ventaglio di trattamenti disponibili per ritardare la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Lo studio ha inoltre evidenziato un miglioramento del controllo del dolore, un fattore cruciale per la gestione del carcinoma prostatico in fase avanzata.

L’impatto per i pazienti e il sistema sanitario
L’ampliamento dell’indicazione di lutetium Lu 177 vipivotide tetraxetan comporta un notevole impatto sia per i pazienti sia per i professionisti sanitari. La possibilità di impiegare questa terapia in una fase più precoce della malattia può contribuire a un migliore controllo del tumore e a una minore necessità di trattamenti più invasivi in stadi avanzati.

Inoltre, l’incremento dell’accessibilità alla terapia radioliganda potrebbe ridurre il carico economico sulle strutture sanitarie, diminuendo la frequenza delle ospedalizzazioni e migliorando l’efficacia complessiva del trattamento oncologico. Studi di farmacoeconomia indicano che l’utilizzo di terapie mirate come lutetium Lu 177 vipivotide tetraxetan potrebbe comportare un risparmio a lungo termine, grazie alla riduzione degli effetti collaterali e alla minore necessità di cure palliative intensive.

Parallelamente, i centri di oncologia nucleare dovranno affrontare la sfida di ampliare la capacità di somministrazione della terapia, garantendo un accesso equo ai pazienti idonei. Questo potrebbe richiedere investimenti infrastrutturali e la formazione di personale sanitario specializzato nella gestione delle terapie radioligandiche.