Importante passo avanti nella gestione delle infezioni comuni delle vie urinarie: Fda ha approvato la gepotidacina, un farmaco sviluppato da GSK
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Importante passo avanti nella gestione delle infezioni comuni delle vie urinarie extra-uterine causate da Escherichia coli , Klebsiella pneumoniae, Citrobacter freundii complex, Staphylococcus saprophyticus ed Enterococcus faecalis., L’Fda ha approvato la gepotidacina, un farmaco sviluppato da GSK che si distingue per essere il primo rappresentante di una nuova classe di antibiotici orali specificamente progettati per trattare le infezioni urinarie semplici, L’approvazione del farmaco riguarda le donne adulte e i bambini di età pari o superiore a 12 anni con un peso minimo di 40 kg.
Un farmaco innovativo per un problema molto comune
Le infezioni urinarie semplici sono tra le patologie infettive più frequenti, con un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti. Secondo dati epidemiologici, circa il 50-60% delle donne sperimenta almeno un episodio di infezione urinaria semplice nel corso della vita. La necessità di nuove opzioni terapeutiche è diventata sempre più pressante, soprattutto alla luce dell’aumento della resistenza agli antibiotici tradizionali. In questo contesto, gepotidacina si presenta come una soluzione innovativa, essendo il primo antibiotico triazaacenaftilene approvato negli ultimi tre decenni.
Meccanismo di azione
La gepotidacina agisce mirando alla replicazione del DNA batterico. Inibisce selettivamente due enzimi batterici cruciali: la DNA girasi e la topoisomerasi IV, essenziali per la replicazione del DNA e la divisione cellulare. Questo meccanismo è diverso da quello degli antibiotici tradizionali come i fluorochinoloni, in quanto la gepotidacina si lega a un sito diverso di questi enzimi, consentendo di superare i meccanismi di resistenza che hanno reso meno efficaci altri antibiotici. La sua azione unica la rende efficace contro un’ampia gamma di batteri Gram-positivi e Gram-negativi, compresi i ceppi resistenti agli antibiotici.
Studi clinici ed efficacia dimostrata
La decisione della Fda si basa su risultati robusti provenienti da due studi clinici di Fase III, denominati EAGLE-2 ed EAGLE-3. Entrambi gli studi hanno valutato l’efficacia del farmaco in confronto con nitrofurantoin, il trattamento standard attualmente utilizzato per le uUTIs. I risultati hanno dimostrato che Blujepa non solo è non inferiore, ma in alcuni casi superiore, al nitrofurantoin in termini di risposta clinica e microbiologica.
Nello studio EAGLE-2, il farmaco ha raggiunto un tasso di successo terapeutico del 50,6% su 320 partecipanti, rispetto al 47% del gruppo trattato con nitrofurantoin. Nello studio EAGLE-3, i risultati sono stati ancora più promettenti: il tasso di successo terapeutico di gepotidacina è stato del 58,5% su 277 partecipanti, contro il 43,6% del gruppo nitrofurantoin. Questi dati suggeriscono che gepotidacina potrebbe rappresentare un’opzione terapeutica preferibile in alcune situazioni cliniche (GSK Clinical Trials Database, 2025).
Oltre alle infezioni urinarie semplici, il farmaco ha dimostrato efficacia anche nel trattamento della gonorrea urogenitale non complicata. Lo studio EAGLE-1, pubblicato l’anno precedente, ha rivelato che la gepotidacina ha raggiunto un tasso di successo microbiologico del 92,6%, non inferiore al trattamento combinato di ceftriaxone intramuscolare e azitromicina orale, che ha mostrato un tasso di successo del 91,2%. Questi risultati ampliano ulteriormente il potenziale clinico del farmaco (Taylor et al., 2024).
Profilo di sicurezza
Per quanto riguarda il profilo di sicurezza, gli studi clinici hanno evidenziato che gepotidacina è generalmente ben tollerato. Gli effetti collaterali più comunemente riportati includono nausea, diarrea e mal di testa, simili a quelli osservati con altri antibiotici orali. Tuttavia, la sua innovativa modalità d’azione riduce il rischio di interazioni farmacologiche e di resistenze crociate, aspetti cruciali in un’epoca in cui la resistenza antimicrobica rappresenta una sfida crescente.
Prospettive future e sviluppi clinici
Guardando al futuro, il potenziale di Blujepa non si limita alle infezioni urinarie semplici e alla gonorrea urogenitale. Studi aggiuntivi sono in corso per esplorare l’efficacia del farmaco in altre infezioni batteriche, inclusi patogeni resistenti agli antibiotici convenzionali. Inoltre, la ricerca si sta concentrando sullo sviluppo di formulazioni pediatriche e sull’ottimizzazione del dosaggio per diverse fasce di età.
L’introduzione di Blujepa sul mercato statunitense è prevista per la seconda metà del 2025, con piani di espansione in altre regioni geografiche nei prossimi anni.
Bibliografia
Foxman, B. (2010), The epidemiology of urinary tract infection, Nature Reviews Urology, 7(12), 653–660. leggi
Kaye, K. S., Boucher, H. W., & Rice, L. B. (2023). New antibiotics for multidrug-resistant infections: A review, The New England Journal of Medicine, 388(12), 1089–1101.
Taylor, S. N., et al. (2024), Efficacy of gepotidacin in uncomplicated urogenital gonorrhea: Results from the EAGLE-1 trial, The Lancet Infectious Diseases, 24(3), 267–275. leggi
World Health Organization. (2021). Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System (GLASS) Report. leggi