Stenosi aortica severa: secondo nuove analisi l’impianto protesico valvolare transcatetere prevale sulla chirurgia a lungo termine
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In pazienti con stenosi aortica severa sintomatica e a rischio chirurgico intermedio o elevato, l’impianto transcatetere di valvola aortica (TAVI) con CoreValve o Evolut ha mostrato, secondo uno studio pubblicato nel “Journal of the American College of Cardiology”, un’incidenza di disfunzione della protesi biologica inferiore rispetto alla chirurgia a cinque anni.
La disfunzione della protesi si è rivelata inoltre associata a un aumento del rischio di mortalità e ospedalizzazione, indipendentemente dalla terapia di sostituzione adottata.
Analisi retrospettiva di dati real world e da RCT
Lo studio, guidato da Steven J. Yakubov presso il Riverside Methodist di OhioHealth a Columbus, Ohio, ha analizzato retrospettivamente la performance delle valvole in pazienti con stenosi aortica severa sintomatica.
È stato considerato un campione di 5.606 pazienti (età media 82,2 anni; 45,2% donne), includendo sia partecipanti a trial clinici randomizzati che avevano ricevuto CoreValve, Evolut TAVI o chirurgia, sia pazienti di studi non controllati sottoposti a TAVI.
L’endpoint primario consisteva nell’incidenza di disfunzione delle valvole biologiche entro cinque anni, valutata tramite ecocardiogrammi. La disfunzione è stata definita come deterioramento strutturale di stadio ≥ 2, disfunzione non strutturale, trombosi valvolare clinica o endocardite infettiva.
I risultati chiave
I dati hanno evidenziato che l’incidenza cumulativa di disfunzione era inferiore nei pazienti sottoposti a TAVI rispetto a quelli trattati chirurgicamente ( hazard ratio sHR, 0,57; P < 0,001). Specificamente, la TAVI era associata a una minore incidenza quinquennale di deterioramento strutturale (sHR, 0,54; P = 0,01) e di disfunzione non strutturale (sHR, 0,55; P < 0,001).
Nel complesso, la disfunzione valvolare era correlata a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause (+49%), mortalità cardiovascolare (+76%) e ospedalizzazione per insufficienza cardiaca o patologia valvolare (+48%) (P < 0,001 per tutti).
Inoltre, nel gruppo chirurgico, i pazienti con disfunzione mostravano un rischio relativo superiore sia di mortalità per tutte le cause sia di mortalità cardiovascolare rispetto a quelli trattati con TAVI (P < 0,001 per entrambi).
Implicazioni cliniche
Nonostante l’importanza dei risultati, va sottolineato che alcune valutazioni ecocardiografiche non erano disponibili in alcuni trial e durante alcuni follow-up. Inoltre, la popolazione studiata era principalmente composta da pazienti anziani, il che può limitare l’applicabilità dei risultati ad altre fasce di popolazione.
È importante notare che la maggior parte dei pazienti TAVI aveva ricevuto protesi CoreValve di prima generazione, rendendo non completamente rappresentativi i risultati per le protesi Evolut di nuova generazione.
Gli autori sottolineano comunque come, in attesa di follow-up a lungo termine di dieci anni, la correlazione tra performance valvolare e risultati clinici quinquennali debba rappresentare un elemento cruciale nella scelta della prima protesi valvolare in pazienti con stenosi aortica severa.
Bibliografia:
Yakubov SJ, Van Mieghem NM, Oh JK, et al. Impact of Transcatheter or Surgical Aortic Valve Performance on 5-Year Outcomes in Patients at ≥ Intermediate Risk. JACC. Mar 09, 2025. doi:10.1016/j.jacc.2025.02.009. Epub ahead of print. leggi