Dermatite atopica: il farmaco sperimentale rocatinlimab è promettente


I pazienti con dermatite atopica da moderata a grave che non hanno risposto al trattamento topico hanno ottenuto miglioramenti con il farmaco sperimentale rocatinlimab

Dermatite atopica: ansia e depressione oltre al prurito

I pazienti con dermatite atopica da moderata a grave che non hanno risposto al trattamento topico hanno ottenuto miglioramenti significativamente superiori al placebo con il farmaco sperimentale rocatinlimab, secondo i risultati dello studio fase III ROCKET-Horizon presentati al congresso 2025 dell’American Academy of Dermatology (AAD)

La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica che colpisce il 15-20% dei bambini e fino al 10% degli adulti. Le persone affette dalla forma da moderata a grave presentano sintomi cronici, intensificati da riacutizzazioni imprevedibili che possono essere dolorose e molto impattanti sulla vita quotidiana. Oltre la metà di questi pazienti riferisce un forte prurito, che porta a un continuo grattamento che può causare l’ispessimento della pelle e renderla vulnerabile alle infezioni. Una delle cause principali della condizione è lo squilibrio delle cellule T, che contribuisce alle manifestazioni cliniche, inclusi i sintomi ricorrenti e imprevedibili della malattia.

Rocatinlimab, potenzialmente la prima e unica terapia di riequilibrio delle cellule T, è un anticorpo monoclonale umano diretto contro il recettore OX40 che inibisce e riduce le cellule T patogene. Si tratta di un recettore co-stimolatorio che guida le risposte infiammatorie sistemiche e locali nella dermatite atopica e in altre condizioni. È stato riportato che le cellule T effettrici che esprimono OX40 sono presenti nelle lesioni dei pazienti con dermatite atopica e sono fondamentali nella fisiopatologia della malattia.

Il farmaco sperimentale è anche in valutazione per il trattamento dell’asma incontrollata da moderata a grave, la prurigo nodularis e altre potenziali condizioni in cui lo squilibrio delle cellule T una delle cause principali dell’infiammazione.

«La mia eccitazione per questa nuova classe è che potrebbe aprire le porte alla modifica della malattia, in modo che i pazienti possano ricevere il trattamento molto meno spesso rispetto alle terapie esistenti e forse, in alcuni casi, persino essere in grado di interromperlo» ha commentato Emma Guttman-Yassky, Waldman Professor e System Chair del Kimberly and Eric J. Waldman Department of Dermatology e direttore del Center of Excellence in Eczema e del Laboratory of Inflammatory Skin Diseases presso la Icahn School of Medicine al Mount Sinai. «Questo si deve all’effetto sulle cellule responsabili della memoria della malattia».

Risultati significativamente superiori al placebo
Lo studio di fase III ROCKET-Horizon ha valutato l’efficacia e la sicurezza della monoterapia con rocatinlimab negli adulti con dermatite atopica da moderata a grave e una risposta inadeguata ai farmaci topici. Un totale di 726 pazienti è stato assegnato in modo casuale a ricevere rocatinlimab sottocutaneo 300 mg (n = 543) o placebo (n = 183) una volta ogni 4 settimane per 24 settimane. Alla settimana 2 i partecipanti hanno anche ricevuto una dose di carico.

Il 32,8% dei soggetti in trattamento attivo ha raggiunto l’endpoint co-primario di una riduzione di almeno il 75% rispetto al basale nell’Eczema Area and Severity Index (EASI 75) entro la settimana 24, rispetto al 13,7% di quelli assegnati al placebo (P<0,001). Il secondo endpoint co-primario, ovvero il raggiungimento di un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nel validated Investigator Global Assessment scale for Atopic Dermatitis (IGA-AD) entro la settimana 24, è stato raggiunto rispettivamente dal 19,3% e dal 6,6% dei pazienti nei gruppi rocatinlimab e placebo (P<0,001).

Entro la settimana 24, il 19,9% del gruppo rocatinlimab ha raggiunto anche la risposta EASI 90, in confronto al 4,9% del gruppo placebo (P<0,001), e il 24% ha ottenuto una riduzione di 4 punti sulla Worst Pruritus-Numerical Rating Scale contro il 10,5% del placebo (P<0,001).

Il farmaco è stato generalmente ben tollerato, con percentuali simili di eventi avversi emergenti dal trattamento nei gruppi rocatinlimab e placebo (rispettivamente 68,4% vs 63,3%). Si sono verificati in totale 1,8 e 4,4 eventi avversi gravi nei rispettivi gruppi.

«Se si riuscisse a dimostrare la capacità di modificare la malattia, questo avrebbe un grande impatto sul nostro modo di operare, dato che i pazienti vorrebbero ricevere un farmaco solo poche volte all’anno dopo un periodo iniziale in cui lo assumono ogni 4 settimane» ha osservato Guttman-Yassky.

Referenze

Guttman-Yassky E et al. Rocatinlimab significantly improved clinical signs and symptoms by targeting OX40R+ T cells in patients with moderate to severe atopic dermatitis: Results from the phase 3 ROCKET-Horizon trial. Presented at: American Academy of Dermatology Annual Meeting; March 7-11, 2025; Orlando.