Osteoporosi, negli uomini trattati con abaloparatide i marcatori del turnover osseo predicono le variazioni di densità minerale ossea
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I cambiamenti precoci di marker di turnover osseo (BTM) nei pazienti di sesso maschile trattati con abaloparatide per l’osteoporosi sono associati a successivi cambiamenti della densità minerale ossea (BMD) simili a quelli riportati nelle donne. Queste le conclusioni di un’analisi post-hoc dello studio di fase III ATOM, pubblicata sulla rivista JBMR.
Razionale e obiettivi dello studio
L’osteoporosi negli uomini è una condizione clinica spesso sottovalutata, sottodiagnosticata e poco trattata, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. Sebbene sia meno comune rispetto alle donne, gli uomini subiscono un impatto maggiore in termini di morbilità e mortalità legate alle fratture. Circa il 25% degli uomini sopra i 50 anni subirà una frattura da fragilità nel corso della vita, rappresentando fino al 30% dell’onere sociale associato all’osteoporosi.
L’abaloparatide è un analogo sintetico del peptide correlato all’ormone paratiroideo umano, che favorisce la formazione ossea attivando selettivamente il recettore PTHR1. Nello studio ATOM, il trattamento con abaloparatide per 12 mesi ha portato a significativi aumenti della densità minerale ossea (BMD) nella colonna lombare, nel collo del femore e nell’anca totale rispetto al placebo. Sono stati osservati anche cambiamenti significativi nei marcatori di turnover osseo (BTM), con il PINP che ha raggiunto il picco dopo un mese e il CTX dopo sei mesi.
Questi risultati sono coerenti con lo studio ACTIVE, in cui l’abaloparatide ha aumentato la BMD nelle donne in postmenopausa e ridotto il rischio di fratture vertebrali e non vertebrali. Il PINP e il CTX sono considerati indicatori chiave per monitorare l’efficacia dei trattamenti per l’osteoporosi.
Uno studio precedente ha analizzato la correlazione tra i cambiamenti nei BTM e l’aumento della BMD nelle donne trattate con abaloparatide, introducendo un Indice di Sbilanciamento (UI) per valutare l’equilibrio tra formazione e riassorbimento osseo. Un UI positivo indica un maggior stimolo alla formazione ossea, mentre uno negativo suggerisce un predominio del riassorbimento.
Questo studio ha confrontato l’associazione tra variazioni precoci nei BTM e l’aumento della BMD dopo 12 mesi negli uomini trattati con abaloparatide nello studio ATOM e nelle donne dello studio ACTIVE.
L’ipotesi alla base dello studio era quella di verificare che la relazione tra i cambiamenti nei BTM e la BMD negli uomini fosse simile a quella osservata nelle donne.
Disegno dello studio e risultati principali
In questa analisi, è stata valutata la correlazione esistente tra le variazioni, rispetto al basale, del procollagene di tipo I N-terminale intatto (PINP) a digiuno e del CTX sierico a 1, 3, 6 e 12 mesi e l’aumento percentuale rispetto al basale della densità minerale ossea (BMD) a 12 mesi nei pazienti di sesso maschile reclutati nello studio randomizzato di fase 3 ATOM. È stato calcolato l’indice di disaccoppiamento (UI), una misura dell’equilibrio tra i marker della formazione ossea (PINP) e del riassorbimento osseo (CTX), con valori positivi di UI a favore della formazione ossea. I risultati ottenuti nei pazienti di sesso maschile sono stati confrontati con i risultati a 12 mesi delle pazienti dello studio ACTIVE.
Dall’analisi dei dati è emerso che, negli uomini trattati con abaloparatide, gli aumenti di PINP a 1 mese (r = 0,485), 3 mesi (r = 0,614), 6 mesi (r = 0,632) e 12 mesi (r = 0,521) sono risultati fortemente correlati (p < 0,0001) con gli incrementi della BMD lombare a 12 mesi.
L’UI medio negli uomini trattati con abaloparatide era maggiore rispetto al placebo già ad 1 mese (2,26 vs -0,25). Al mese 3, l’UI medio negli uomini era addirittura superiore (1,32) rispetto alle donne (0,88) (p < 0,001).
È stata osservata una correlazione significativa tra l’UI a 3 mesi e la BMD lombare a 12 mesi sia negli uomini (r = 0,453; p < 0,001) che nelle donne (r = 0,252; p < 0,01).
L’UI ai mesi 6 e 12 è risultato anch’esso significativamente correlato con la BMD lombare a 12 mesi sia negli uomini che nelle donne, con una correlazione più forte nel sesso maschile rispetto a quello femminile.
Implicazioni cliniche
In conclusione, i risultati di questa analisi post-hoc hanno documentato l’esistenza di una correlazione significativa tra i livelli dei BTM nelle fasi iniziali del trattamento e i successivi aumenti di BMD nei pazienti di sesso maschile dello studio ATOM.
La correlazione tra le variazioni precoci di PINP e la variazione percentuale della BMD lombare dopo 12 mesi di trattamento con abaloparatide è simile negli uomini e nelle donne.
Inoltre, correlazioni simili sono state riscontrate anche per l’indice di disaccoppiamento (UI) in entrambi i sessi, con un UI leggermente più elevato negli uomini.
Questi dati supportano l’ipotesi che le variazioni precoci dei BTMs possano riflettere i successivi cambiamenti della BMD sia negli uomini che nelle donne trattati con abaloparatide.
A questo punto, sono necessari ulteriori studi per standardizzare e valutare il possibile impiego delle variazioni precoci della BMD nel monitoraggio della risposta al trattamento nei pazienti con osteoporosi. Infatti, tenendo presente che la comparsa precoce degli effetti benefici della terapia può influenzare l’aderenza al trattamento, è possibile ipotizzare che l’adozione di un monitoraggio precoce dell’impatto della terapia anabolica sull’osso possa rivelarsi utile anche per incoraggiare la compliance del paziente alla terapia.
Bibliografia
Eastell R et al. Bone turnover markers predict changes in bone mineral density in men treated with abaloparatide: results from the abaloparatide for the treatment of men with osteoporosis (ATOM) study. Journal of Bone and Mineral Research, Volume 40, Issue 3, March 2025, Pages 315–322.
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