In prima serata su Rai Storia arriva “Un’epoca nuova: 1945-1960”. Con Umberto Broccoli un viaggio nell’Italia che cambiava
All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia è un Paese in ginocchio. Le città sono devastate dai bombardamenti, le infrastrutture paralizzate, la popolazione è stremata dalla fame e dalla miseria. Parte da qui il nuovo programma di Rai Cultura con Umberto Broccoli “Un’epoca nuova”, in onda da venerdì 2 maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Dieci puntate per esplorare i quindici anni successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Non un racconto cronologico, ma un viaggio attraverso i grandi temi, gli ideali, le contraddizioni e le trasformazioni che hanno coinvolto il Paese, e non solo, nel faticoso sforzo di ricostruzione post-bellica.
L’idea portante della serie è focalizzare in ciascuna puntata una parola-chiave, per raccontare questi anni da un punto di vista ogni volta diverso, ma sempre mettendo al centro l’idea della ricostruzione, ovvero la volontà di lasciarsi alle spalle l’eredità di un passato spesso ingombrante e nefasto per creare le fondamenta di un mondo nuovo e migliore. Un viaggio che va dalla fatica della ripartenza materiale e morale alla nascita della Repubblica, dai trattati di pace all’avvento di un mondo nuovamente diviso tra americani e sovietici, tra cattolici e comunisti, tra Nord e Mezzogiorno, tra luci e ombre; dalle battaglie delle donne per conquistare spazi e diritti all’irrompere di nuove culture. Fino agli anni del boom, in cui nascono nuovi costumi e consumi, e si formano i nuovi italiani.
Nel primo appuntamento, si parte dalle “macerie”: la ricostruzione dopo la guerra ha inizio tra mille difficoltà: mancano alloggi e beni essenziali, l’inflazione è alle stelle, la disoccupazione è dilagante, la borsa nera prospera e i reduci fanno ritorno in un Paese profondamente cambiato. Eppure, è proprio tra le macerie che prende il via una delle trasformazioni più straordinarie della storia dell’Italia contemporanea. È il Piano Marshall a dare un primo impulso alla ripresa economica, ma è soprattutto la voglia degli italiani di lasciarsi definitivamente alle spalle gli orrori della guerra a spingere il Paese verso un nuovo inizio. Nascono il Piano Sinigaglia e il Piano Ina-Casa, che rilanciano la siderurgia e l’edilizia, creando lavoro e nuove abitazioni. Tuttavia, lo sviluppo economico porta con sé nuove tensioni: nelle città come nelle campagne, esplodono i conflitti sociali. Il processo di modernizzazione, però, non si arresta. Industria, energia e trasporti diventano i motori del cambiamento. Si affermano nuove figure imprenditoriali, come Adriano Olivetti ed Enrico Mattei, simbolo di un’Italia che guarda al futuro. In pochi anni, un Paese lacerato dalla guerra risorge dalle macerie e getta le basi per quello che passerà alla storia come il miracolo economico.
Il compito di intrecciare memoria e racconto è affidato al volto e alla voce di Umberto Broccoli, mentre le immagini di repertorio e i commenti degli storici offrono nuove opportunità per comprendere quell’epoca nuova che ha significato, per l’Italia e per il mondo, il passaggio da un tempo di macerie a uno di speranze.